Sono oltre 20 anni –
da quando cioè ho avuto la possibilità di conoscere l’Opera eccezionale di Marija Gimbutas
e di essere corto-circuitata dalla sua poderosa e rivoluzionaria scoperta – che porto avanti -
insieme a tanti/e altre egualmente suoi estimatori ed estimatrici –
il desiderio operativo di farne conoscere e divulgare le scoperte, e di
attivarne il riconoscimento che merita, e che finora- come spesso ancora -
succede è stato ostacolato dalla “cultura” patriarcale/androcentrata.
da quando cioè ho avuto la possibilità di conoscere l’Opera eccezionale di Marija Gimbutas
e di essere corto-circuitata dalla sua poderosa e rivoluzionaria scoperta – che porto avanti -
insieme a tanti/e altre egualmente suoi estimatori ed estimatrici –
il desiderio operativo di farne conoscere e divulgare le scoperte, e di
attivarne il riconoscimento che merita, e che finora- come spesso ancora -
succede è stato ostacolato dalla “cultura” patriarcale/androcentrata.
Mi riferisco alla dott.ssa Marija Gimbutas., di cui oggi corre l’anniversario della nascita 23 gennaio 1921, Vilnius, Lituania.
Come archeologa, ricercatrice, linguista e studiosa, con i suoi ritrovamenti e la
loro sistematizzazione e interpretazione Gimbutas ci ha fornito - su un piatto d'argento - le prove dell'esistenza di un'antichissima società
che “praticava”sistematicamente la pace, privilegiandola quale valore fondante: una
cultura caratterizzata da un modo pacifico del vivere, perdurata migliaia di anni, in
un'epoca pre-istorica, sconosciuta ai più...
loro sistematizzazione e interpretazione Gimbutas ci ha fornito - su un piatto d'argento - le prove dell'esistenza di un'antichissima società
che “praticava”sistematicamente la pace, privilegiandola quale valore fondante: una
cultura caratterizzata da un modo pacifico del vivere, perdurata migliaia di anni, in
un'epoca pre-istorica, sconosciuta ai più...
Le scoperte di Gimbutas rendono possibile vanificare la forza distruttrice di quell'affermazione sconsolata quanto categorica (La guerra esiste da sempre) che aveva - in tutto il tempo storico - scoraggiato qualsiasi tentativo di vedere nella "pacificanza" una via davvero percorribile, proprio perchè non si conosceva un' esperienza significativa in tal senso.
Quella cultura“trasse intenso piacere dalle meraviglie naturali di questo mondo. La sua gente non produsse armi letali, nè costruì forti in luoghi inaccessibili - come avrebbero fatto i successori - neppure quando conobbe la metallurgia. Eresse invece magnifiche tombe-santuari, templi, case confortevoli in villaggi di modeste dimensioni e creò superbe ceramiche e sculture.
Fu un periodo di notevole creatività e stabilità, un'età libera da conflitto".
(Marija Gimbutas, Il Linguaggio della Dea, 1989)
Fu un periodo di notevole creatività e stabilità, un'età libera da conflitto".
(Marija Gimbutas, Il Linguaggio della Dea, 1989)
Grande è l'importanza di questa scoperta - tuttora sottaciuta o ignorata dalla cultura ufficiale -poichè riattualizza la speranza che quella modalità si possa ancora realizzare nel presente e offra prospettive per il futuro del genere umano e del pianeta
Estrapolazione dal testo originale di Teri Volini, scritto in occasione della proposta fatta dal Cultura Delta di Potenza per presentare Marija Gimbutas come personalità a livello internazionale al premio Tiziano Terzani “Una vita per la pace”, Firenze, 2011
(continua)
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