venerdì 27 novembre 2015

LA PAPERELLA ASSASSINA - articolo pubblicato su La Grande Lucania bus.- settembre 2015



LA PAPERELLA  ASSASSINA

ricerca -articolo di Teri Volini

Spesso pensiamo alla giungla come al luogo più ostile a noi umani, ma è in realtà nei posti e negli oggetti di uso quotidiano che risiedono i  pericoli maggiori per l’incolumità e la  salute  nostra e dei nostri cari, in particolare di coloro che più di tutto desideriamo proteggere: i bambini!
A chi verrebbe mai in mente che mentre ce ne  prendiamo tanta cura, essi possano correre rischi nel succhiare il biberon, o il ciuccio! O che l’innocua" paperella di morbida plastica “profumata” che portano amorevolmente alla bocca sia un’incognita?
Il brutto è che il nemico non sia annida tanto nei famigerati "germi" contro cui le brave mamme scatenano una serrata lotta quotidiana, con l'impiego ad oltranza di potentissimi detergenti "profumati" e letali, ma proprio in questi ultimi, infestati dagli Ftalati a cominciare dai loro contenitori,  e continuando  nella maggior parte dei prodotti usati per l'igiene della casa e corporale: saponi liquidi, shampoo, cosmetici etc..

Ftalati
Gli Ftalati e il BPA sono presenti nei solventi, nei plastificanti e nei comuni prodotti per la casa. D’altronde, basterebbe leggere le etichette - spesso scritte così minuscole da dover usare una lente d'ingrandimento - per rendersene conto. Ma come decodificarle, per capire cosa c’è dietro quei termini sconosciuti !?
Capiremmo che oltre al danno ambientale - noto ormai da tempo, ciò che tuttavia non ne ha impedito l'uso sconsiderato e invasivo – la maggior parte di ciò che usiamo, inconsapevoli, contiene il silenzioso nemico. E' il Ministero della Salute a fornire i dati: “Difendiamo i nostri bambini” www.salute.gov.it/imgs/C_17_opuscoliPoster_151_allegato.pdf
Purtroppo tali importanti informazioni non sono pubblicizzate quanto i prodotti che affollano milioni di scaffali in tutto il mondo: così, pochi conoscono la gravità del danno, le connessioni tra il loro uso quotidiano e le malattie, anche gravi, che colpiscono sempre più. Tanto per fare un esempio, gli ftalati assorbiti dai bambini contribuiscono alla ADHD, o sindrome di iperattività, un problema comportamentale e sociale  di non lieve entità, che viene inoltre curata sempre più farmacologicamente,  e  con medicinali impegnativi!
Ma sembra quasi preferibile  non (far) conoscere i dati, per non intralciare "il mercato"!?






Una base informativa

Solo “sapendo”, possiamo difenderci dal danno; ecco una base informativa, che ciascuno/a potrà poi approfondire.. Prodotti chimici, gli onnipresenti ftalati vengono aggiunti alle materie plastiche per migliorarne la flessibilità e la modellabilità.
Gomme per cancellare, attrezzature gonfiabili, ma anche articoli di cartoleria per la scuola, - accattivanti, colorati, profumati - possono contenere ftalati: matite, pennarelli, plastilina colorata, gomme per cancellare, zainetti, astucci etc.. Più morbidi e profumati sono, più sono a rischio.  Anzi, è proprio il “cosiddetto” profumo ad essere una sorta di veleno, ma nei prodotti normalmente in vendita la scritta Parfum, è consentita: un po’ sulla falsariga dei conservanti o coloranti per cibi (anche su quelli, era il delirio!). Ed  è grazie allo stop di acquisti dei prodotti non sicuri -  da parte dei consumatori più informati e attivi -  che si sono avuti  alcuni  cambiamenti di rotta in senso migliorativo da  parte delle ditte produttrici, sorde a tutto,  tranne che al calo delle vendite!






Principesse e coccodrilli

Principesse da vestire con abiti scintillanti, teneri bambolotti da accudire, eroìne dei cartoni animati, braccialetti: dai rapporti di prova eseguiti sui giocattoli,  risultano “infarciti” di ftalati dalla testa (fino a 29% DEHP nella testa della bambola Mermeid “Shoppiing Girl” ritirata dal mercato in Ungheria) ai piedi (4,3% DEHP nelle scarpe della principessa “Jess Prince”, ritirata in Germania) .. Anche rettili, insetti o mini animali da fattori pupazzetti da collezione possono diventare pericolosi, se contengono ftalati; la mucca del set di animali notificati dalla Germania conteneva, ad esempio, una concentrazione di DEHP pari al 4,6%..
Non sono immuni da questo rischio neanche i giochi da spiaggia, dai braccioli al coccodrillo gonfiabile ( Cipro) o i giochi per il bagnetto notificati dalla  Spagna. In essi, dopo  numerose notifiche nel RAPEX anche negli anni passati, la plastica morbida ha concentrazioni di DEHP persino superiori al 15%
(dati del Ministero della Salute).
L'associazione americana per la difesa dell’ambiente, ha verificato il contenuto in ftalati di 72 prodotti cosmetici tra cui deodoranti, profumi, gel, spray per capelli e prodotti per il corpo . Risultato: in 52 dei 72 prodotti cosmetici esaminati, erano presenti principalmente 5 tipi di ftalati, ovvero: butilbenzil ftalato (BBzP- 0.0046%); dibutil ftalato (DBP- dallo 0.008% al %); dietilesil ftalato (DEHP- 0.0025%); dietil ftalato (DEP- 2.8%); dimetil ftalato (DMP- 0.0033%).
 Lo studio evidenziava  effetti tossici a livello riproduttivo e tiroideo (Michigan University).




 Acqua e cibo al Bisfenolo

Altra pericolosa sostanza chimica è il Bisfenolo-A, in sigla BPA, usato nelle bottiglie di plastica per l'acqua e nei rivestimenti dei cibi in scatola. E in alcuni cosmetici - oltre che nei contenitori degli stessi. Nei  cosmetici, il più usato tra i composti è il DPB, plastificante per smalti e prodotti per capelli, solvente per profumi; quindi smalti per unghie e vaporizzatori per capelli. Il potere tossicologico è stato testato, rilevata la possibilità di aborti, malformazioni congenite, anomalie/deformazioni ossee e labbro leporino; effetti dannosi sul sistema riproduttore maschile (diminuzione del numero degli spermatozoi, atrofìa testicolare)..
Gli ftalati sembrano produrre effetti analoghi a quelli degli ormoni estrogeni, causando una femminilizzazione dei neonati maschi e disturbi nello sviluppo dei genitali e nella maturazione delle gonadi maschili. Allarmante la possibilità di conseguenze sulle donne incinte e sui bambini. C’è da pretendere una ricerca approfondita sul tema, prima che si scoprano nelle future generazioni dei danni irreparabili. È semplicemente criminale che in prodotti per la cura personale, anche dei bambini, come shampoo, talco, lozioni etc. siano presenti gli ftalati. Uno studio dell'Università di Washington e del Seattle Children's Hospital Research Institute ne ha riscontrato la presenza nelle urine di piccoli che ne erano stati trattati. No, non è un racconto dell’orrore, è la nostra vita!
La massima attenzione è dunque d’obbligo: altrimenti rischiamo di ammalarci, lentamente avvelenati da queste sostanze molto dannose, presenti a quanto pare dappertutto.

Teri Volini
artista ambientalista e operatrice culturale

da attenzionare:  

Tende per doccia, carta da parati, tendine, imballaggi per cibarie (fra cui la parte interna dei tappi in metallo) e pellicole protettive. Gommini all'interno di barattoli e di thermos...
Sono usati anche in finiture per legno, vernici, inchiostri, detersivi, adesivi, tubi in plastica per impianti idraulici, tubi e sacche per sangue e altri usi medici, solventi, insetticidi, presidi medici, materiali da costruzione e pavimentazioni in PVC.



Fi
no al 1999 sono stati usati anche in ciucci, sonaglini e oggetti per la dentizione dei bambini 

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