UN REPORT D’ECCEZIONE
Articolo pubblicato su La Grande Lucania
novembre – dicembre 2016
Qualche tempo fa, su Rai 3, è stata trasmessa la
puntata di Report dell'impavida Milena Gabanelli sul tema ftalati, i potenti veleni contenuti - in quantità
indescrivibile e pressoché ignorata - nella plastica. Consapevole dello shock
che le tematiche trattate avrebbero avuto sugli spettatori, la giornalista quasi
si scusava per questo. O meglio, li preavvisava.
E dire che le informazioni sul tema sono chiaramente pubblicate sul sito del Ministero
della Salute, col titolo “Difendiamo i nostri bambini”. www.salute.gov.it/imgs/C_17_opuscoliPoster_151_allegato.pdf.
Il problema è che restano lì, se nessuno va
appositamente a cercarle.
Peraltro da tempo se ne parla su internet, su
pubblicazioni, libri e media seri, come l’encomiabile canale 23 della Rai
(Rai5), ma dubito che sia seguito come meriterebbe: in quella fascia oraria (ore
14-15-16 ), c’è il pieno di telegiornali e rubriche d’ intrattenimento
altamente distrattivo, quelle del chiacchiericcio per intenderci, del “come
tagliarsi i capelli all'ultima moda o decorare le unghie, o in cui proliferano quiz
per vincere premi in danaro, gare culinarie cucina, e simili.
Perché mai il povero cittadino dovrebbe seguire trasmissioni di qualità, dirette alla conoscenza e salvaguardia dell’ambiente, e acquisire, insieme a un Nuovo Stile, informazioni che possono salvargli la salute e la vita stessa, evitando gravi patologie e un futuro incerto a noi e alle prossime generazioni? Molto meglio distrarsi, mentre trangugia un pranzo sostanzioso e spesso deleterio!
Perché mai il povero cittadino dovrebbe seguire trasmissioni di qualità, dirette alla conoscenza e salvaguardia dell’ambiente, e acquisire, insieme a un Nuovo Stile, informazioni che possono salvargli la salute e la vita stessa, evitando gravi patologie e un futuro incerto a noi e alle prossime generazioni? Molto meglio distrarsi, mentre trangugia un pranzo sostanzioso e spesso deleterio!
Personalmente, seguo da anni queste apprezzabili trasmissioni,
quasi tutte della BBC o comunque di produzione e ricerca europea, per cui già
sapevo degli ftalati. E dei loro danni!
Approfondendo l’argomento, avevo scritto poi un articolo, “La paperella assassina” per la Grande Lucania di agosto/settembre 2015, postato anche su blog
http://terivolini.blogspot.it/2015/11/la-paperella-assassina-articolo.html
Approfondendo l’argomento, avevo scritto poi un articolo, “La paperella assassina” per la Grande Lucania di agosto/settembre 2015, postato anche su blog
http://terivolini.blogspot.it/2015/11/la-paperella-assassina-articolo.html
La salvaguardia dell’ambiente: Invasioni Tentacolari
Dal momento che ho scelto di fare arte in difesa
del pianeta, nel 2007 realizzai un’Opera gigantesca, installata nel centro di Potenza,
che mostrava con estrema chiarezza il rischio spaventoso derivante da un uso
sconsiderato dei materiali da noi stessi prodotti e in quel caso,
dell’onnipresente plastica, che, se non tenuta a bada, sia in fase d’uso che di
smaltimento - può seriamente divorarci.
Nell’opera
Invasioni Tentacolari. era stata invitata
– a fatica- la cittadinanza - e il
quartiere dove abito- ma la parte realmente attiva furono gli allievi di due
scuole di Potenza, coinvolte pienamente - per mesi- in una forte azione
didattica e nella realizzazione dell’installazione. http://www.terivolini.it/html/invasionitentacolari.htm
Onnipresenza
Mi fa specie che, quasi 10 anni dopo, ancora non siamo
in grado di capire i rischi associati ad un materiale considerato utile e considerato“neutro”.
Purtroppo così non è, si tratta di un prodotto chimico, trattato con tutta una
serie di altri prodotti chimici altamente tossici, gli Ftalati, che ne rendono l’uso assai rischioso. Tra di essi è il Bisfenolo
A ad essere il più temibile, data anche la sua estrema persistenza nel
corpo e nell’ambiente. In sigla BPA, viene usato tra l’altro nelle
bottiglie di plastica e nei rivestimenti dei cibi, è presente anche nei
prodotti per la cura e l’igiene personale . Il più usato tra i composti è il DPB,
plastificante per smalti e prodotti per capelli, solvente per profumi; quindi
vernici per unghie e vaporizzatori per capelli. Il loro potere tossicologico è
stato testato, rilevata la possibilità di aborti, malformazioni congenite, anomalie/deformazioni
ossee e labbro leporino; effetti dannosi sul sistema riproduttore maschile
(diminuzione del numero degli spermatozoi, atrofìa testicolare etc ).
Silenzio
generale
Questo solo per citare qualche esempio, ma se ci
addentriamo in questa giungla venefica, c’è da mettersi le mani nei capelli,
soprattutto nell’ambito – a torto considerato intoccabile – dei prodotti per
l’infanzia, o in quello che attiene ai contenitori per alimenti, che si usano
ormai dappertutto, quotidianamente. Nella trasmissione si evidenziava come le
istituzioni preposte, pur conoscendo da tempo il pericolo, non attivino con
urgenza interventi legislativi socialmente protettivi, o lo fanno col
contagocce. Ignorano o dicono d’ignorare. Fra l’altro altro Report sottolineava
la gravità del silenzio generale che circonda la situazione. Indoviniamo il
perché? Forse il potere delle industrie multinazionali -produttrici dei
prodotti incriminati - è così grande, da influire pesantemente sia sulla
mancata informazione che sulla lentezza o mancanza di provvedimenti?
Consumatori
attivi
I pericolosissimi veleni - Report documentava -
sono talmente pervasivi e persistenti nel tempo, che se ne trovano tracce nel
corpo di esseri umani e animali piante, acqua, cibo, terreno, etc., persino sui
luoghi più impensati, come le più alte montagne della terra, e anche al Polo
Nord. Quindi, cara, generosa e professionale Galbanelli, altro che scusarti, dovresti
ricevere un premio per quello che fai, se non fossimo nel mondo alla rovescia
dove gli interessi enormi delle multinazionali che producono tutto quello che
ci fa male sono prevaricanti e prevalenti,. E allora ? L'unica possibilità di
salvezza - ove ancora riuscissimo ma soprattutto SE ci decidessimo a farlo - è di
essere molto informati per fare le nostre scelte di consumatori attivi. Solo operando
cambiamenti radicali nelle nostre abitudini, evitando l’acquisto di prodotti
che non corrispondono a dei precisi parametri di sicurezza e salubrità, potremo
costringere le ditte produttrici – sorde a tutto tranne che ai loro interessi
economici - a cambiare anche i loro. Un po’ come sta succedendo con l’olio di
palma, per intenderci, ma quello è solo la punta dell’iceberg di una situazione
oltremodo complessa e dalle mille ambigue sfaccettature. Se non lo facciamo
vuol dire che, follemente, siamo noi i colpevoli del nostro stesso Danno
Prof.Teri Volini, artista biofila, presidente
Centro d’Arte e Cultura Delta di Potenza
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