Per i lettori distratti: il termine Strega è ovviamente da intendere nel suo significato originario di conoscitrice di erbe, raccoglitrice, esperta di semplici preparati, e molto, molto di più …Verrà in seguito pubblicata un’estrapolazione dalla ricerca della prof.ssa Volini sul tema
Il Tarassaco
È l’autunno
la stagione in cui possiamo raccogliere, con l’aiuto di una zappetta, le radici
di questa pianta eccezionale, che cresce spontanea un po’ dappertutto,
ricordando sempre di evitare terreni poco sicuri per inquinamenti di vario
tipo, che ormai anche in Basilicata non mancano, tutt’altro!
Nell’incertezza, ci
rivolgeremo ai negozi bio, usufruendo così delle sue proprietà coleretiche e
colagoghe ( stimolanti e fluidificanti la bile), che rendono prezioso il
tarassaco per il fegato, (itterizia , calcoli biliari…) e in generale per
disintossicare l’organismo, riducendo il colesterolo e depurando i reni. Ha
diversi nomi: in Sardegna, zicoria burda, In Basilicata, maroglia, in Campania, cicoria selvatica, in Emilia, pessalet, a riprova delle sue qualità
diuretiche.
Per tutti è
il soffione, che i bambini, insieme
al vento, si divertono a sparpagliare nell’aria a fine primavera, aiutandolo a
spargere i suoi semi. Pochi forse sanno che i boccioli dei fiori si possono
mettere sottaceto, come i capperi.
Della pianta si usano anche le foglie esterne, dentellate ( un altro nome del tarassaco è dente di leone), da aggiungere all’insalata, o cotto in minestre … Una scorta di vitamine, per l’inizio della stagione fredda!
Della pianta si usano anche le foglie esterne, dentellate ( un altro nome del tarassaco è dente di leone), da aggiungere all’insalata, o cotto in minestre … Una scorta di vitamine, per l’inizio della stagione fredda!
La parte più
efficace è comunque il rizoma, date le sue proprietà amaro-toniche e digestive.
A tal fine, si beve il l’infuso o il decotto delle radici, utile anche - in
impacchi sulla pelle- per acne ed eczemi, mentre l’infuso dei fiori aiuta a
schiarire in modo dolce le lentiggini - a chi non le ama! –
A riprova del grande potere delle
erbe, si deve sempre portar attenzione alle interazioni,
specie nel loro utilizzo continuativo: per il tarassaco, cautela in caso di
gastrite, ulcera e calcolosi biliare, pressione bassa, o se già si utilizzano
diuretici o FANS (farmaci antinfiammatori non steroidei): al contempo varrebbe
la pana d’informarsi bene sull'effettiva necessità di questi ultimi, nei casi
in cui basterebbe un cambiamento di alimentazione e di stile di vita per produrre
effetti positivi.
Tegiumaro, la strega delle erbe
Basilicata
Casa delle Erbe di Potenza e Castelmezzano
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