Riguardo al ricorso al nucleare come possibilità energetica, c’è voluto un referendum popolare, nel 2011 per impedirne l’attuazione da parte di multinazionali e di politici a cui non interessa granché né della salute della gente, né di quella del territorio.
Forse l’ennesima tragedia, a quel tempo
appena dispiegatasi, di Fukushima - essendo già lontano nella memoria
collettiva il terribile ricordo di Chernobil - aveva allora pesato in maniera
sostanziale: certo più di quella naturale saggezza che dovrebbe guidare gli
umani nelle loro scelte.
Basti solo pensare agli strascichi “eterni” dello smaltimento dei rifiuti
altamente tossici che la scelta nucleare porta con sé, per provarne l’intima
follia.
Il problema, a tratti ripresentantesi, dell’eliminazione delle scorie
radioattive - molto pericolose e dannose sia per il territorio che per gli
esseri umani che vengano disgraziatamente a trovarsi nei pressi dei siti dove
le stesse vengono accantonate - è gravoso: non si tratta di barbabietole, bensì
di fusti pieni di veleno, sulla cui sicurezza non ci può essere nessuna
certezza assoluta: parliamo dell’inquinamento nel tempo, specie in territori
geologicamente fragili e in cui conta prioritariamente - come fonte pressoché
unica di reddito e di sopravvivenza in generale - la qualità e sanità
dell’aria, dell’acqua e, come nel metapontino o nella Val d’Agri già molto
compromessa, dei prodotti agricoli.
La nostra regione in particolare è già stata – grazie allo Sblocca Italia -
fortemente danneggiata dalla presenza ad oltranza delle estrazioni petrolifere,
e questo sarebbe un altro duro colpo: basti far riferimento all’aumento
esponenziale dei tumori e delle leucemie negli ultimi anni.
Non bastando la presenza di barre di uranio radioattive sepolte a suo tempo
nella zona, nel 2013 ci fu un altro tentativo riguardo allo stoccaggio dei
rifiuti radioattivi a Rotondella, e solo una grande manifestazione popolare
riuscì ad impedirla.
Nel 2021, mentre siamo allo stremo per quanto successo nel 2020 con il
Covid e dintorni, viene nuovamente ripresentata una simile, deleteria proposta.
Cosa fare?
Per il momento, c’è stata una grande levata di scudi da parte dei rappresentanti istituzionali, ma ricordiamoci che la faccenda resta in bilico, sia per la grande potenza di chi determina le decisioni, sia per il rischio che vengano fatte ai rappresentanti istituzionali delle proposte economiche talmente allettanti, che alcuni potrebbero non essere in grado di rifiutare (per il bene comune, si capisce!?!).
D’altra parte, il danaro non è radioattivo!
*Sempre più al di fuori dei mondi stereotipati della pseudo-arte, Teri
Volini manifesta la sua libera creatività privilegiando l’impegno ambientale e
civile, praticando da oltre 20 anni la (S)cultura Sociale, consapevole del
contributo determinante che l’arte può dare nella presa di coscienza delle
problematiche socio-ambientali, specie le più pressanti. Una delle centinaia di
opere dell’artista biofila in difesa della natura si riferisce al Nucleare, ed
è stata realizzata come opera di autocoscienza collettiva nel 2011: un
Manifesto d'Artista in gigantografia (mt 2,60 x 1,60 ca ), con 80 partecipanti.
Ciascuno porta scritta su di sé la dichiarazione IO SONO UNO CON IL SOLE. Al
centro della composizione, l'immagine di una centrale nucleare, con sovrapposta
la scritta Il nucleare è scaduto!
http://www.terivolini.it/html/coscienza_uno_sole.html
http://terivolini.blogspot.it/.../mostra-opere-teri...
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