La
fiaba di Vassilissa e le lenticchie
Le
antiche fiabe sono portatrici di saggezza e fonti di importanti riflessioni, utili
a questa umanità quasi allo sbando di cui ci ritroviamo a far parte. Una tra le
più significative, presente presso le tradizioni culturali di tutto il mondo, ci
è tramandata nella versione russa, in cui una gentile e generosa fanciulla, Vassilissa,
smarritasi nel bosco per colpa della matrigna e delle perfide sorelle, si
ritrova nella dimora della terribile vecchia saggia Baba Jaga, che in cambio
della vita, le richiede alcune prove, tra cui quella di “scegliere”, in un
grande cumulo di sporcizia, le lenticchie in esso mescolate, di separarle e di
impilare con cura da un lato i grani e dall'altro la spazzatura, in modo che
“ciò che nutre” sia ben distinto da “ciò che è da buttar via”...
Il monito finale,
terrificante, è che se non sarà capace di farlo, non avrà salva la vita.
Lenticchie e spazzatura
La
fiaba è una metafora più che perfetta per ripensare all’importanza di una dote fondamentale,
che oggi sembra essersi smarrita: la capacità di distinguere,in ciascuna
situazione, ciò che è di vitale importanza da ciò che è nocivo e va senza indugio eliminato. Per semplificare, diciamo che non
siamo più in grado di “fare la cosa giusta”. Le lenticchie stanno a indicare ciò
che è utile, “nutriente“, per la nostra vita, per la nostra crescita, per la
nostra evoluzione; in altre versioni della fiaba sono granaglie, semi di
papavero e simili, a dover essere separati dai rifiuti, con lo stesso
significato.
Il discernimento
Nella
nostra vita, in effetti, siamo tenuti a compiere di continuo delle scelte, piccole
e grandi, da cui dipende la salute, l'evoluzione culturale e spirituale, il
benessere psicofisico, non solo nostro ma familiare, sociale, planetario. Il
discorso è assai ampio, riferendosi alla vasta gamma di opzioni quotidiane che
costellano la nostra esistenza. Tutto ciò vale dunque per il cibo, le amicizie,
la politica, le valutazioni energetiche, l'educazione: ha insomma riferimento
diretto con il comportamento quotidiano di ciascuno/a, in ogni ambito e ad
ogni istante: è qualcosa di estremamente serio e impegnativo! Le conseguenze di
una scarsa o nulla saggezza, consapevolezza o conoscenza sono sotto i nostri occhi
e le paghiamo sulla nostra stessa pelle.
Una tavola pericolosa
È
un po’ come trovarsi ogni giorno davanti a un’attraente super tavola, imbandita
con ogni sorta di cibo, bevande, manicaretti, di nuovi prodotti, ed è forte la
tentazione di prendere un po’ di tutto, o peggio, ciò che maggiormente dovremmo
evitare: quel dolce ben farcito di creme, panne e cioccolato, un succoso
arrosto, salumi, grassi formaggi dal profumo irresistibile: e le deliziose bevande
frizzanti, super zuccherine, ipercolorate, senza parlare di quelle alcooliche, provenienti
da tutto il pianeta; i gelati e le imperanti merendine, inzeppate di tutto
l’innominabile.
Se davanti a una simile abbondanza ci comportiamo da
sprovveduti, senza chiederci cosa è adatto al nostro stato di salute, senza
curarci di informarci sulle caratteristiche di ciascun cibo, o se, pur conoscendo i
danni che possono derivare dal loro uso e abuso, arraffiamo ciò che ci va; se
di quel cibo sfacciatamente esposto guardiamo solo il lato estetico e
allettante, e non indaghiamo sulla sua provenienza, sui metodi di coltivazione
che l’hanno prodotto, sull’uso di pesticidi e concimi chimici, sul contenuto di
additivi, etc. e di conseguenza immettiamo, ogni giorno, nel nostro stesso corpo e in quello dei
nostri figli degli autentici veleni, allora è facile capire che le nostre normali
capacità di discernere sono andate perdute, e le conseguenze non saranno certo
positive.
L’esempio degli animali
A
questo proposito non sarà fuori luogo osservare che,
avendo smarrito le doti dell’intuito e della naturale saggezza, ci facciamo dar lezioni dagli animali, che, seguendo rigorosamente le leggi di natura, non fanno nulla che potrebbe nuocere alla loro sopravvivenza e al prosieguo della specie.(Questo purtroppo non impedisce che vengano poi martoriati o addirittura estinti a causa nostra!).
avendo smarrito le doti dell’intuito e della naturale saggezza, ci facciamo dar lezioni dagli animali, che, seguendo rigorosamente le leggi di natura, non fanno nulla che potrebbe nuocere alla loro sopravvivenza e al prosieguo della specie.(Questo purtroppo non impedisce che vengano poi martoriati o addirittura estinti a causa nostra!).
Gli umani, al contrario, nonostante la loro vantata “intelligenza”, trovano
continuamente nuovi modi per danneggiarsi, a livello personale e, in un gioco
perverso e di continuo rimbalzo,fra tutte le nazioni e nei diversi ambiti, con
scelte deliranti e autolesionistiche, come le coltivazioni intensive, l’allevamento,
l’uso e il consumo degli animali con crudeltà inenarrabili, la distruzione dei
territori con mortifere discariche sparse qua e là, estrazioni petrolifere ormai
al livello più estremo del fracking, aumento della produzione e vendita di
armi, etc. etc., fino a sfiorare la distruzione totale del genere umano e del
pianeta.
L’Ordine Intangibile della vita
La
fiaba di Vassilissa e l’immagine della tavola imbandita sono entrambe potenti metafore
di ciò che accade in ogni ambito della nostra vita, dove le tentazioni non
gestite saggiamente ci incitano a compiere scelte sbagliate invece che sane,
che esigono tutto il nostro impegno, anche di tipo educativo rispetto alle nuove
generazioni, molto esposte; tuttavia tali valutazioni diventano indispensabili,
poiché da esse dipende letteralmente la nostra sopravvivenza: come ci avvisa
l'antica saggezza nelle parole della BabaYaga – rappresentante l’Ordine Intangibile
della vita – “se non fai la scelta giusta, non vivrai”...
detta Teri
artista biofila, ricercatrice
Potenza
terivolini.art@gmail.com
3392414133
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