domenica 7 giugno 2020

Anatomia di un debunker - di Teri Volini




 Per la lettura su Talenti lucani, passaggio a sud  -  6 6 20


Anatomia di un debunker  -  Parte1ͣ

Si contano oggi nel mondo diversi tipi di debunker, gli smantellatori, chiamati anche fake hunter: in entrambi i casi, si tratta di persone, blogger o media che si arrogano il diritto di smontare o confutare quanti per loro rappresentano dei falsi: per ristabilire la verità.
Ci sono i d.p., professionisti non indipendenti, caratterizzati dalla complicità più o meno diretta con committenti di vario tipo: pubblicitari, forze politiche, multinazionali e simili, che in pratica servono con il loro lavoro: m
ercenari di quanti hanno interesse a che non si rompa loro le uova nel paniere, un grosso paniere di affari miliardari, che opinioni difformi, se diffuse, potrebbero alla fine sfondare, mandando gambe all'aria i loro piani. Si ritrova nella categoria la parte “condizionata” dei media ufficiali, giornali, radio e tv. 





Task Force e liste antidemocratiche

Nel 1° ventennio del 3° millennio, a sfregio dell’art 21 della Costituzione, attestante la libera espressione del pensiero,
i cacciatori di “falsi” sono stati delegati ufficialmente da un'apposita commissione governativa, una vera e propria Task Force, che dava loro il diritto di selezionare le notizie, e - se non conformi ai protocolli - di oscurare siti, video e dichiarazioni non gradite. Così sono state compilate “liste”  con foto, nomi e cognomi dei “reietti”, e giornalisti, medici, scienziati, ricercatori e studiosi non allineati sono stati sommariamente liquidati, diffamati, se non ingiuriati, persino minacciati, così perentoriamente, da rendere difficile -  agli gli “eretici” in causa -  reagire o far conoscere le loro ragioni, scoperte o anche solo proposte, che andrebbero prima ascoltate e discusse per deciderne la validità o meno. Nemmeno i social ne sono rimasti esenti: Fb e You tube, ad es. esercitano la censura a loro discrezione.


Prestidigitatori

Il debunker “professionista” ha molte qualità:
Aspetto psichico: scagnozzo dei potenti.
Azione fisica: difendere a spada tratta l’ufficialità, indipendentemente dalle prove e dal buon senso.
Mansione: distruggere - negando, denigrando o ridicolizzando - qualsiasi idea alternativa.
Missione: tranquillizzare le persone, specie quelle psicologicamente fragili.
Interesse: mentire spudoratamente, con la certezza di copertura di protettori ai quali la sua azione è favorevole: dunque non scopritore di verità, semmai il contrario .
Perizia: essere in grado, ove occorra, di confezionare la “verità” più congeniale al suo scopo, e, magari con l’aiuto della grafica digitale, creare menzogne ad hoc, spacciandole come verità, e trasformando quest’ultima un falso: ne mostreremo degli esempi esilaranti nella 2 ͣ parte di questa inchiesta. 






Tecniche sopraffine e cervelli in tempesta

I d.p. utilizzano vere e proprie tecniche,  studiate anche in  gruppi di apprendimento simil-aziendali (brain storming).
Usano un trucco furbo, molto funzionale: affermare categoricamente di essere parte della “Scienza”, in modo da spostare in automatico gli “altri” nella non scientificità: in realtà, è solo a parole che si ammantano di ciò che è “scientificamente dimostrato”, perché non ne danno prove serie, mentre ne pretendono dagli “avversari”.
Non si lasciano nemmeno sfiorare dall’ipotesi che la scienza non è esente da falle e incertezze, essendo in continua evoluzione, e che parte di essa è mercenaria, il che suggerisce grande prudenza e stretto controllo dei dati.
 Un simile contesto esclude a priori il rispetto delle opinioni altrui, e non porta alla ricerca di nessuna verità: a loro non interessa, così come il Bene Comune, comprensivo della salute nostra e della Terra; i loro scopi sono altri.


Il calderone

Un’altra modalità assai efficiente è  di produrre e diffondere delle notizie chiaramente assurde (es. la terra è piatta) o  repellenti (gatti neri uccisi e usati x curare il virus), accostandole ad altre semplicemente diverse, magari scioccanti, ma da approfondire.  ale procedimento è studiato per creare un’azione “distrattiva” rispetto a notizie innovative, mescolando il tutto in un calderone, col risultato di una confusione tale, che la gente non sa più a cosa credere, e accetta in automatico le info ufficiali, che ai suoi occhi - e grazie a una propaganda ben gestita - assumono un’autorevolezza che le esibisce come le uniche veritiere e attendibili: inoltre, esse fungono da anestetico per le paure, magari indotte. 






Debunker caserecci

Poi ci sono i d.c., i “caserecci”: principianti che si sentono investiti da una sorta di missione, sempre in nome della verità, in merito alla quale appaiono piuttosto confusi: mancando di un profondo  spessore culturale e di quel bagaglio di saggezza e di perspicacia che indirizza verso la riflessione autentica, non riescono ad evitare le trappole nascoste nelle troppe informazioni e prendono molte cantonate.
Ne possiamo osservare l’intima ingenuità, che li porta ad assumersi un ruolo simile a quello dei “ professionisti”, però gratis et amore ... dello status quo.
Dimostrano in realtà di non onorare la  loro mission, in quanto non  la verità  perseguono,  ma l’aver ragione a tutti i costi: una volta che hanno scelto una “visione”, vi si attaccano come cozze allo scoglio.
Non sono in genere molto intelligenti, e si battono per partito preso: no work in progress, no evoluzione, no possibilità di ricredersi: perseverano nella linea scelta con un’ottusità ripetitiva di luoghi comuni alquanto preoccupante, anche perché infettano altri ancor più sprovveduti di loro. 






Una capatina nell’antica Grecia

Modalità simili a quelle dei debunher d’ogni tipo erano già in uso nell’antichità: ce le descrive Platone, facendo riferimento al Sofisma: “argomentazione capziosa e fallace, apparentemente valida, ma fondata su errori logici formali o ambiguità linguistiche,  dall'intento volutamente ingannevole”.
Sofisticatori della verità, dunque, i d.p soprattutto, contraddistinti da una naturale propensione all’Inganno, aggravata dalla volontà e dall’interesse di attuarlo. Il filosofo greco li descrive come “arroganti e sicuri di sé”, a causa dell’autoproclamata capacità di confutare ogni avversario: così è abbastanza facile che lo deridano e/o lo offendano.





Bastian contrari a prescindere

Ma ce n’è anche per i Caserecci: persino a loro insaputa - data la scarsa familiarità con la Cultura o un inadeguato uso della stessa - adottano la modalità eristica, “l'arte di argomentare prescindendo dalla verità o falsità di quanto si sostiene”: una degenerazione della dialettica, tutto il contrario di ciò che si dovrebbe praticare “per il raggiungimento della conoscenza vera, quella delle idee”.
Gli emuli della modalità eristica praticano lo spirito di contraddizione “eletto a sistema”: sono i bastian contrari a prescindere, che
si limitano a controbattere a tutti i costi il parere altrui, rendendo la verità una mera illusione.
 
Continua  nella 2 ͣ  parte,  “Tecniche di screditamento: fotogrammi”

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