giovedì 21 maggio 2015

V E N D E S I - AZIONE SIMBOLICA IN BODY ART in via Padova

 

Nella Body Art il corpo dell’artista diviene Evento Creativo in sé stesso. Il corpo dell’artista
é l’Opera d’arte stessa.

Può semplicemente essere contemplata, anche se preferisce andare in mezzo alla gente, con discrezione o meno a seconda dei casi, ne esige l’attenzione,può provocare reazioni, domande e comunque non è cosa neutra.

È evidente che, con tali premesse, l’attenzione che richiama è esente da ogni esibizionismo, da qualsiasi mostrarsi fine a se stesso, tutt’altro!

Un’attenzione differenziata al corpo fisico femminile

Nella sua azione simbolica, il corpo fisico, potente strumento espressivo, dichiara, con il vestire e con l’atteggiamento, di non corrispondere agli schemi estetici di certa imperante cultura: quella che prevede l'ossessiva l’omologazione a un modello imposto e ciecamente accettato.

Esso è invece Opera vivente che si muove, parla, sorride – come nelle tante performances o negli happening dell’artista - fin dagli anni ’90, oppure comunica in un’apparente immobilità, con le immagini fotografiche, che – secondo il progetto dell’artista – devono attirare l’attenzione per un motivo ben definito http://www.terivolini.it/html/oneness.htm
www.terivolini.it/performances


 tutto sulle pagine 125- 128 della Bio 4a parte

 Biografia Artistica Ipertestuale di Teri Volini, parte 4a,

L'arte Resiliente  - 2015-2016 – pagg. 422 
https://issuu.com/home/published/biografia__parte_4a_pdf_def_x_stampa_e_issuu_25_1_

 

L’arte si  fonde con la vita nell’azione simbolica

L’artista procede per via Padova, lunghissimo viale che da p.le Loreto porta a Crescenzago, indossando un cartello con la scritta
VENDESI

Guarda le vetrine, aspetta l’autobus 56, entra nei negozi, passa per il parco, prende un gelato al pistacchio, si reca presso n un’agenzia immobiliare; va in biblioteca, chiede informazioni, sorride, chiede ai passanti di scattarle una foto, dà spiegazioni a che gliene richiede

L’Azione parte da un intento concreto, quello di vendere casa: è questo il motivo che ha portato l’Artista in Lombardia, dove negli anni ‘90 ha aperto uno studio e lavorato tra diverse regioni italiane - Basilicata, Calabria, Sicilia, Lazio, Lombardia, Piemonte, Marche, etc. nello stato di “transumanza”- per oltre 20 anni, facendo la spola fra nord e sud.

La fertile ma faticosa doppia residenza Basilicata / Lombardia non esssendo più funzionale alla dedizione piena che Teri intende dedicare all’arte, né al completamento dei suoi lavori - anche di compendio e di scrittura, molti dei quali da editare (ricerche, poesie, pamphlet, articoli, etc..)

Per questo, riservandosi di tornare a Milano in occasione di mostre o eventi particolari, ha deciso di vendere la sua casa/studio, che in sua assenza aveva subito danni ed era stata occupata.

L’Azione potrebbe sembrare tanto ordinaria da essere definita banale e - allo sguardo comune - non degna di attenzione artistico/performativa, specie se paragonata alle altre impegnative performances e installazioni dell’Artista.

Ad uno sguardo più attento, essa è invece densa di significati e intriso di una forte carica emozionale, che Teri cerca di sostenere e di controllare: lo fa appunto sublimandola tramite l’azione simbolica, modificando la percezione di un atto doloroso e difficile, che trasforma in un atto quasi ludico.

Azione trasmutativa in Body Art

L’Azione simbolica va ben oltre l’ordinario intento di vendita, dal momento che coinvolge un vissuto intenso, legato a tutti gli anni di permanenza a Milano, e attinente sia la vita personale che il percorso artistico di Teri.

È in effetti un’azione di trasmutazione, grazie alla “presenza” dell’Artista in un’azione in Body Artconsapevole e determinata.

Atto stra-ordinario, assume un preciso valore testimoniale del rapporto di Teri con la sua seconda città d’adozione - dopo la Parigi della sua prima giovinezza - con via Padova in particolare..........................................................................

Durante una straniante primavera milanese, dove affronta con coraggio situazioni molto difficili, l’artista rivive tutto un periodo della sua vita, trasformando il quotidiano in una performance, ne diventa regista e attrice, come stesse osservando e filmando se stessa.

Prende in tal modo le distanze da un coinvolgimento emotivo che rischia di pesarle eccessivamente; facendosi “osservatrice” degli Eventi, ne diviene “conduttrice ” e non succube.

Ecco come procede:

ü Prepara innanzitutto una testimonianza scritta e con immagini delle principali opererealizzate nel tempo in via Padova e dintorni.

ü La fa precedere da una premessain cui ricorda lo stile di tutte le sue opere giocate sulla Body Art.

ü Di seguito si appresta a compiere questa azione simbolica, quale commiato dalla strada e dalla città – sebbene non definitivo, s’intende!

ü  Infine, giocaauto-ironicamente persino sull’adombrare per un attimo il “Vendesi” del cartello come fosse riferito al corpo fisico femminile - tanto in auge nel nostro tempo – ma ne distoglie immediatamente ogni dubbio - distrattivo dall’intento che si è proposto - tramite le scritte sottostanti, informative, pur non disdegnando una trasversale attenzione subliminale sull’argomento, ma prendendone subito le distanze e mettendola in sottordine.

Così l’arte diventa tutt’uno con la vita, stimolo attivo per nuovi modi di affrontare con intelligenza e coraggio le difficoltà che potrebbero crearci disagi anche grandi, se non sostenuti con distacco e ironia, mettendo sempre al primo posto la persona umana e la creatività.

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