martedì 27 gennaio 2015

Il popolo dei baccelli, fantascienza o realtà?




 


Il popolo dei baccelli
fantascienza o realtà? 

Tempo fa rimasi colpita da un film di Don Siegel del 1956, tratto dal romanzo  di J. Finney, Invasion of the Body Snatchers, di cui rilevai subito l’analisi di un’umanità schiava di un frainteso senso della modernità e del progresso, e da cui trassi spunto per riflettere sulla fatidica domanda: siamo una società in trasformazione o  in estinzione?  
In italianoL'invasione degli ultracorpi” , è  letteralmente “scippatori di corpi”.  Il regista dichiarò che era sua intenzione  "attaccare un'abulica concezione della vita" ed è l'aspetto che mi ha maggiormente interessato.
Una cittadina americana è invasa da  esseri  alieni, che si sostituiscono durante il sonno agli abitanti,  replicandosi  all'interno di enormi baccelli, che crescono finché creano copie di umani senza sentimenti né responsabilità, ed eliminano gli originali. La città diventa centro di smistamento dei baccelli: gli abitanti vengono tutti replicati..  Compreso ciò che sta accadendo, il dott. Bennel cerca di allertare la gente , ma nessuno lo ascolta, viene anzi prima sequestrato, poi arrestato,  infine trattato da pazzo...          
A parte il valore intrinseco nel settore fantascienza, che ne ha fatto  un “cult” tuttora apprezzato, ne sottolineo l’attinenza con la situazione sociale odierna, di cui il  film  - quasi sessantenne e in bianco e nero, sembra anticipare la  nostra difficile realtà. 

Tranquillità o sonno mortale?
Usando l'invasione aliena come metafora  di un’umanità a rischio, il film rappresenta con  efficacia un mondo lobotomizzato, dove ci vogliono “tranquilli”, "dormienti",  il cervello spento.
Possiamo vedere ciò in diverse
situazioni e comportamenti  odierni,  in completo contrasto con lo sbandierato progresso che dovrebbe caratterizzare l'umanità del 3°millennio.        
Il processo  di “disumanizzazione avviene senza nemmeno l'intervento di forze aliene: infatti  gli umani provvedono ad operare  da  sé le trasformazioni in negativo, o c'è chi  li “aiuta” a farlo, con un’adeguata  pianificazione “culturale”, in modalità diretta o subliminale.
Ingabbiato nell'omologazione e nel conformismo, l'essere umano del 21º secolo non si accorge di rinunciare alle sue peculiarità più preziose: "cade nel sonno",  indotto a farlo o ancor peggio lasciandosi pervadere da esso,  perdendo la capacità di comprendere se stesso, le situazioni, le problematiche da risolvere, e di optare per  scelte sagge.
Forse  - ipotizza il  film -   un mondo privo di sentimenti,  consapevolezze e responsabilità  renderebbe la vita più facile a tutti/e?   Certo  è che molti - troppi - praticano tale modalità,  non rendendosi conto che una simile "tranquillità"  è molto pericolosa  e di sicuro non rende la  vita degna di essere vissuta:  porta alla perdita di sé, della propria anima..
Una visione egotica e superficiale, quando non solo la nostra esistenza conta, ma  quella di tutti/e,   e di coloro che verranno dopo di  noi,  ai quali non possiamo lasciare i risultati della nostra incoscienza, come stiamo facendo da fin troppo tempo!

Figli dei Baccelli?
Nel film, la scena degli automobilisti sull'autostrada,  indifferenti alla disperazione del dott. Bennel che li avvisa del pericolo, oltre ad essere metafora del cinico conformismo  della nostra società,  mostra che il vero rischio -  più che negli alieni -  risiede proprio in noi stessi:
 "Molte persone perdono la propria umanità poco a poco,  non dalla sera alla mattina. Ma la differenza è irrilevante."

Esempi recenti di "appartenenza" al popolo dei baccelli, le spudorate  dichiarazioni di esponenti politici, sui timori generati dalle trivellazioni petrolifere: dalla  mucca che "inquina più di un pozzo di petrolio" - parola di assessore -  alla innocuità del tubo per l'estrazione petrolifera "così piccolo  che non può fare del male" - parola di ex-governatore - fino al consigliere regionale per cui il problema - nella tanto martoriata  terra di Basilicata - non è tanto la minore aspettativa di vita o di salute causa inquinamento, quanto piuttosto “che si viva troppo a lungo” .   Razzi  fa scuola..                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                    
Stanno nel Baccello  - o ne sono appena usciti - anche coloro che mettono   sullo stesso piano ciò che è inconsistente  con ciò che è fondamentale;  che - normali in apparenza - sono in realtà “intontiti  e contenti di esserlo. Sono figli dei baccelli coloro che  pensano solo  a sé  e al loro piccolo mondo,  limitandosi alla routine quotidiana, senza nemmeno chiedersi se stanno o meno facendo la cosa giusta; che non mettono mai in dubbio pensieri o azioni, né si domandano quali abitudini  cambiare  per non danneggiare ulteriormente l'habitat,  se stessi e gli altri .
Antidoti   alla Sindrome del Baccello        
L'unica salvezza dalla contaminazione  è dunque "rimanere svegli”,  evitando  che la crisi globale diventi irreparabile..  L’antidoto alla disumanizzazione è la consapevolezza, un'informazione completa e attendibile e  il coraggio di contribuire  al cambiamento di rotta, cominciando con la  scelta oculata di chi deve rappresentarci nella res publica, e decidere al meglio ciò che conta  per la  vita nostra e delle future generazioni.

La Riconversione generale dei nostri stili di vita è improrogabile :  non profitto ad ogni costo, ma rispetto per la terra; non la  mistificazione populista  "lavoro a tutti i costi”, ma  il sacrosanto binomio lavoro/salute.  Come? Ad esempio, cambiando tipologia di occupazione,  riattivando l'agricoltura,  ripristinando  i terreni usurati dal metodo intensivo e dall'uso di chimici e pesticidi; lo stesso per gli altri ambiti, tutti da rendere sostenibili, congedando  lo sfrenato consumismo e gli sprechi, specie dei materiali che rubano le risorse della terra, già messa a dura prova!
Sull'energia: attivando  con determinazione la libera  ricerca di  fonti veramente sostenibili,  non   più rallentata  o impedita  dalla logica del profitto spinto,  ma secondo il Bene Comune..  Insomma, un comportamento  Etico. Altrimenti, i veri "alieni" saremo noi! 
 
Prof. Teri Volini, artista biofila
Presidente  Centro d’Arte e Cultura Delta di Potenza 






                                                                                     
                                                                                                                                                                                                                                                                                      

                                                                           

2 commenti:

  1. purtroppo siamo un Paese nel quale le persone di buon senso passano per provocatori

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  2. purtroppo siamo un Paese nel quale le persone di buon senso passano per provocatori

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