sabato 21 marzo 2015

La via poetica : UNIVERSI

 


sulla bio 4aparte alle pagg. 55-56 Biografia Artistica Ipertestuale di Teri Volini, parte 4a,
L'arte Resiliente  - 2015-2016 –
pagg. 422 
https://issuu.com/home/published/biografia__parte_4a_pdf_def_x_stampa_e_issuu_25_1_


 Prefazione

 

Artista biofila, pittora, designer, performer e social sculptor, linguista, ricercatrice, in qualità di poeta Teri Volini canta la sacralità e la magia dei mondi visibili e invisibili. In una visione sospesa tra realtà, memoria e sogno, Teri celebra nel panteismo cosmico l'Oneness, l’essere Uno con il Tutto.


Le opere poetiche si ritrovano spesso in stretta sinergia con quelle pittoriche, nella comunicazione diretta o subliminale della visione incantata che Teri ha delle cose, dei suoi stupori, del suo impossibile: le “galassie terrestri”, l’essenza di un’Etica ecologica universale, ai confini del tempo e dello spazio.

Il privilegio dell’ispirazione panica, alimentata dalla natura e dal cosmo in ogni loro aspetto e celebrazione, non impedisce a Teri di essere vicina alla realtà e al sociale.

Quella stessa consapevolezza, già manifesta nell’arte performativa, viene ad esprimersi in componimenti quali “Nata in un luogo di pietra”, “Onorare la Vita/Onorare la Morte”, “Angeli e Nuvole” ed altri ancora, evidenziando i danni dell’omissione, a sua volta sintomatica di quellainsensata “normalizzazione dell'orrore” che porta gli esseri umani all'indifferenza verso il male e il dolore da essi stessi cagionato.

 

Profondamente sensibile all’umana sofferenza e alla compassione, anch’essa attinente all’Oneness, Teri ne tocca alcuni aspetti con grande pudore, inserendo nei testi poetici delle note drammatiche, a volte nascoste, spesso molto acute, ad esclusivo uso della sensibilità di chi si presti a percepirle e apprezzarle.


Una visione non esente tuttavia dalla ricerca di alternative, né dall’immaginare modelli utili alla realizzazione di m
ondi nuovi, preconizzati “in un futuro non lontano/sul nostro Pianeta compiuti/e invero già presenti/vittoriosi, e con grandi ali splendenti” (dal poemetto “Per una nuova Età dell’Oro”).

Un po’ come accade nei suoi dipi riveste i versi con un Velo, rendendo possibile l’Ingresso solo a coloro che sono pronti ad inoltrarvisi, per godere della profonda emozione e bellezza del suo Canto.

 

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