Il compleanno della multinazionale
ARTICOLO PUBBLICATO SU LA GRANDE LUCANIA business
nel LUGLIO 2016
nel LUGLIO 2016
Un intenso e completo battage pubblicitario ha
interessato la “celebrazione” del cinquantenario di una delle più note marche
di detersivi Italiane. Siamo così venuti a conoscenza che anche le
multinazionali festeggiano l’anniversario,
e non con una festicciola qualunque,
ma in pompa magna, e con apparizioni mediatiche reiterate, soprattutto
televisive.
La nota ditta di detersivi in questione si è affermata sul mercato da mezzo secolo e “grazie” ad essa - come viene confermata dagli slogan inneggianti - viene confermata la sua “benemerita” azione nei confronti dell'umanità, che fino a quel momento si era dovuta accontentare di un pulito e di un bianco - di asciugamani, tovaglie, calzini e camicie - “imperfetto”.
Meno male che una volta arrivato il Detersivo Miracoloso, tutto ciò sia cambiato, ed ogni casalinga abbia potuto iniziare la Gara del “bianco che più bianco non si può”, mostrando al mondo intero, (o almeno al condominio), quanto splendenti, addirittura abbaglianti, potessero essere le sue lenzuola, federe e mutande: altro che quelle della vicina!
La nota ditta di detersivi in questione si è affermata sul mercato da mezzo secolo e “grazie” ad essa - come viene confermata dagli slogan inneggianti - viene confermata la sua “benemerita” azione nei confronti dell'umanità, che fino a quel momento si era dovuta accontentare di un pulito e di un bianco - di asciugamani, tovaglie, calzini e camicie - “imperfetto”.
Meno male che una volta arrivato il Detersivo Miracoloso, tutto ciò sia cambiato, ed ogni casalinga abbia potuto iniziare la Gara del “bianco che più bianco non si può”, mostrando al mondo intero, (o almeno al condominio), quanto splendenti, addirittura abbaglianti, potessero essere le sue lenzuola, federe e mutande: altro che quelle della vicina!
La
lobotomia della mente
Peccato che al contempo – “grazie” alla
multinazionale e alle sue consorelle, “grazie” ai tremendi componenti chimici
presenti nei detergenti, “grazie” alla loro spinta pubblicizzazione come mezzo
di liberazione della donna dalla fatica del bucato, che ne permetteva e
favoriva l’utilizzo sfrenato; “grazie” all'ignoranza indotta del danno che essi
procuravano giorno dopo giorno, anno dopo
anno - si sia compiuto in quel mezzo
secolo l'inquinamento di ogni fiume, torrente, mare, ruscello e lago del mondo... L'influsso
di questi veleni nella distruzione dell’ambiente è pari solo al condizionamento
pubblicitario a senso unico operato sulle menti degli “ignari “ consumatori,e delle donne in particolare, dato che ad esse è stato delegato il ruolo di “lavandaie”
della famiglia.
Scaffali traboccanti
Un
condizionamento mediatico tanto grande e diffuso da non cessare nemmeno quando il
danno è stato rivelato e si sono conosciute le sostanze chimiche presenti nei
prodotti, la loro pericolosità e le conseguenze dell’inquinamento anche sulla
nostra salute, ovviamente: ma “forse”
ancora non è che tutto chiaro che ciò che facciamo alla Terra ha dirette
conseguenze su tutti gli esseri, e quindi su di noi, ingrati abitatori del Pianeta
... Tuttora gli scaffali sono colmi di detersivi per tutti gli usi, e si
continua ad usarli ad oltranza, senza neanche immaginare che il rischio non si trovi tanto nei famigerati "germi" contro
cui viene scatenata una
serrata lotta quotidiana, ma paradossalmente proprio nei "profumati" e letali detergenti,
infestàti tra l’altro dagli Ftalati, e a
cominciare dai loro stessi contenitori. E i più esposti sono proprio i bambini che si pretende di
proteggere: ne scrissi diffusamente sul mensile (agosto 2015) nell’articolo La paperella assassina, consultabile sul mio blogagosto/settembre 2015
link http://terivolini.blogspot.it/2015/11/la-paperella-assassina-articolo.html
Semplici
alternative
Resta salvo il ripiego delle consumatrici e dei
consumatori più consapevoli su prodotti meno deleteri, sebbene industriali ... Già
questo è positivo, ma la maggior parte della gente, accecata dall’abitudine, non
immagina neanche quanti prodotti semplicissimi ed assolutamente naturali possano essere utilizzati con grande
vantaggio - anche del portafoglio - al posto
di quelli venefici e per giunta costosi!
Una lista non esaustiva comprende il formidabile bicarbonato di sodio, il
sapone tipo Marsiglia, l’aceto di vino bianco, la cenere di legna che veniva
usata per il bucato e che fa brillare l’acciaio e il vetro, l’acqua di cottura
della pasta, del riso, delle patate etc. etc.
Tutte cose su cui gli accaniti abitués
del chimico sghignazzano, invece - guarda un po’- funzionano benissimo. Siamo forse dei
masochisti?
O davvero pensiamo che i nostri nonni e nonne non si lavassero e non conoscessero tutti i rimedi per smacchiare e pulire alla perfezione gli oggetti, anche quelle preziosi?
Alla fine, ci sono cose del passato che possiamo recuperare, in questo e altri ambiti, per evitare altri guai al pianeta e a noi stessi.
Se no, a che serve l’intelligenza di cui siamo stati dotati?
In contemporanea / alternativa, chiediamo con fermezza - sospendendone l’uso fino al raggiungimento dello scopo - che le ditte si diano da fare per eliminare tutte le sostanze dannose, ma proprio tutte! È una maniera molto potente di agire, da parte del consumatore, l’unica che viene “ascoltata” dalle ditte produttrici, e ad essa dobbiamo i tanti cambiamenti migliorativi che si sono finora concretizzati …
O davvero pensiamo che i nostri nonni e nonne non si lavassero e non conoscessero tutti i rimedi per smacchiare e pulire alla perfezione gli oggetti, anche quelle preziosi?
Alla fine, ci sono cose del passato che possiamo recuperare, in questo e altri ambiti, per evitare altri guai al pianeta e a noi stessi.
Se no, a che serve l’intelligenza di cui siamo stati dotati?
In contemporanea / alternativa, chiediamo con fermezza - sospendendone l’uso fino al raggiungimento dello scopo - che le ditte si diano da fare per eliminare tutte le sostanze dannose, ma proprio tutte! È una maniera molto potente di agire, da parte del consumatore, l’unica che viene “ascoltata” dalle ditte produttrici, e ad essa dobbiamo i tanti cambiamenti migliorativi che si sono finora concretizzati …
Lentezza
della mente
La velocizzazione estrema della vita è solo una
delle cause della nostra colpevole
disattenzione, ma i ritmi sostenuti sono non a caso in relazione con una indotta “lentezza” della mente umana nel
mettere in relazione le cause con gli
effetti: altrimenti capiremmo in un lampo che cosa determina il deterioramento
dell’ambiente e provoca la nostre malattie, da quelle più gravi, ai problemi della
pelle, asme, allergie etc. Non possiamo non pensare di non essere
corresponsabili, perché basta moltiplicare le conseguenze dell’azione personale
per migliaia, milioni, miliardi di persone al giorno e allora tutto ci apparirà
più chiaro ... E questo naturalmente vale per tutte le nostre azioni, che
dovrebbero essere virtuose, ma purtroppo ancora non lo sono. Occorre
sicuramente e in fretta cercare soluzioni,
che non vedano la Terra come un oggetto da dominare e sfruttare e noi, inconsapevoli
quanto tragicamente autodistruttivi
sfruttatori.
Teri Volini, artista biofila
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