articolo pubblicato su La Grande Lucania nov./ dic. 2016
Parlando d’inquinamento, ci
riferiamo di solito alla cappa incombentesulle nostre città soprattutto nei mesi invernali: gas di scarico di
automezzi, fumi di caldaie, ciminiere di
fabbriche e quant'altro. Lo smog è per tutti
un grosso problema,
segnalato ufficialmente dai bollettini, che stilano periodicamente
classifiche dei luoghi più esposti e dei rischi per la popolazione.
Esiste però anche un tipo di minaccia per la salute, meno visibile ma altrettanto
rilevante, presente nei luoghi dove abitiamo e lavoriamo.
Negli edifici esistono grossi problemi legati a sostanze contaminanti usate in
edilizia, capaci di creare una sensibilità non facile da focalizzare: tutta una
serie di sostanze chimiche presenti in strutture e arredi.
Quando
non c’è limite al peggio
Se in molti casi tali effetti non erano noti in passato, e man mano che venivano scoperti si provvedeva a eliminare le sostanze venefiche, in molti altri casi siamo ancora a rischio, per i casi di omertà costruttive al limite del crimine, con uso di terre e sabbie di dubbia derivazione, materiali impregnati addirittura di sostanze radioattive, con le immaginabili conseguenze.
Ma anche senza arrivare
ai casi estremi, sono diversi negli
ambienti interni i disturbi da inquinanti,
classificati come “Sindrome da edificio malsano” - mal di testa, torpore,
irritazioni agli occhi, nausea,
sonnolenza etc. - Uscendo e allontanandosi dai luoghi
incriminati, i sintomi si attenuano o scompaiono: ma bisogna “sapere”, essere consapevoli del problema ed eliminare
le cause, per evitare i danni.
Il distacco dalla
natura
Oggi la popolazione
urbana trascorre gran parte del proprio tempo in luoghi chiusi, respirando suo
malgrado un’aria a più livelli insana:
gas di combustione dei fornelli, fumo di sigaretta, diretto o passivo; prodotti
chimici per la pulizia della casa (zeppi di ftalati persino e soprattutto nella parte più “piacevole”,
il cosiddetto profumo!) etc.
D’altronde, a causa del nostro distacco dalla
natura e grazie all’incessante
pubblicità, in solo 50 anni i prodotti chimici hanno sostituito
completamente i tanti rimedi naturali
usati per secoli, che all’indubbia efficacia univano l’innocuità.
Anche l’uso massiccio di televisori, computer, cellulari, etc.
contribuisce a un tipo d’inquinamento molto subdolo, perché invisibile: quello
elettromagnetico, specie oggi che l’onnipresente wifi coinvolge anche coloro
che non ne fanno direttamente uso, bambini, anziani e ammalati compresi. Nessun
tipo di cautela viene suggerito a tale proposito, nemmeno di tipo
precauzionale.
Per quanto riguarda gli arredi, ci sono i veleni contenuti nei mobili di legno
trattato – antitarlo e simili - o nei
truciolati, compattati con collanti dannosi, come la formaldeide, usata per tanto tempo prima di conoscerne
i grossi danni. Ci sono poi i coloranti delle stoffe e degli oggetti, gli
allergeni, gli acari, le muffe, etc.
Qualche
piccolo rimedio
In attesa di un’auspicata maggior attenzione
legislativa e ad un controllo ufficiale veramente adeguato “a monte”, cosa
possiamo fare per attenuare in qualche modo i danni? Cambiare l’aria almeno una
volta al giorno (sempre che quella
esterna sia abbastanza pulita, scegliendo
gli orari più favorevoli, di minor traffico o dopo che il vento o la pioggia
l’hanno schiarita) può servire?
Certo è utile sostituire
i prodotti chimici per la pulizia di casa, biancheria e personale con altri più
naturali: ricordarsi che su tutto rimangono residui dannosi, nelle fibre dei capi,
sulla pelle, e che molti cosmetici o
saponi subiscono la presenza di
conservanti, additivi e ogni sorta di elementi a rischio.
Contro le muffe e i funghi che si formano in bagno o in cucina, controllare le perdite d'acqua e stendere i panni all’esterno...
Contro le muffe e i funghi che si formano in bagno o in cucina, controllare le perdite d'acqua e stendere i panni all’esterno...
Nei luoghi di
lavoro sistemare stampanti fotocopiatrici, macchine termiche in apposite
stanze ventilate o comunque lontano dalle scrivanie, e badare agli inchiostri
utilizzati. Ancora maggior attenzione in casa, osservando equilibrati tempi di lavoro e
di vicinanza alle macchine
La lista delle
precauzioni sarebbe molto lunga e complessa, comprendendo anche pulizia e
manutenzione di radiatori e filtri dei condizionatori d’aria; le polveri sottili che ci portiamo da fuori e
il modo di spolverare; senza parlare dei collanti di tappezzerie,
pannelli, pavimentazioni e dei mastici, da usare il meno possibile,
essendo gomme o resine sciolte in solventi, come toluene, xilene, pentano,
nitropropano, benzene e stirene, idrocarburi che per
"funzionare"devono evaporare, rilasciando particelle chimiche
nell'aria, da noi inevitabilmente respirate.
L’aiuto
della natura
E proprio dalla natura da noi ignorata e maltrattata, vengono
suggerimenti utili: ad es., al posto della naftalina - emicranie, nausea, sindrome da
affaticamento - meglio le castagne d’india (i frutti
dell’ippocastano), che sono antitarme. Per profumare gli ambienti, alla chimica preferire rametti di arbusti
naturalmente profumati, raccolti durante la potatura, o l’ottima
lavanda e i trucioli di cedro
per gli armadi. Una specifica ricerca su manuali di prodotti
naturali o in web, fornirà una miriade di consigli utili al proposito!
Non dimentichiamo inoltre che - mentre gli umani inquinano la terra a tutto
spiano - le piante non solo contribuiscono
a rifornirci dell’ossigeno indispensabile alla vita, ma ci offrono le loro
potenzialità anti inquinanti anche in interno, assorbendo molti
elementi dannosi, elettromagnetismo e
pollini compresi. Le più efficaci
sono
il filodendro, l’aloe vera, l'areca palmata, il ficus, l’edera, la
dieffenbachia e la dracena; il "tronchetto della felicità" agisce
contro formaldeide e benzolo: insomma, il loro potere è così grande
da suggerirne un uso costante, anche per la loro bellezza e la presenza d’un
elemento“vivo”.
Teri Volini, artista biofila
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