La strage degli innocenti
Pochi ne parlano, e
nemmeno le eloquentissime immagini che appaiono su qualche giornale o sui social sembrano avere seguito: si tratta del
taglio esponenziale di alberi d’alto fusto, antichi o addirittura secolari. Il tutto avviene nel momento in cui i cittadini
si trovano – ahimé per causa di forza
maggiore – costretti in casa, e di
conseguenza nemmeno si accorgono di un simile scempio, se non a fatto compiuto.
Certo, è singolare che, mentre tutte le attività sono ferme a causa del Virus,
i Tagliatori procedano imperterriti nella strage silenziosa di un numero notevole enorme di piante.
i Tagliatori procedano imperterriti nella strage silenziosa di un numero notevole enorme di piante.
Ma perché accade questo?
Si è scoperto che le chiome degli alberi sono in grado di ostacolare le alte
frequenze delle antenne a banda larga della 5a generazione, detta anche
“l’Internet delle cose” e pubblicizzata come “la tecnologia del Futuro”. Gli alberi fermano le
frequenze, così, senza pensarci due volte, si procede alla loro eliminazione.
D’altra parte, si sa, gli
alberi “danno fastidio”: vengono
accoppati a caterve anche per un nuovo capolinea
di filobus, senza nemmeno cercare delle altre soluzioni,
come spostare lo stesso (Verona) e nonostante le vive proteste dei cittadini:
via
fra Giocondo, Verona
... o con
il pretesto che rovinano l’asfalto: eppure ci sarebbero state delle alternative, per salvaguardare la ricchezza arboricola, la loro
importanza da tanti punti di vista: ancora a Verona, 15 pini abbattuti in via
Pontida, a dispetto di proteste e petizioni contrarie e del parere della
minoranza comunale, secondo
cui: Intervento era assolutamente procrastinabile. Innesti in
tartan nell'asfalto, restringimento delle carreggiate ed altre misure avrebbero
potuto salvare gli alberi...
...
nonostante il
taglio avvenisse nel periodo di nidificazione degli uccelli, e la consapevolezza
che ...gli alberi sono patrimonio di
tutti ed un aiuto per mitigare le estati sempre più torride. Inoltre siamo
sempre sopra i valori di polveri sottili nell'aria e togliere verde non aiuta
certo la salute
Sembra una gara a chi
più taglia: immagini traumatizzanti a Villanteri, Lambro:
Pavia:
Firenze,
v.le Matteotti:
a Cerveteri e Marina di Cerveteri
arrivando a quelle ancor sconvolgenti di Montegiordano, (Cosenza), dove sono stati abbattuti ben 115 pini secolari. Riportiamo
uno stralcio dalla lettera di protesta dell’avv.Carlo Salvo, pubblicata su Il Fatto di Calabria, in cui si
evidenzia come:
“A differenza della
totalità dei Comuni impegnati sul fronte Covid 19, quello di Montegiordano ha
preferito adoperarsi ed ingegnarsi al taglio degli alberi.
Con grandissimo
stupore gli abitanti di Montegiordano Marina, piccolo centro in provincia di
Cosenza, hanno assistito all’abbattimento di tutti i pini piantati da quasi
cento anni sul lungomare e come se non bastasse anche a quello della pineta all’interno della villetta
comunale...
L’amarezza per lo scellerato e disgustoso gesto, compiuto
dall’amministrazione comunale, rappresentata dal Sindaco dott. Rocco Introcaso,
non viene certamente nascosta alla popolazione, rimasta attonita e sbigottita per
un sì grave gesto, dettato sicuramente dalla pochezza ed irresponsabilità
politico-amministrativa.
E pensare che la tutela dell’ambiente ha rappresentato
da sempre una delle priorità amministrative di un comune, così come
l’abbattimento ed il taglio degli alberi è un vile atto da condannare senza se
e senza ma...
Richiesta di moratoria
In molti di questi
casi, gli alberi vengono eliminati per favorire il passaggio del 5G, "L'internet del futuro".Ma come
mai tutto tace, sia riguardo all’ìnstallazione delle antenne, sia al taglio
degli alberi? Si tratta in realtà di un business molto redditizio, e le
multinazionali del settore versano cifre notevoli per l’installazione delle
antenne e per i relativi permessi.
Eppure molti comuni hanno detto NO all’installazione di antenne e conseguente sperimentazione delle nuove reti sulla popolazione, spesso inconsapevole https://www.agi.it/economia/comuni_no_5g-6544533/news/2019-11-16/
Eppure molti comuni hanno detto NO all’installazione di antenne e conseguente sperimentazione delle nuove reti sulla popolazione, spesso inconsapevole https://www.agi.it/economia/comuni_no_5g-6544533/news/2019-11-16/
Nel 2019 molti comuni hanno emanato un'ordinanza che vieta l'installazione di antenne e la sperimentazioni delle nuove reti. Il gruppo si infoltisce e non si ferma ai municipi: tra parlamentari, regionali, provinciali e comunali, ci sono stati 165 atti che hanno chiesto (ma non sempre ottenuto) di bloccare la tecnologia o approfondire i suoi effetti. L'elenco viene aggiornato dall' “Alleanza italiana stop 5G”, nata con l'obiettivo di una “moratoria nazionale in difesa della salute pubblica”.
Il
principio di precauzione e le ricerche esistenti
Le ordinanze si rifanno
al principio
di precauzione sancito dall’Unione Europea e vietano le sperimentazioni
o l'installazione di infrastrutture, in
attesa della nuova classificazione della cancerogenesi annunciata
dall’International Agency for Research on Cancer.
I sostenitori del 5g asseriscono che “ non ci sono prove certe che faccia male”
ma il ragionamento corretto è che bisogna provare l’innocuità dell’elettromagnetismo
spinto: peccato che le aziende si siano ben guardate dal fare una verifica preventiva e veritiera, anche perché hanno avuto un' idea eccezionale: sarà la popolazione stessa a lasciarsi fare addosso la spereimentazione: suo malgrado, e senza nemmeno esserne informata, dunque senza permetterla : Più GENIALE DI COSì!
Invece, gli studi accreditati ci sono, eccome: ad esempio quella della dott.ssa Fabiana Belpoggi, direttore del Centro di ricerca sul cancro Maltoni - Istituto Ramazzini di Bologna. Ne ho estrapolato le dichiarazioni da un video-servizio trasmesso di recente su Rai 1, alle 2 di notte. Belpoggi fa riferimento alla sperimentazione compiuta dal 2005 al 2008, in connessione con l’NTP, National Toxicology Program ( leader mondiale nella ricerca tossicologica: fondato negli USA nel 1978, l’NTP gioca un ruolo critico nella produzione, interpretazione e condivisione delle informazioni sulle sostanze potenzialmente rischiose nell’ambiente).
Invece, gli studi accreditati ci sono, eccome: ad esempio quella della dott.ssa Fabiana Belpoggi, direttore del Centro di ricerca sul cancro Maltoni - Istituto Ramazzini di Bologna. Ne ho estrapolato le dichiarazioni da un video-servizio trasmesso di recente su Rai 1, alle 2 di notte. Belpoggi fa riferimento alla sperimentazione compiuta dal 2005 al 2008, in connessione con l’NTP, National Toxicology Program ( leader mondiale nella ricerca tossicologica: fondato negli USA nel 1978, l’NTP gioca un ruolo critico nella produzione, interpretazione e condivisione delle informazioni sulle sostanze potenzialmente rischiose nell’ambiente).
Sono stati
studiati gli effetti delle emissioni radio su cavie: 2448 animali sono stati sottoposti ad
un'intensità di radiofrequenze di 1,8 gigahertz, le stesse del 2G e del 3G. Lo studio è stato
compiuto sui ratti, che sono omo-equivalenti, cioè rispondono agli
stimoli in maniera molto simile agli umani. Irraggiati per 19 ore al giorno,
dalla fase prenatale alla morte, hanno generato dei tumori rarissimi nel cuore.
La dottoressa Belpoggi riferisce che gli
stessi risultati sono stati confermati nella conferenza stampa dall’ NTP.
Nessuno ce l'ha chiesto
“Ci dicono che per il 5G passa il futuro del mondo – continua Belpoggi - ma non ce l'hanno chiesto. Sulle onde del 5G è il buio completo: siamo in balia di un'industria che non ha investito un centesimo nella sicurezza dei prodotti e questo è illegale. Il 5G deve passare uno scrutinio sulla sicurezza. Oggi si cerca di fuorviare in tutti i modi un'evidenza oramai consolidata perché il business è enorme.”
Di seguito il video integrale: https://www.facebook.com/1306456343/posts/10215301414631077/?sfnsn=scwspwa&d=w&vh=i&extid=BpcP3rBhDBjaSxLa&d=w&vh=i
“Ci dicono che per il 5G passa il futuro del mondo – continua Belpoggi - ma non ce l'hanno chiesto. Sulle onde del 5G è il buio completo: siamo in balia di un'industria che non ha investito un centesimo nella sicurezza dei prodotti e questo è illegale. Il 5G deve passare uno scrutinio sulla sicurezza. Oggi si cerca di fuorviare in tutti i modi un'evidenza oramai consolidata perché il business è enorme.”
Di seguito il video integrale: https://www.facebook.com/1306456343/posts/10215301414631077/?sfnsn=scwspwa&d=w&vh=i&extid=BpcP3rBhDBjaSxLa&d=w&vh=i
Teri Volini, artista biofila
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