Partecipazione choc alla
mistificante manifestazione “per
Gimbutas” presso il museo provinciale di
Pz- 18 gennaio 2014
Pensando alla commemorazione di
Marija Gimbutas per l’anniversario ai primi di
febbraio, mi chiedevo come riattivare i tanti progetti in suo onore, tra
cui un book su di lei, con riferimento
all’influsso che ha avuto sulla mia evoluzione e sulle mie opere; promuoverne
il riconoscimento, proponendolo anche
istituzionalmente, con tutte le difficoltà pratiche di una tale impresa … quando, proprio in
coincidenza, ci siamo ritrovate al
centro di una farsa, basata sulla superficialità
e sulla speculazione sul suo nome.
Accade per di più su
organizzazione di un’addetta del museo provinciale, un’archeologa per sua
stessa ammissione fino a poco tempo prima
digiuna di Gimbutas, e che improvvisa,
con tanto di manifesto (e a pagamento) una certa Degan a presentare la grande
Marija. Felice di ciò, e ritenendo l’ospite un’esperta di Marija, mi faccio
subito divulgatrice dell’Evento tra i membri del mio centro culturale - e non
solo – Poi presento –imprudentemente- la
relatrice a tutti/e..
Segue un’amara sorpresa. C’è voluto poco per capire quanto superficiale fosse quella presenza e quanto pretestuosa l’intera manifestazione.
Davanti ad una scenografia di libri sul femminile, sul matriarcato e su Gimbutas - tra cui quelli di una mia cara amica di Roma, traduttrice anche delle opere di Gimbutas, ma di cui la relatrice, da me interpellata, dichiara di non avere conoscenza (!) -
questa donna mette su il bellissimo video Sign out of Times, realizzato dalle femministe americane Starhawk e Donna Reed, frutto di un grande lavoro di anni, e dedicato a Gimbutas – senza spiegare nulla delle autrici di tale opera, dando così l’impressione vaga di un suo merito; il tutto dopo una minima generica e sommaria presentazione,
e con la raccapricciante rassicurazione “che dopo non ci sarebbe stato “niente di barboso, ma ci divertiremo”!
Insomma, altro che esperta di
Gimbutas, una fautrice della cultura del copia –incolla, dell’infarinatura come
guida, della insana metodica di “marciare”
su argomenti di spessore riducendoli a passatempo e a farsa.
A conferma del mio sconcerto- che non mi ha impedito di partecipare al tutto per vedere fino in fondo ove andasse a parare la sfacciata "confezionatura" che ai miei occhi era una vera dissacrazione della serietà di un impegno durato una vita – quello di Gimbutas- contemporaneamente mi ha scritto l’amica traduttrice chiedendomi info su questo Event di cui aveva saputo casualmente in web, informandomi indignata che questa persona fino a qualche tempo fa non sapeva niente di Gimbutas né degli argomernti attinenti come la matrilinearità etc..
Mi ha raccontato che quella
persona era andata con il marito da loro – abitano vicino Roma, fanno cose
splendide giocosamente serie, come me conoscono Gimbutas da oltre 20 anni e ne
fanno il centro di manifestazioni, lavori in terracotta- le sue statuine etc .,
incontri , festival , danza, etc,
Il marito sghignazzava sentendoli parlare
di ragazzi casalinghi, vita comunitaria, matrilinearità, etc – tutte cose che
conosco molto bene avendole praticate
dagli anni 90 a seguito della filosofia ecologista e antipatrista di un
capostipite, fondatore del movimento uomini casalinghi, Antonio D’andrea: i Tiasi,
esperienze di vita naturale, fare il
pane, i forni solari, l’argilla , le cure con le erbe etc la vita comunitaria in Lombardia, Calabria,
Toscana, Molise etc-
Ci hanno poi ripensato,
considerando – da veri il gatto e la
volpe- che si potevano sfruttare quelle novità, e dopo alcuni mesi, se ne sono usciti a fare corsi a pagamento, unendo le varie infarinature in tante
pagnotte confezionate ad hoc, con Gimbutas,
matrilinearità e quella che poi è stata ribattezzata decrescita- con tutto il rispetto per chi l’ha
seriamente fatta oggetto di studio onorevole tale modalità innovativa del vivere , da molti
riconosciuta e praticata da oltre 30 anni con il cuore…