domenica 24 settembre 2017

AUTUNNO, testo poetico integrale di Teri Volini, dalla raccolta UNIVERSI






Autunno


Ottobre nell’emisfero boreale
Tempo di bilanci

Ai piedi delle grandi querce
s’affrettano squittendo gli scoiattoli

È l’ora di provvedere alle scorte
per l’inverno

Nel castagneto sopramontano
intenso aleggia
un odore di fradicio e di muschio

Insetti semi rami frutti caduti
Tutto ciò che dal folto procede

si mescola al terreno
che si prepara al lungo sonno


Effimere creature vegetali
dai morbidi cappucci

liberano spore nell’aria già più fresca
Misteriosi nell’ombra più profonda
  
piccoli esseri di polvere e d’ali
esplorano un breve intenso spazio
dell’esistere

Poi si dissolvono ritornando alla terra
Nel bosco niente va sprecato


Sui campi arati – al vento ormai
arresi e alla pioggia –

le zolle brune si ricoprono di foglie
in mulinelli fruscianti accartocciate

Assorta in un sospiro di nostalgia
per la passata pienezza delle notti d'agosto

una falce di luna calante color latte
su un ramo di betulla s’è impigliato
ancora tinto

da una tavolozza sfumata verde spento
argento e rame
svettante in cielo quasi fino alle nuvole



 



Nella macchia che infittisce a settentrione
fra gli sprazzi dorati del sole
che inesorabile s’inclina

è tutto un tripudio di galle
di coccole e di bacche

d’un bel colore rosso – nero o violetto –
o giallo arancio – così lucente! –

per la gioia di tordi picchi corvi
di chiassose ghiandaie
e di piccoli merli dal becco giallo

da cui la rosa canina difende inutilmente
i suoi frutti rigonfi con le acute spine

Ostentando cardinalizi cappelli
impavidi ciclamini occhieggiano tra gli arbusti
le radici e i rami bassi del ceduo

nel brivido del primo vento celebrando
della terza stagione l’effimera bellezza