giovedì 12 novembre 2020

La strumentalizzazione del disagio

La strumentalizzazione del disagio

articolo di Teri Volini

 per la rivista 

VALORI n. 110 




                                                     
                                                            Salvalacqua Matera 


2015 - Presentato al Parlamento italiano “Politica dell’informazione e della sicurezza”, rapporto del SISR (Sistema Informazione Sicurezza Repubblica): l’intelligence espone “i rischi” per lo Stato.
«La lettura dei fermenti antagonisti e delle dinamiche degli ambienti eversivi, specie di matrice anarco-insurrezionalista, è una delle attività prioritarie dell’intelligence»

Un allarme terrorismo in piena regola! Peccato che vi vengano accomunate le proteste sociali e ambientali, con tanto di potenziali “gruppi eversivi”, No Tav, No Muos, Stop TTIP e No Triv: la difesa dell’ambiente parificata ad ISIS e al-Qaeda!

Dal dossier: «Di marcata valenza antigovernativa si sono confermate le proteste di stampo ambientalista» e «l’opposizione allo Sblocca Italia, stigmatizzato come norma per favorire gli interessi speculativi delle lobby del petrolio e del cemento, impedendo di fatto la partecipazione democratica dei cittadini ai processi decisionali che interessano i loro territori».

Il Referendum contro le trivelle, assimilato a una strategia rivoluzionaria
, volta a minare le fondamenta della Repubblica e della democrazia!



 Tempa Rossa

2020 - Una sorta di tecnodittatura legalizzata

Le tendenze antidemocratiche, serpeggianti carsicamente, sono riemerse particolarmente durante l’emergenza Covid: direttive repressive in crescendo verso le opinioni non in linea con l’ufficialità, specie su tematiche scottanti come cure mediche, obbligatorietà dei trattamenti, vaccini, 5G, e, ad oggi, verso le ricerche che portano elementi nuovi e sconvolgenti sui reali rischi del Virus, sulle tecniche per individuarlo (validità dei test PCR) e per tenerlo a bada (guanti e mascherine). Il tutto, aggravato da un’inesplicabile e reiterata censura sui social, in cui domina indisturbato – o forse appoggiato - l’arbitrio dei potenti supervisori.

Libertà d’espressione e delegittimazione


Fin dall’inizio dell’emergenza, in molti Paesi “democratici” le misure Covid hanno limitato la libertà di stampa, censurato le voci critiche e delegittimato i media non ufficiali. Tra le vittime collaterali del Covid, c’è la libertà d’espressione, una delle conquiste democratiche più importanti, come conferma la Costituzione. Che sia messa a repentaglio è molto grave, dal momento che la disputa avviene tra gli stessi mezzi d’informazione, tentandosi discriminazioni tra mainstream e media indipendenti: frequenti i tentativi di delegittimare ciò che non corrispondeva alla linea “convenzionale”, e addirittura una campagna TV – mai vista prima – contro le notizie difformi, decisa da una riunione governativa apposita, che autorizzava i Fake hunters a scoprire i “falsi” (!).
Sono state compilate “liste” di giornalisti, medici, scienziati, ricercatori, studiosi non allineati, liquidati sommariamente, derisi o ingiuriati, in una maniera talmente perentoria e diffamatoria, da rendere difficile, per i gli “eretici”, far conoscere i loro dubbi, le ragioni, scoperte o anche solo proposte.

 

Interferenze significative 


Gravissima, l’esclusione dell’opponibilità locale al 5G: si è proibito a intere collettività e ai sindaci la moratoria alle Antenne, richiesta da oltre 500 Comuni, invocando il principio di precauzione sancito dall’Unione Europea, in attesa di certezze sulla classificazione di cancerogenesi dall’International Agency for Research on Cancer: la potenza di fuoco delle multinazionali è raccapricciante!

Inoltre, mentre - promossa da Alleanza Italiana Stop 5G - stava per decollare l’iniziativa di Diritto dei cittadini europei (ECI) per moratoria internazionale (1 milione di firme di cittadini di 7 diverse nazioni), partiva la Repressione per chi denunciava i pericoli sanitari del 5G!. Il 9 /6/20 la Segreteria Generale Consiglio U.E. approvava la determina “Dare forma al futuro digitale d’Europa“, in cui si raccomandava di “combattere la diffusione di disinformazione sulle reti 5G”, in particolare riguardante i rischi per la salute o il collegamento al Virus: solo la punta dell’iceberg di una pericolosa deriva della democrazia. 




 Tempa Rossa




I codici per una normalità rigenerata

I codici per una normalità rigenerata 

  articolo  di   Teri Volini

pubblicato sulla rivista

 VALORI n° 110



Senso di responsabilità. discernimento, una maggiore, accurata e libera informazione, lo sguardo verso il bene comune e le generazioni future: il tutto alla luce dell’Etica, in una generosa, impavida riconversione in senso ecologico, nel personale e nelle decisioni istituzionali

Nella lobotomia generale generata dal Covid - o meglio dal confuso approccio alle problematiche da esso evidenziate  - non vengono messe a fuoco le soluzioni primarie per la difesa dalle patologie presenti e future e per la loro reale prevenzione.
 Nemmeno vengono nominate - da un’ufficialità medico-specialistica che si ammanta di attribuzioni importanti (comitati medico scientifici, task force etc. ) -  le indicazioni fondamentali, vengono anzi bellamente ignorate le conoscenze più elementari, che prevedono la diminuzione delle fonti inquinanti e il potenziamento del nostro sistema immunitario quali primari baluardi.

Così avviene che venga prescritta  - ripetutamente -  solo una serie di soluzioni, una più controversa dell’altra: alcune addirittura in odore di ambiguità, come i tamponi - su cui gettano ombre scurissime eminenti medici in Germania, Austria, Irlanda, Paesi Bassi, e in Italia Stefano Scoglio, candidato Nobel per la medicina 2018 – e altre, preludio di danni per la salute della popolazione, come mascherine e guanti.

Taluni obiettano che le basilari soluzioni di rinforzo del sistema immunitario e l’eliminazione dell’inquinamento siano difese a lungo termine, dimenticando che  ogni pur minimo segnale di cambiamento di rotta è non solo indispensabile, ma obbligatorio, e con lumi di speranza, come la natura stessa ha fatto notare -  con indicatori di ripresa durante il lockdown -  con acque e cieli inusualmente limpidi. Ovviamente il cambiamento chiede  sforzi immani, specie la ripulitura generale dell’ambiente, senza la quale gli elementi fondamentali per la vita - aria, acqua, suolo, cibo -  continueranno ad essere contaminati e ad avvelenarci, predisponendoci al peggio.

Riconversione

Intanto, modifichiamo le abitudini personali, soprattutto riguardo al cibo: nutrienti organici,  in maggioranza di origine vegetale, alcalinizzanti,  rafforzano  il sistema immunitario. Manteniamo alcalino il pH del corpo: tutto ciò che acidifica l’organismo è un fattore inducente le malattie. Indispensabile comprendere l’importanza del cibo immateriale: anche i pensieri possono essere alcalinizzanti o acidificanti! 


Le emozioni negative sono predisponenti in senso patologico, mentre quelle buone, amore, empatia, gioia, collaborazione, buon umore, lavorano a nostro favore.
In contemporanea, la Riconversione va richiesta istituzionalmente, nella certezza dell’improrogabilità  e urgenza di un mutamento generale delle abitudini distruttive, nel personale nel sociale: tale indifferibilità va  sancita nelle scelte politiche, se vogliamo evitare guai peggiori:  il Virus lo ha messo tragicamente in evidenza!
Tocca ai cittadini reclamare a gran voce una coraggiosa Riorganizzazione, un Rinnovamento generale che preluda al Risanamento in primis dell'agricoltura, dell’industria, della sanità, e poi di tutti i campi dell’azione umana, in nome del Bene Comune, e non dell'Avidità cui ci siamo incoscientemente consegnati.


La Riforma non è facile, né indolore, ma se non l’attuassimo, la situazione precipiterebbe pericolosamente, e non solo a livello locale o nazionale ma planetario: d’altra parte, i segnali sono molto chiari!


In questa prospettiva diventa una bestemmia il tanto reclamato Ritorno alla normalità: e perché mai dovremmo tornare ad essere quello che eravamo diventati? Degli esseri umani mutatisi in virus letali essi stessi, tanto dannosi e sordo-ciechi davanti al Danno procurato, da non riuscire ad ammetterlo; tanto irresponsabili da portare il pianeta sull’orlo di un’ecocatastrofe, e da non fermarsi neanche davanti a questa! 


Ciò che può salvarci, è solo una Normalità diversa, consapevolmente ristrutturata, intelligentemente reinventata.

 

 




sabato 24 ottobre 2020

Dubbia validità del test PCR e Cicli di amplificazione

 



 
Parola dell’inventore stesso della PCR (Polymerase Chain Reaction)
, Kary Mullis, premio Nobel per la chimica
  


Tra quanti vogliono far luce sulla reale situazione “contagi”  in  Italia e nel mondo,  si discute energicamente sull’effettiva validità del test PCR,  in quanto da esso dipende la gravità o meno della realtà virale, con tutte le conseguenze sociali  non irrilevanti,  specie  riguardo alla  valutazione di provvedimenti governativi di estrema gravità, tra cui l’emergenza sanitaria, la chiusura parziale o totale del Paese  e il grande spettro della crisi economica spinta.

Sulla  scarsa validità del  test PCR già si erano espressi negativamente diversi  esperti a livello nazionale e mondiale:

il candidato Nobel ricercatore prof.  Stefano Scoglio 
 link.https://terivolini.blogspot.com/2020/09/la-nuova-patologia-dellasintomaticita-e.html

- il nanopatologo dott. Stefano Montanari, ostracizzatissimo per la sua estrema onestà intellettuale

- il prof.
 Giorgio Palù,  fondatore della società italiana di virologia
video https://www.facebook.com/websocialtv/videos/3372385679507661
e numerosi altri, anche a livello internazionale, come l’avvocato tedesco Rainer Fuellmich, che indaga sulle azioni fraudolente, che generano panico ingiustificato. https://terivolini.blogspot.com/2020/09/il-messaggio-di-reiner-fuellmitch.html

Le loro informazioni  erano state praticamente sottaciute e ignorate.


Poco o niente era valso l’intervento autorevole del  prof. Giulio Tarro, che solo dei soggetti la cui stoltezza è pari all’ignoranza e alla malafede,  potevano pensare di  denigrare, evidentemente proprio per la sua scarsa o nulla propensione  al compromesso.  
 video   "Chi li ha inventati  diceva di non usarli per la diagnostica” 
  Link
https://www.youtube.com/watch?v=VrMZZHDS5hg

Cicli di amplificazione

Ad essi si aggiunge nell’esemplificazione il  francese Durocher:  i  cicli di amplificazione della catena di reazione della polimerasi  sono differenti   tra i  vari paesi che hanno adottato la PCR : La Germania usa 25 cicli di amplificazione, e i suoi positivi sono 7 mila.
Con 40 cicli di amplificazione  si trovano 20 mila positivi.
 Con 45 cicli di amplificazione, i  positivi diventano  30 mila.
A noi le conclusioni!

Un trucco sporco

Nei  paesi che adottano 40-45 cicli di amplificazione,  il test PCR “vede”  residui di virus morti, ed anche di più.  Se si amplifica il segnale PCR, poniamo, 60 volte, si rilevano  residui di DNA di  qualunque virus  avuto negli anni scorsi,  l’influenza di anni fa, e anche i virus del vicino.

Facendo una semplice analogia con l’ottica, con un binocolo a 5 ingrandimenti si vedono un buon numero di stelle, ma col telescopio a  500 ingrandimenti,  le galassie, gli anelli di Saturno e la macchia di Giove.

 

“Rilevano  praticamente qualunque cosa”..


Lo asseriva  l’inventore stesso della PCR (Polymerase Chain Reaction
, Kary Mullis, premio Nobel per la chimica, asserendo che: “Col test PCR, chiunque può essere testato positivo a praticamente tutto,  se lo fate abbastanza a lungo (ossia moltiplicando i cicli di amplificazione). 

Il Nobel raccomandava di  non  usare il suo test come mezzo diagnostico, ma solo per la ricerca, ed è possibile ascoltarlo dalla sua viva voce in una sua intervista:

Dr. Kary Mullis, PhD (Nobel Prize Winner for inventing the PCR test) https://twitter.com/brigade_health/status/1311908699741413382

Il prof. Mullis è morto nel 2019: chissà come si sta rigirando nella tomba, vedendo l’uso distorto e contraffatto che si sta facendo della sua scoperta!

 

Post scripta:  

1)
Ovviamente subito si sono scatenati sul web i simpatici debunkers,
 e, nel tentativo di sconfessare la notizia, hanno iniziato miseramente ad arrampicarsi sugli specchi,  mettendo in mezzo il tampone,   che ovviamente è solo lo strumento  necessario per attivare in seguito il test PCR, e che altrettanto  ovviamente viene svalutato in automatico dall’inefficacia del PCR. 
Evidentemente non sanno o fingono di non sapere dell esistenza del video in cui Mullis fa delle sue affermazioni  e raccomandazioni sul non - uso  del PCR come mezzo diagnostico...

Ecco le farneticazioni debunkeriane:  “Kary Mullis non ha mai parlato del PCR (che i complottisti confondono col tampone???) come uno strumento inutile per il rilevamento di malattie infettive; tampone e PCR non sono la stessa cosa; è chiaro che il tampone non sia uno strumento diagnostico, cosa che invece è il PCR, essendo lo step successivo al tampone”
Della serie: ma questi ci sono o lo fanno ???

per conoscere meglio i debunkers, vedi:   https://www.talentilucani.it/anatomia-di-un-debunker/?fbclid=IwAR2Xq_-9vKpUOKrtTYNgdEnP1SD6VrY-w7Hy-yTeo4Ucm8p-nivU3_5D3HU


 Teri Volini

 Articolo /ricerca di Teri Volini  sui cacciatori di falsi, in realtà creatori di fake essi stessi, vedi  Anatomia di un Debunker   

link :  https://www.talentilucani.it/anatomia-di-un-debunker/?fbclid=IwAR2Xq_-9vKpUOKrtTYNgdEnP1SD6VrY-w7Hy-yTeo4Ucm8p-nivU3_5D3HU



 
Il debunker “professionista” ha molte qualità:
Aspetto psichico: scagnozzo dei potenti. Azione fisica:
difendere a spada tratta l’ufficialità, indipendentemente dalle prove e dal buon senso. Mansione: distruggere – negando, denigrando o ridicolizzando – qualsiasi idea alternativa. Missione: tranquillizzare le persone, specie quelle psicologicamente fragili Interesse: mentire spudoratamente, con la certezza di copertura di protettori ai quali la sua azione è favorevole: dunque non scopritore di verità, semmai il contrario . Perizia: essere in grado, ove occorra, di confezionare la “verità” più congeniale al suo scopo, e, magari con l’aiuto della grafica digitale, creare menzogne ad hoc, spacciandole come verità, e trasformando quest’ultima un falso: ne mostreremo degli esempi esilaranti nella 2 ͣ parte di questa inchiesta.

 



domenica 27 settembre 2020

La nuova patologia dell’asintomaticità e la non validità del test per il Covid-19


Il ricercatore scientifico e Direttore del Centro di Ricerche Nutriterapiche di Urbino, candidato 2018 al Nobel per la medicina, dott. Stefano Scoglio, afferma con certezza che: 

Il SarsCov2 non è mai stato isolato”. 


Il professore, con dati e carte alla mano, spiega che sebbene ci siano degli studi che affermino il contrario, il processo di separazione del virus non sarebbe mai stato realizzato.

 “Ho esaminato gli studi che affermano di aver isolato e persino testato il virus, ma tutti hanno fatto qualcosa di molto diverso: hanno preso il liquido faringeo o bronco-alveolare dei pazienti, lo hanno centrifugato per separare le molecole più grandi dalle molecole più piccole, come appunto i presunti virus; hanno poi preso il surnatante (la parte superiore del materiale centrifugato) e hanno chiamato quella matrice estremamente complessa ‘virus isolato’”.


https://www.byoblu.com/2020/09/12/lo-studio-in-esclusiva-su-byoblu-virus-mai-isolato-una-dittatura-basata-su-tamponi-non-convalidati-stefano-scoglio-candidato-premio-nobel-per-la-medicina-nel-2018/


Il fatto che il SarsCov2 non sia stato separato dall’organismo da cui proviene pone ulteriori dubbi sulla veridicità-efficacia dei tamponi e dei test sierologici, spiega Scoglio, rivelando un altro fatto estremamente grave: Esistono 78 tipologie di tamponi, alcune delle quali importate dalla Cina.

Nessuna di queste è mai stata controllata o ispezionata né convalidata, è la Commissione europea ad affermalo” nel 
Working Document del 16 aprile scorso. 
Ma proprio su questa molteplicità di test non controllati né convalidati si è deciso di chiudere un intero Paese...


 

 

 

 

 

Il messaggio di Reiner Fuellmitch contro la dittatura sanitaria

 Ho trascritto dal video allegato queste informazioni  assordanti, in nome della libera informazione, sancita dall’art.21 della Costituzione italiana   

L’avvocato tedesco Reiner Fuellmitch  lavora in Germania e in California, s’interessa delle  frodi  delle grandi multinazionali come Deutsche Bank,  Volkswagen etc., e indaga sulle azioni fraudolente, che generano panico ingiustificato.

 https://youtu.be/NPAKi-la11w

Dal 10 luglio 2020 membro del Comitato tedesco sul corona virus, ha  raccolto testimonianze di esperti di diversi paesi sul tema dell’affidabilità del test PCR (ovvero il tampone),  sul reale grado di pericolosità del corona virus  e sulle  conseguenze sulla salute e sull' economia.
La risposta è stata che la pericolosità del virus è pari a quella dell’influenza,  ma sono  le stesse misure del corona virus a creare danni psico-fisici piuttosto gravi per tutta la società. nota 1)

l test PCR non solo non è adeguato all’accertamento dell’infezione, ma non è assolutamente affidabile”, hanno dichiarato in una dettagliata intervista  medici da Germania, Paesi Bassi, Irlanda, Austria. 

Il test  PCR è stato sperimentato dal virologo tedesco Christian Drosten solo virtualmente, senza che nessuno abbia mai isolato il virus in laboratorio:  il risultato positivo non accerta alcuna infezione, ma solo la presenza di una molecola, il frammento di un virus: ma non si sa se è quello di Wuan, nessuno può dirlo, può essere anche un frammento del virus di un’influenza  precedente contro cui il sistema immunitario  ha avuto a che fare.  nota 2 

D'altra parte,  sono state ritrovate positive al test anche  una papaya e una capra!

Non solo  il test è totalmente  falso, ma  è una vera e propria frode: un prodotto che dà diagnosi inadeguate. Coloro che lo hanno prodotto e commercializzato devono rispondere a tutte le persone danneggiate per i danni provocati dalle indicazioni,  e per quelli prodottisi  durante il lockdown,  come  gli imprenditori che  non hanno potuto lavorare a causa di questo responso,  che ha provocato il lockdown, devono essere indennizzati. I responsabili  di questo disastro mondiale , che si poteva evitare, vanno cercati in Germania.

Nel corso della manifestazione del 29 agosto a Berlino,  grazie a un giovane rappresentante del partito dei Verdi, si è scoperto che il governo e le opposizioni si sono basati sulla tesi del virologo Drosten per decidere il lockdown e l'imposizione delle mascherine.
Le tesi sono risultate totalmente false, sia riguardo alla pericolosità del virus,  che sul test PCR.

Il giovane rappresentante dei Verdi ha tentato di richiamare l'attenzione del proprio partito su questo,  ma senza riuscirci, come pure sull'esistenza di altri medici internazionali che proponevano soluzioni diverse, come il premio Nobel Michael Levith,  della Stanford  University , California e John Johannis , ma anche di  tedeschi come il dottor Mölling e naturalmente Wolfang Bodark, che già 12 anni fa -  durante la Sars,  la cosiddetta Suina - aveva impedito  che Drosten,  insieme all’OMS,  usasse la malattia, come base per instaurare un’emergenza sanitaria tale da richiedere pericolosi vaccini.
Il rappresentante dei Verdi ed altre voci di dissidenti non sono state ascoltate, e nemmeno quelle scientifiche: sarebbe andato tutto diversamente! Hanno preferito generare il panico.

Si credeva  alla serietà della scienza in Germania, ma tutto questo ne ha svelato le magagne. I politici sono gestiti dappertutto dalle multinazionali e da gruppi corrotti e lobbisti; la giustizia lotta faticosamente per difendere la propria indipendenza da questa politica. Insieme a Robert Kennedy Jr.  verranno chiesti risarcimenti a  Drosten  e Willehart  e tramite la Class Action - un organo di azione giuridica collettiva -  si dovrebbe raggiungere un buon risultato anche contro l’OMS che avrebbe accettato la raccomandazione di divulgare e di commercializzare il test in tutto il mondo: ci stiamo attivando per una solida denuncia!

C'è di positivo che il corona virus è a breve termine,  tutto comincerà a cambiare nella coscienza di ciò che è stato fatto durante la crisi,  da ciò verrà l'esigenza di un profondo cambiamento politico, che  prevede lo smantellamento del potere delle multinazionali, la realizzazione sociale dei diritti,  una giustizia indipendente, la lotta contro i cambiamenti climatici, la protezione ambientale.

Robert Kennedy ha ricordato che non c'è niente da aver paura tranne la paura stessa.


 note mie: 

nota 1).questo lo aveva da subito  affermato il dott. Stefano Montanari, per questo ostracizzato al punto da essere oscurato e denigrato ad libitum (in verità lo avevamo sentito dire all’inizio anche dagli eletti  Burioni e Di Capua, poi avevano “cambiato idea”: forse era più produttivo per loro allinearsi, con quelle presenze in TV pagate profumatissimamente, poi!) 

nota 2) Anche questo affermato dal dott. Montanari, e ampiamente  documentato dal candidato 2018 al Nobel per la medicina, dott. Stefano ScoglioVirus mai isolato: una dittatura basata su tamponi non convalidati
https://www.byoblu.com/2020/09/12/lo-studio-in-esclusiva-su-byoblu-virus-mai-isolato-una-dittatura-basata-su-tamponi-non-convalidati-stefano-scoglio-candidato-premio-nobel-per-la-medicina-nel-2018/


 


martedì 18 agosto 2020

Violenza contro le donne e prospettive di autorevolezza





Violenza contro le donne e prospettive di autorevolezza

Uno dei problemi irrisolti del millennio è la violenza contro la donna: un dramma che travalica il tempo, aprendo, persino durante un’epidemia, dimensioni assurde di sopraffazione da parte di un “uomo”, spesso  marito, compagno, amante che, dopo maltrattamenti e sevizie fisiche e morali - a volte di anni - fino all’  uccisione, dichiara di averlo fatto “per Amore”. 

Acuito durante il lockdown,  ancor più drammatico fra le mura domestiche -  la segregazione uno sfogo in più, per gli aguzzini; nello stress dell’imposta convivenza, orribile per la vittima,  impossibilitata, per lo stretto controllo, a chiedere sostegno -
ci si chiede da tempo come arginarlo, quest’orrore, indegno di una società civile; neanche una più ampia assistenza sociale riescono a eliminarlo: i femminicidi continuano, e  nemmeno leggi più severe riuscirebbero a risolvere un problema di planetaria tragicità.





Autorevolezza e prestigio

Occorre un radicale mutamento culturale e  della mentalità comune,  e il  ripristino  della priorità di alcuni Valori fondanti. Urge fare un passo indietro, focalizzare la situazione a più largo raggio, promuovendo in maniera costante una visione sociale e umana, finalizzata a restituire al femminile autorevolezza e prestigio, tanto da rendere impossibile il solo pensare alla violenza nei suoi confronti.
A giocare un ruolo  essenziale è la donna stessa, spesso corresponsabile del reiterarsi di situazioni distruttive e in genere succube di un ritardo evolutivo socio-culturale, che risente del permanere di modalità patriarcali: serve in tal senso una sua ardente consapevolezza, per liberarsi dalla zavorra di abitudini mentali, convenienze, compromessi, che hanno tenuto le donne irretite per 6000 anni. 

Androdonne

Ancor oggi, la metà del cielo permane in stato confusionale, inconsapevole del suo stesso valore, ancora lontana da un’effettiva liberazione: un’educazione familiare, scolastica e sociale sbagliata, ha sostenuto traslazioni pluri-generazionali di sviste e ambiguità sul suo ruolo, sul peso reale dei valori da essa incarnati, tanto che i miglioramenti sono stati pigri, e con arretramenti: agli anni 60 - 70 del ‘900, di lotte e conquiste in diritti, dignità, autodeterminazione, è seguito un ventennio orribile, in cui per molte si è tornato al prevalere dell’esteriorità (scambio sessuale, ammiccamento, compiacenza), come  merce di scambio  per avanzamenti economici o di status, per la carriera politica e lavorativa: un’opera mirata di corruzione, specie sulle giovani, assimilava la donna ai più bassi aspetti del maschile, fino a creare un ibrido: l’androdonna, emula e complice del peggio patriarcale.
I paradigmi berlusconiani (parametri di bell’aspetto per donne in politica, manipolabili, prostitute eufemizzate in escort (modello di femminilità),  ne sono un esempio drammaticamente farsesco.

Disambiguazione

La Priorità è riconquistare una cultura affrancata da pastoie, imposte sia dalla prevaricazione storica, sia - più sottilmente, ma altrettanto rovinosamente - da quella linguistica. Il 1°passo per una crescita liberatoria e produttiva - che si riverbererebbe al mondo intero - è la disambiguazione linguistica: eliminazione di doppiezze, equivocità, falsità - generanti confusione, inducenti sia uomini che donne a errori nel pensiero e nei comportamenti -  che tuttora incrostano i termini abitualmente usati.

Fra le parole basilari riguardanti l’inganno linguistico, “amore” e “uguaglianza”: anziché indicare affetto, passione, cura, stima, tenerezza, protezione, il 1° termine diventa sinonimo di possesso, dominio, prepotenza, impulso folle, il che autorizza comportamenti prevaricatori e distruttivi.

Uguaglianza: fatta salva la sacrosanta parità nei diritti, demistificando il termine si capisce che non è l’uguaglianza tout court con l’uomo che va perseguita dalla donna, ma il suo superamento!

Intesa come allineamento alla cultura maschile patriarcale, l’uguaglianza è la fatale trappola che ha permesso alla dipendenza della donna – anche a sua insaputa - di perpetuarsi: accettando quella cultura, l’ha fatta propria, emulando l’uomo e non pensando invece di proporre - forse imporre - una Sua rinnovata, più matura visione.
Funzionale al sistema patriarcale, l’uguaglianza mistificata è un inganno del sistema, per conservare  lo status quo: fonte di disagio e sofferenza, niente a che vedere con il fine di una giusta lotta!

È improrogabile  trascendere visioni  obsolete, altamente distruttive: anche gli uomini sani lo vogliono! Eliminando il becero del maschile patriarcale, far riaffiorare il vitale PFO, Principio Femminile Originario, diventarne consapevoli e fiere/i, dal momento che incarna le migliori qualità al mondo; unirle poi alle qualità maschili sapienti, e farne la base per una rinnovata società, in cui prevalgano i genuini sentimenti di Vita, Amore, Libertà, Solidarietà, Verità, Integrità, Espansione, e tutto il meglio
per l’umanità.
Teri Volini, ariista biofila 



venerdì 10 luglio 2020

Edigrafema - racconto : LISA. Adolescenza al tempo del Corona Virus

 

Un racconto di Teri Volini, pubblicato sul libro CoronaBook-20.
Vaccini di scrittura creativa. Edizioni Edigrafema

 “Il tempo sospeso, immobile, sprecato, impegnato, donato, mortale…
  È il nostro tempo vissuto.”

Autori: 44,  pagg. 153.  Scaricabile gratuitamente dal sito della casa editrice.
on line la raccolta Coronabook20-Vaccini di scrittura Creativa!



                                                   


La bolla

In piedi davanti alla vetrata, ancora in camicia da notte, Lisa osserva il cielo plumbeo. Assorta, mentre si passa il pettine tra i capelli arruffati, si chiede se prima o poi pioverà: “non che faccia poi molta differenza”, si ritrova a pensare.

Lisa ha 13 anni. Quasi compiuti. Il suo compleanno è fra una settimana, e lei ha fatto da tempo una piccola lista d’inviti per festeggiarlo, insieme ai suoi genitori. Aveva pure chiesto alla nonna di prepararle una torta speciale, ed era certa che si sarebbero divertite tanto, lei e le sue amichette, come l'anno passato

Si scuote alla voce della mamma che la chiama per la colazione. Si trascina svogliatamente in cucina, dove l'aspetta una tazza di latte di riso con biscottini, una fetta di pane con marmellata di arance e delle mele rosse.

Dopo i primi giorni d’isolamento, in cui non capiva ancora bene che stesse succedendo e quali potessero essere le conseguenze di quella “cosa” da cui il mondo intero era intimorito, Lisa ora si sente come rinchiusa in una grande bolla trasparente, morbida come quella delle chewing gum, ma al tempo stessa rigida e persistente: le permette di respirare, ma intanto la ingloba del tutto, la controlla perennemente, di giorno e di notte

È più di un mese che Lisa non esce di casa: come tutti gli abitanti della sua cittadina, della sua nazione e di tante altre nel modo intero, dopo l'ordinanza governativa di protezione della salute, andar fuori è non solo vivamente sconsigliato, ma perentoriamente vietato. Impossibile circolare, se non per esigenze improrogabili, come l’approvvigionamento del cibo: ma di quello si occupa suo padre, una volta la settimana, con una liberatoria in tasca e adeguatamente provvisto di guanti e mascherine faticosamente reperite. All’inizio della sua vita di adolescente, Lisa si è ritrovata nel pieno di una pandemia


Cioccolato fondente

Lisa è fortunata, dal momento che abita proprio sopra un piccolo Parco, e “prima” poteva scendervi e camminare o fare degli esercizi ginnici, giusto per mantenersi in forma. Poi, con l’inasprimento delle misure cautelative, non era stato possibile fare nemmeno quello: all’ingresso erano state sistemate delle transenne e guardando dall’alto, i vialetti del parco apparivano surrealmente solitari esilenziosi.


Guarda giù dalla finestra aperta: la primavera è ormai inoltrata e le gemme sugli alberi non aspettano che di aprirsi, onorando così il loro compito di ricoprire di piccoli fiori e foglie i rami degli alberi, spogli dopo il lungo inverno.
A volte ha come l'impressione che la bolla diminuisca di grandezza – senza però rompersi o sparire – fino a diventare una specie di casco da palombaro. Allora lei prova una fitta di paura: percepisce chiaramente di essere in trappola e sente che la sua vita non è e non sarà più quella che l'aveva vista – fino ad appena qualche settimana prima – tranquilla, studiosa ragazza, che si preparava a diventare grande..

Diligente com'è, lei fa tutto quello che deve: studia, legge, disegna, ascolta musica, sistema la scrivania e i suoi libri, aiuta la mamma; ha pure chiesto al suo papà di fare insieme la torta per festeggiare comunque quei 13 anni così stranianti. Hanno deciso che la faranno al cioccolato fondente, proprio come piace a lei, però ci metterà sopra due numeretti di legno con una sola candelina: sono così tante, ormai, da spegnere!

Stefano
 
Lisa ha un filarino: platonico, si capisce! Le piace un ragazzo della sua stessa età, conosciuto a scuola. Lo trova carino e simpatico e condividono l'empatia. Si chiama Stefano, ha i capelli corti e scuri e uno sguardo rilucente. Si sono parlati spesso, anche se per pochi minuti, nei corridoi della scuola o in cortile, e lei ha sentito per la prima volta il cuore che le batteva un po' più forte.
 
Ed è stato bello ed emozionante la mattina in cui lui le ha offerto, con un sorriso impacciato, una piccola margherita con i petali un po’ arrossati alla base. Certo era una delle prime della stagione, impavidamente spuntata subito dopo lo svanire della neve, e a lei era piaciuto, quel gesto così fresco e gentile. E adesso? Non può vederlo e nemmeno sentirlo: si vergognerebbe a chiamarlo, e, anche potendo, non vuol far sapere ai genitori di questa sua prima attrazione; la sente come qualcosa che appartiene solo a lei, ed istintivamente vuol gustarne la struggente tenerezza.
Anche se... è... era solo un inizio, lo riconosceva tuttavia come un sentimento bello, misterioso e denso di sconosciute promesse... Ora però la distanza temporale è cresciuta troppo, e la figura del ragazzo sembra quasi sfumare, in un ricordo che si allontana di giorno in giorno: o forse è una tattica inconscia per tenere a bada la pena che sente pulsare nel cervello e che si accresce nel cuore.

Trekking

Così si ritrova – muta – davanti a quella finestra, che oggi offre uno spettacolo nuovo, allettante, con il sole che brilla in alto nel cielo, permettendo ai rami degli alberi di disegnare arabeschi d’ombra sui vialetti del piccolo parco. Ma non può scendere, neanche per una passeggiata, e quanto le pesa! Però può osservare la natura che continua il suo corso, ben lieta che lo stop alle umane attività le abbia regalato una pausa, così può riprendersi dai danni che l'inquinamento spinto ha procurato all'aria, all'acqua, ai fiumi, ai mari e all'intero pianeta.

Questo pensiero viene a Lisa spontaneo, perché ama molto la natura, ed è consapevole di quanto poco l’essere umano la rispetti: possibile che ci volesse un virus per fargli ricordare quanto bello e prezioso sia ogni suo aspetto? Quanto meraviglioso sia il solo respirare a pieni polmoni, passeggiando liberamente! Per adesso deve accontentarsi del fruscio dell’acqua nella fontana nel parco, però le piacerebbe tanto poter calzare gli scarponi da trekking e andare in montagna, lasciarsi riscaldare dal sole tra le rocce, accanto a una lucertola appena nata, e ascoltare il chioccolio di un ruscello...
Lisa pensa a tutto questo con un rammarico misto a nostalgia, però solo di sfuggita, perché viene presto ripresa dallo sconcerto di fondo e da una strisciante infelicità.

Il sogno

Stamattina Lisa fatica a svegliarsi: durante la notte ha fatto un sogno stupefacente, che l’ha trasportata tout court in un’altra dimensione, felice, gioiosa, d’infinita libertà: ha sognato di volare! Si lanciava da una nuvola frastagliata, librandosi per un po’ nel cielo violetto, poi, senza la minima paura, scivolava lungo un canale d’aria verso la terra riarsa, argillosa e spaccata, diventando sempre più agile e sicura. Scendeva poi, come nuotando, verso una collinetta disseminata di ginestre in fiore dal profumo stordente, sostando con piacere in un prato smeraldino, cedevole, dove un girotondo di bimbi l’accoglieva festante.
C’era una siepe, e con il solo spostamento della mano lei trasformava i riflessi del Sole in una marea di boccioli lilla viola e bianchi, poi in tanti minuscoli diamanti sfaccettati che si spargevano nell’aria, scindendo la luce in infiniti arcobaleni.
Risaliva infine verso delle montagne altissime, le cui pareti si aprivano all’improvviso – come ali – su un immenso, calmissimo mare color turchese. Ne scorgeva dall’alto le profondità, e, in quegli abissi insondabili, riconosceva la moltitudine di creature guizzanti d’ogni forma e dimensione, che sembravano intente in un’eterna, danzante sinfonia
E, sopra a tutto, la luce: un intenso splendore!


Violette gialle

Accanto alle vetrate del soggiorno, oggi sfiorate da un sole timido, che fa capolino attraverso le nuvole spostate dal vento, Lisa si sente meno attanagliata dallo sgomento: quel sogno splendido e così tanto “vero” le ha lasciato uno strascico di tale bellezza da sostenerla, rassicurarla.
Stamattina ha da studiare, fare delle video-chiamate, seguire on line le lezioni della scuola e molte altre cose. La sua cameretta è da sistemare, deve cambiarsi i vestiti, lavarsi i lunghi capelli e provare il lucidalabbra che la mamma le ha regalato: è o non è oramai una giovane donna?

La bolla che l’opprime sembra essersi assottigliata, è più trasparente, meno ingombrante!
Va in cucina per bere un bicchiere d'acqua: uno per sé e l’altro per la piccola violetta africana che aspetta, alquanto riarsa, lì, sul davanzale: forse l’ha un po’ trascurata!
È la sua piantina preferita, con le sue foglie ovali un po’pelosette, tutte da accarezzare, e quelle corolle d’un giallo luminoso che comunica allegria solo a guardarlo. Chiede di bere, di nutrirsi, per offrire in dono la sua timida bellezza per quel giorno e per gli altri a venire, sembra suggerire, mentre si lascia impregnare dal liquido trasparente che Lisa sta versando. Entrambe vogliono semplicemente continuare a sperare nel meglio, espandersi, vivere, a dispetto di tutto...

Decide di prendersi una piccola pausa: le nuvole sono sparite, e il sole adesso splende in un cielo perfetto. Esce sulla verandina dove la mamma tiene tante piante fiorite, sposta in un angolo riparato la seggiolina di legno, si toglie la tshirt e si siede, lasciandosi permeare dal calore così intenso e piacevole: gli occhi socchiusi, sente il conforto di quei raggi, che accarezzano le braccia, il viso, collo e i piccoli seni che fioriscono, fermi, nella compattezza della gioventù, mentre sente spuntare sulle labbra un sorriso.

                                                                                                                        Teri Volini