giovedì 30 aprile 2020

LA BANCA DEL SEME






 La Banca del Seme della vita
picto-scultura  retroilluminata
cm 200x90
 
 
Risemantizzazione

In qualità di linguista da tempo compio  un lavoro di  Risemantizzazione:
 la ricerca di un significato non conforme a quello abituale,  che spesso
è automatizzato, espressione pedissequa della cultura dominante;
il  ripristino di  modi di dire o parole male usate o manipolate nel loro significato: una sorta di ripulitura da quelle incrostazioni più o meno pesanti che hanno avuto il potere di distorcerne il senso a diversi livelli, spesso con  conseguenze non banali durante il tempo storico, come vedremo. 


Il fatidico “seme”

Nella ricerca delle Fake storiche più deleterie –  almeno per la cosiddetta “ seconda metà del cielo” –  c’è il termine “seme”,  riferito al gamete maschile
. 
Dalla tradizione culturale ordinaria. abbiamo appreso che il maschio umano e quello animale e sono “ i Possessori del Seme”. Il termine è tuttora usato abitualmente: composizione del seme,  banca del  seme,  seme virile,  plasma seminale, inseminazione della femmina, inseminazione artificiale, qualità del seme maschile, liquido seminale...


Un regalo dagli  antichi greci

La consacrazione del termine plurimillenario risale in particolare alla cultura  greca, la cui autorevolezza patriarcale sanciva definitivamente che fosse il maschio ad avere il Privilegio  Procreativo, il “seme”, appunto; mentre la femmina , “limitandosi” a riceverlo nel suo grembo ( come la Terra riceve il seme della pianta, cosa del tutto differente), veniva ridotta a un puro e semplice contenitore: una incubatrice.
Affermava infatti Aristotele: la donna è  solo il ricettacolo all'interno del quale
si esprime il seme maschile.


Conseguenze rilevanti

In estrema sintesi: dobbiamo al  biologo di origine russa Karl von Baer, considerato
il padre dell’embriologia, la  scoperta dell’ovulo (1827), confermata poi nel 1875 dal biologo tedesco Otto Hertwig:  ma nonostante  già  da alcuni secoli sia stato acclarato che la cellula embrionale è formata in egual misura dall'apporto di cellule maschili e femminili, né il termine,  né il  senso distorto  ad esso attribuito, sono stati modificati.

Ciò ha determinato dei fraintendimenti sostanziali e delle conseguenze in negativo  ragguardevoli, per le donne dell’intero pianeta.  L'ignoranza dei  processi procreativi e ed in particolare quella
lapidaria affermazione è stata una della cause della minorazione della donna,  mentre era  rafforzativo della sua “secondarietà” sociale: ha pesato molto sulla precaria condizione del valore  femminile per tutti i 6000 anni  dei secoli storici. 


Errare humanum est, perseverare è diabolico



Una fattrice: tale è stato l'attributo del femminile: e pensare che ai primordi, per migliaia di anni, quando si credeva che fosse solo la donna a procreare, essa era assimilata a una  divinità!

Ma ciò che realmente è sbalorditivo è perseverare nell’errore, continuandosi  tuttora, nel terzo millennio, imperturbabilmente a definire  “seme” il gamete maschile.

Ancor più singolare e persino tragicomico  è che l’equivoco venga perpetrato e diffuso  linguisticamente anche  da   uomini – e  da donne (!) –  di cultura, senza parlare della gente comune che neanche capisce di cosa si parla, e non si fa niente per chiarire come stiano realmente le cose. 
Da una ricerca / intervista informale ad alcune donne di varia  estrazione culturale e sociale, è risultato che quasi tutte ritenevano il “seme”  un attributo maschile:  quando invece  il “seme” si forma esclusivamente nel grembo femminile,  ed è la donna che, oltre al suo contributo genetico, (l’altra metà della cellula), accoglie la nuova vita e la accresce dentro di sé;  porta avanti la gravidanza,  partorisce, cresce, cura e nutre l’umanità!


Opera d’arte

Essendo anche un’artista, pittora e performer  e designer, qualche tempo fa ho realizzato un’opera che definisce visivamente i concetti sopra illustrati: è una picto-scultura con doppio titolo:

LA BANCA DEL SEME, e:  LEI CHE PORTA IN GREMBO GLI UNIVERSI.

In entrambi i casi, il riferimento a quanto ho sopra scritto è chiaro ed esemplare. 





LA BANCA DEL SEME
é
stata in realtà  la prima  delle due opere gemelle a nascere artisticamente, parecchi anni fa, a seguito delle ricerche  sul femminile sulle civiltà ancestrali, attivate  da personalità come  Marjia Gimbutas, Simone De Beauvoir, Margaret Murray, Sigfried Giedion, Armanda Guiducci,  Riane Eisler,  Olympe Des Gouges, Mary Wollstonecraft, Margaret Fuller, Virginia Wolf, Micea Eliade, Carl Gustave  Jung,
 J.J.. Bachofen, J.Stuart Mill , Eric Neumann, Robert Graves, Joseph Campbell,   Ajit Mookerjee, Esther Harding,  Tilde Giani Gallino, Angela Bianchini, Germaine Greer, Mary Daly, Vicki Noble, Sibilla Aleramo,  Carla Lonzi,  Starhawk, Ida Magli, Marina Valcarenghi,
C. PinKola Estés, Sivia Codecasa, Dario Valcarenghi, Philip Rawson, Shakruck Husain, Paolo  Portone e numerosi altri





LEI CHE PORTA IN GREMBO GLI UNIVERSI

Coniugazione del Femminile con
la creazione universale, l’imponente immagine esprime tale concetto con una “semplice” silhouette femminile, immersa in trasparenza  in uno   sfondo  scuro,  allusivo della fervente immensità cosmica e al contempo  della germinazione interna del corpo umano; a quella del grembo in cui cresce il nuovo essere;  a quella della  scura terra  germogliante e del plancton oceanico, fino al ritmo cellulare inteso a tutta la creazione  universale.

L’immagine è  impregnata di dignità,  e sacralità: in chiara evidenza l’ autorevolezza femminile e l’importanza attribuita ai valori di cui questo è portatore.

Un fiore luminoso, o  un sole dal cuore nero è nel suo ventre, aperto sul tutto che è all’inizio di ogni cosa



Teri Volini, mini nota biografica


Pittora, incisora, performer, land artista, designer, ricercatrice, poeta, portatrice di memoria, linguista, conferenziera, ha esposto le magiche suggestioni de La Montagna Stregata – ispirata alle piccole dolomiti lucane di cui è originaria –  seguita da diversi cicli di Opere pittoriche, presenti in oltre 90 mostre personali in sedi regionali, nazionali ed estere, come Potenza, Milano, Zurigo, Winterthur, Nizza, New York, Arles en Provence, Canterbury... con notevoli riscontri di critica e pubblico, ed in numerose collettive, con pubblicazioni, premi e riconoscimenti. 

Tramite i diversi linguaggi espressivi - pittura, scultura, poesia, installazioni, performance, azioni simboliche, manifesti d'artista, video, ricerche, conferenze, articoli, incontri con le giovani generazioni e la società civile, l'Aartsta biofila si fa promotrice di  un nuovo rispetto per il pianeta, percepito non come un oggetto da dominare e sfruttare, ma come Terra Madre, generatrice e nutrice di tutti i viventi. 

Presidente del Centro d’Arte e Cultura Delta di Potenza, ha al suo attivo un sito web e un blog, due raccolte poetiche, una trentina di ebook, pubblicazioni su diverse testate a livello regionale e nazionale, la collaborazione in free lance con La Grande Lucania, Il Lucano, Il Capricorno, Talenti Lucani, Valori.

 Canta nella donna il valore femminile originario, sottolineandone sacralità, bellezza e magia nell’esuberante creatività e nella corrispondente ciclicità con la Natura: l'una e l'altra essendo portatrici e nutrici di vita. Preconizza un tempo in cui l'arte e la vita siano coincidenti ed in cui sia possibile riconquistare l'incanto gioioso di fronte alla bellezza e al mistero della vita sulla terra. 
www.terivolini.it



Biografia artistica ipertestuale di Teri Volini -  parte 1a - Dalla Montagna Stregata alle performances e installazioni
fino al 1999, pagg. 404 - 
https://issuu.com/terivolini9/docs/biografia__artistica_teri_volini_pa

Biografia artistica ipertestuale - Parte 2a  -  Fare arte all’inizio del terzo millennio   - fino al 2009 -  pagg 416 https://issuu.com/terivolini9/docs/biografia_artistica_ipertestuale_di_fcc29ada2a5632


 Biografia ipertestuale parte 3a  L'arte che crea strutture  nella società-da 2010 al 2014
 pagg 434

 
https://issuu.com/terivolini9/docs/biografia_artistica__teri_volini__3a_parte_dal_201

Parte 4°a e 5a Work in progress


mercoledì 29 aprile 2020

Dedicato a Marija Alseika Gimbutas - testo per Le Parole delle donne



Nel 1° anniversario della intitolazione di uno spazio verde
a  Gimbutas  nella città di Potenza
2019 Talenti Lucani https://www.talentilucani.it/toponomastica-femminile-intitolazione-a-marija-gimbutas


esce per Le Parole delle Donne su FB  il mio testo  sul coraggio delle donne Dedicato a Marija Alseika Gimbutas 



La memoria che aiuta il futuro


di Teri Volini

Una preziosa presenza

Nel corso della nostra vita sono tante le vicende, le persone, le letture e le immagini che concorrono alla nostra formazione umana, culturale e spirituale. Ognuna di esse - una vena, un rivolo, un ruscello, un placido fiume o un torrente impetuoso che siano - mescolandosi con ciò che eravamo fino a quel momento, ci trasforma. Alcune sono particolarmente significative e senza che ne abbiamo da subito coscienza, danno una svolta decisiva al nostro pensiero e alle nostre azioni, stimolando o direzionando la nostra creatività. Altre operano in modo ancor più sottile, risvegliando ciò che abbiamo già dentro di noi, riportandolo alla luce. Marija è stata per me una di queste preziose presenze, fin da quando la “conobbi”, agli inizi degli anni ’90, grazie ad un amico, straordinario “catalizzatore” di relazioni e d’incontri...

Il primo grande dolore

Maria Alseika era nata a Vilnius, in Lituania il 23 gennaio 1921, in una famiglia culturalmente molto vivace: i genitori, sostenitori del patrimonio artistico lituano oppresso dalla Russia zarista, la educarono al rispetto delle tradizioni del Paese, in una scuola da essi stessi fondata. La madre fu la prima dottoressa in medicina lituana, e il padre, medico, editore e storico, aprì il primo ospedale a Vilnius 1918.
Nel ‘34 la sua fervida adolescenza venne sconvolta dalla morte del padre: allo smarrimento iniziale reagì con fermezza, per continuare il lavoro paterno con lo studio dei riti funerari precristiani del territorio. Si laureò in Archeologia all’Università di Vilnius. All’invasione tedesca seguì, nel giugno ‘40, quella sovietica.

Il primo esilio

Era l’ora più profonda di una notte in cui la luna occhieggiava appena tra le nuvole, quella in cui Marija si ritrovò ad affrontare il suo primo esilio, costretta a una drammatica fuga dall'arrivo delle truppe sovietiche che occupavano la sua terra d'origine, la Lituania, durante la Seconda Guerra Mondiale. A soli 19 anni, dovette dire addio alla sua casa, alla sua città e  abbandonare tutto, fuggendo insieme al marito Jurgis Gimbutas, “con la figlioletta su un braccio e la tesi di laurea sotto l'altro”. Iniziarono così le peripezie di questa donna che io annovero tra le persone più importanti della mia vita.

In sintesi, dopo aver conseguito un dottorato (PhD) in archeologia nel 1946 all'Università di Tubinga in Germania, nel 1949 approdò negli Stati Uniti come rifugiata. Non senza difficoltà e discriminazioni come donna, fu traduttrice e ricercatrice ad Harvard in qualità di esperta in archeologia europea orientale, fino ad affermarsi nel 1963 come docente di Archeologia Europea all'Università di Los Angeles. Autrice di oltre 20 opere e 200 pubblicazioni sulla mitologia dell'Antica Europa, la religione della Grande Dea e le origini delle culture indoeuropee, tra cui La civiltà della Dea, Dee e Dei dell'Antica Europa. Il linguaggio della Dea.
Fondamentali per l’evoluzione della sua visione furono le campagne di scavo dirette dal 1968 al 1980 nel bacino del Danubio, in Grecia e in Italia, che le permisero di indagare sulla cultura europea precedente l’influenza indoeuropea, ricevendo numerosi riconoscimenti.

Una scoperta inestimabile

Era ormai una studiosa e un’archeologa di grande valore, apprezzata e onorata, Marija, ma provava un profondo disagio: nei numerosi scavi diretti, aveva ritrovato sempre “armi, armi e ancora armi”. Tuttavia non l’aveva mai abbandonata la certezza dell’esistenza di società ancestrali in cui la guerra non fosse esistita, o comunque non fosse “la norma”: quasi un destino, un dato biologico dell'umanità. Questa fiducia non cedette mai, fino a quando, decidendo di ordinare gli scavi in uno strato ancora più profondo dei precedenti, non trovò le prove visibili di quanto lei aveva immaginato e sperato.
Il merito della grande archeologa, ricercatrice e studiosa Marija Alseika Gimbutas è di averci donato su un piatto d'argento le prove inoppugnabili dell'esistenza di antichissime culture che praticavano sistematicamente la pace, privilegiandola quale valore fondante. La tesi sostanziale - da sempre ritenuta utopica - della pace come unica via possibile per la sopravvivenza e per l'evoluzione dell'umanità e del pianeta, era stata sempre frenata dalla fatidica affermazione che la guerra fosse esistita da sempre, quasi iscritta nel dna umano: con il suo incommensurabile lavoro, Gimbutas ha svelato l’infondatezza di una simile affermazione, provandola con i suoi ritrovamenti in tutta la Vecchia Europa, e con la successiva, minuziosa classificazione dei reperti e la loro interpretazione in un numero notevole di studi e pubblicazioni.

Il secondo esilio

Ma le idee nuove - soprattutto quelle veramente eccezionali, che però in qualche modo dis-turbano lo status quo, non vengono assorbite immediatamente dalla società; spesso accade che siano addirittura ostacolate e ignorate: ed è proprio ciò che successe a Marija, che invece di essere premiata per la sua scoperta, venne boicottata, a volte anche irrisa, comunque minimizzata ed infine ignorata: proprio come suol farsi nel regressivo mondo patriarcale per  cancellare sommariamente qualcuno/a. Ciò avvenne in primis nello stesso ambiente accademico che le aveva attribuito premi e onori per le precedenti, più convenzionali ricerche.

La sua scoperta era rivoluzionaria, forse troppo in anticipo coi tempi; o forse andava a toccare una visione troppo calcificata, ed ancor più probabilmente i troppi interessi legati alla guerra e alle sue spietate ramificazioni commerciali e di potere.
Per aver osato il capovolgimento del crudele refrain "la guerra è sempre esistita", Gimbutas venne sommariamente sottoposta a censura; per aver tentato di distruggere uno schema deleterio, subì il misconoscimento, l’esilio: lei che tale condizione l'aveva realmente patita nei duri anni della guerra.

Inadeguatezza per eccesso di valore

In un mondo alla rovescia di cui vediamo esempi ad ogni istante, appare ipotizzabile che tanta inquietante sottovalutazione sia dipesa soprattutto dal fatto che le tesi della studiosa non fossero conformi con i dictat, con i pregiudizi e con gli interessi non etici della cultura imperante.
Sta ora avvenendo una sua reale valutazione, grazie a una serie sempre più numerosa di ricercatori che riconoscono la validità del suo metodo, che ha saputo dare un senso compiuto e di alto livello a dei materiali archeologici che - anche nella parte in cui erano o sono già noti, come l’arte minoico-micenea - prima del suo lavoro erano dormienti, in quanto del tutto mal compresi.

Dare onore al merito

Avendola seguita per oltre un quarto di secolo, ho voluto onorare questa grande donna, travolta da un giudizio tanto assurdamente selettivo quanto ingiustificato, impegnandomi da anni per una intitolazione e una targa commemorativa a suo nome nella città di Potenza, facendo  del mio meglio per concretizzare questa promessa. Nel 2018 le è stata finalmente dedicata una doppia targa commemorativa nello spazio verde a lei intitolato, in via del Gallitello, a Potenza, all’altezza della Galleria Unità d’Italia.

I valori fondanti: Il Principio femminile originario
Si vive in una società in cui lamentiamo l’assenza dei valori fondamentali: ma se, insieme alle cause dell’ingiustizia, della violenza, dell’egoismo etc., non eliminiamo anche i punti di riferimento negativi su cui abbiamo basato storicamente il nostro modo di vivere, e le cui deleterie conseguenze sono sotto i nostri occhi, il rinnovamento tarderà ad arrivare, e continueremo a girare in tondo sui tanti problemi che ci affliggono, senza capirne realmente i motivi e di conseguenza senza trovare soluzioni valide.

Indispensabile è dunque un mutamento culturale che preveda il ritrovamento e l’osservanza di un modello esemplare: quello che io definisco il Principio Femminile originario®, che non solo ponga rimedio ad una storica “invisibilità” femminile, ma provveda al riconoscimento dei Valori che da quel principio provengono, e che attengono primariamente alla vita, all’amore, al rispetto, alla solidarietà, alla sensibilità, alla gentilezza, alla dignità, alla coscienza, al coraggio, all’autenticità, alla lealtà, al sostegno reciproco, alla verità, libertà, creatività, alla cura dell’essere, delle relazioni etc.: e Marija li compendia nella gran parte.

Fino all’ultimo, benché amareggiata e stanca, ammalatasi di cancro (secondo me per il dispiacere), ha continuato a lavorare in solitudine, duramente, per completare le sue ricerche e lasciare così ben chiara la traccia delle sue inestimabili scoperte. Sono certa che possiamo trarre preziosi insegnamenti da persone resilienti come Marija Gimbutas, che trovarono più volte nella loro vita la forza per fare ciò che amavano, per ricominciare, per continuare in ciò che ritenevano giusto, nonostante il boicottaggio e la solitudine cui furono costrette; per non odiare, ma per tramandare.

Prof.ssa Teri Volini, artista biofila, ricercatrice




Articoli su IL CAPRICORNO





“Disapprovo quello che dici, ma difenderò fino alla morte il tuo diritto a dirlo”


di Teri Volini 



Al di là delle differenti opinioni, i tentativi d’imbavagliare le persone mi causano orrore e anche una certa preoccupazione.

Per questo dedico questa nota
agli Struzzi di tastiera, ovvero a coloro che scrivono di qualcuno senza nemmeno aver letto, ascoltato o guardato ciò su cui sparano giudizi e critiche basate sul sentito dire o su informazioni diffuse da detrattori di bassa lega, emuli o reincarnazioni dei feroci inquisitori che in passato condannavano i Roger Bacon, i Galileo Galilei, i Giordano Bruno, e che oggi continuano a farlo, in maniera meno brutale, ma pur sempre lesiva del diritto alla libera espressione del pensiero.


In nome di questo ideale,
sancito anche da una frase celebre (attribuita di volta in volta a Voltaire e alla saggista Evelyn Beatrice Hall):

"Disapprovo quello che dici, ma difenderò fino alla morte il tuo diritto a dirlo", 
 mi sono data la pena di trasferire manualmente il contenuto del video, quasi integralmente (le parti in corsivo sono le reali parole del conduttore), per quanti, pigri –  o testoni fino all’osso –  non abbiano ancora voluto accedere alla visione e all’ascolto del video stesso, manco avessero paura dei babau.
 Poi, se non  sono  disposti manco a leggere,  si analizzino, che qualcosa non va!


Messaggio a  Zingaretti, dal video di Massimo Mazzucco

Sulla pagina Facebook del PD è stato pubblicato un post diffamatorio del giornalista Mazzucco. Il video lo attacca in maniera scorretta, gioca con le etichette e lo definisce un noto teorico dei complotti, sostenitore della cura del cancro con il bicarbonato di sodio.
Nella sua replica video, ecco  le parole dello stesso Mazzucco, costretto ancora una volta a difendersi: certo le etichette sono molto comode, perché evitano di confrontarsi con i fatti reali... Io non sono un no vax, ma sono a favore della non obbligatorietà.  Io non suggerisco cure, non sono un medico, ma nel sito ll luogo comune abbiamo pubblicato le interviste di decine di persone che erano state mandate a casa a morire dall’oncologia ufficiale e hanno fatto quella cura: tra il far conoscere le varie possibilità di cura e il sostenere che funzionino assolutamente, c'è una bella differenza”... D'altronde - continua - esiste un'ampia letteratura medica al proposito: con il bicarbonato, il ph viene aumentato e viene inibita la crescita delle metastasi.
Su padmed si possono consultare molti siti di ricerca. L’Università dell'Arizona lavora da 10 anni col bicarbonato come tampone biologico e come agente anticancro e ha ricevuto per la ricerca 2 milioni di dollari dal governo degli Stati Uniti; quindi si tratta di ipotesi, ma non campate in aria



 Un altro potente mezzo per diffamarlo, deformando o manipolando le sue asserzioni, si è dimostrato essere Wikipedia che, afferma il giornalista, essere ... controllata dal CICAP ( Comitato Italiano Controllo Affermazioni Pseudoscienze, ndr) e dal suo ex presidente Paolo Attivissimo (informatico e cacciatore di “bufale”, ndr), quindi possono scriverci tutte le bugie che vogliono e non si può far nulla per eliminare queste menzogne: infatti ogni volta che vengono da me apportate delle modifiche sulla mia pagina, essa poi viene riscritta da loro: un problema che si trascina da 10 anni...





Nel post del PD si afferma che Mazzucco avrebbe detto che Zingaretti è manipolato dalle case farmaceutiche. Ma questo non è mai è stato detto. Magari Z. è poco informato e mal consigliato, e, soprattutto, non sa che non c'è unanimità sull’innocuità dei vaccini. A proposito di quello contro l'influenza, persino Burioni ne cita la scarsa efficacia...(vedi clip nel video) . Si vorrebbe farlo diventare obbligatorio per gli anziani, ma ci sono addirittura delle ricerche per le quali esso favorisca l'ingresso del corona virus per interferenza virale: il rischio sarebbe del 36% (vedi tabella nel video).
A tal proposito il governo inglese è più esplicito nel dichiarare che: la popolazione vaccinata è più a rischio per il Corona , e che i vaccinati dovrebbero prudenzialmente restare a casa... (vedi clip nel video). Quindi rendere obbligatorio il vaccino sull’influenza potrebbe scatenare un disastro ancora maggiore: in ogni caso sarebbe saggio ascoltare anche le poche voci scientifiche contrarie, non solo quelle a favore.


Diritti umani

L’articolo 32 della Costituzione insiste sulla “non obbligatorietà dei trattamenti”.
Nel post PD si dice che “l’affermazione è decontestualizzata e del tutto priva di ogni valore giuridico”. 

Risponde M: Non esiste nessuna decontestualizzazione, gli articoli son netti e precisi, ciascuno per quanto dice. (...) Secondo la Costituzione, la legge non può in nessun caso violare i limiti imposti dai diritti delle persone.  
C'è poi la Convenzione di Oviedo del 1997 sui diritti dell'uomo, e l'art. 2 stabilisce il primato dell'essere umano nella società e che l'interesse verso l'essere umano prevalere sul solo interesse della società e della scienza. Prevale la libera scelta

Ancora la Convenzione di Oviedo, art. 5, conferma che un intervento nel campo della Salute non può essere effettuato senza il consenso libero e informato della persona, che deve dunque essere esente dal ricatto di ogni restrizione, altrimenti non è valido.


Quanto al diritto degli anziani di partecipare alla vita sociale e culturale, questo viene codificato dall'art. 25 dell'Unione Europea. Riguardo alla Sicurezza, Mazzucco ribadisce che : “Art. 3 della Dichiarazione dei diritti dell'uomo: ogni individuo ha diritto alla vita, alla libertà e alla sicurezza. Ora, nessuno può confermare la sicurezza dei vaccini, e lo ammettono tutti i virologi, vedi img sul video . Lo dice pure la Corte suprema americana e i tribunali americani hanno finora risarcito con 4 miliardi di dollari i danneggiati dagli stessi. I vaccini dunque non sono sicuri: chi garantisce questa sicurezza?


Conclude Mazzucco:  Calpesti tutto, signor Zingaretti, la Costituzione, i diritti umani, i dati ufficiali e il buon senso, tanto i media compiacenti non si opporranno mai: magari faranno un finto dibattito, dove inviteranno solo quelli a favore, si daranno ragione da soli, e l'opinione pubblica - condizionata della TV - le sarà comunque sempre ragione: resterà solo la storia a giudicare





Diffamazione / bullizzazione


Il giornalista c’informa infine che nel post su FB è stata addirittura confezionata un’autentica fake contro di lui: La bufala del giorno, creata con un programma di photoshop, mettendo sotto la sua immagine uno striscione con la scritta
LA VACCINAZIONE VIOLA LA COSTITUZIONE (vedi img. nel video)

Peccato che io non abbia mai detto questa frase, replica Mazzucco, io sostengo che sia l’obbligo ad andare contro la costituzione; lo striscione è stato ritagliato dal “Foglio” del 2018, per farmi dire ciò che non ho mai detto. Il modo più subdolo e vile per attaccare e diffamare qualcuno






                 







E quanto è facile diffamare la gente in questo modo, ad esempio, signor Zingaretti, con lo stesso sistema si potrebbe trasformare lei, che ha avuto una bisnonna deportata ad Auschwitz, in un negazionista dell'olocausto, V. img. nel video, oppure esporlo allo scherno generale con la scritta “la terra è piatta”.V. img. nel video.

È questa l’idea che il pd ha di una comunicazione onesta e civile? Ovviamente non penso che sia così: queste porcherie lasciamole fare ai debunker, loro sono bravi a galleggiare in questo genere di liquami : ma voi non potete scendere a questi livelli!


Rettifica e scuse Ora, io sono piccolo, voi siete grandi, ma non mi faccio bullizzare da nessuno e chiedo una pubblica correzione, e la rettifica con la stessa visibilità e in tempi rapidi per la correzione. Certo l'ideale sarebbe ricevere delle scuse, ma ci vuole un senso profondo dell’Onore e della Giustizia che forse manca. Però potete sempre stupirmi. I vostri elettori vi guardano

grazie dell’attenzione,  Massimo Mazzucco

CENSURA:  Il video su fb  è stato bannato (!!!!), si vedevasu you tube, https://www.youtube.com/watch?v=sknxuALMJvM poi neanche lì
quindi  cercare su you tube: Messaggio a  Zingaretti"Luogocomune2": https://www.youtube.com/channel/UCYAU
... 


lunedì 20 aprile 2020

La strage degli innocenti


La strage degli innocenti


Pochi ne parlano, e nemmeno le eloquentissime immagini che appaiono su qualche giornale o sui  social sembrano avere seguito: si tratta del taglio esponenziale di alberi d’alto fusto, antichi o addirittura secolari.  Il tutto avviene nel momento in cui i cittadini si trovano –  ahimé per causa di forza maggiore –   costretti in casa, e di conseguenza nemmeno si accorgono di un simile scempio, se non a fatto compiuto. 

Certo, è singolare che, mentre tutte le attività sono ferme a causa del Virus,
i Tagliatori procedano imperterriti nella strage  silenziosa di  un numero notevole enorme di piante.

Ma perché accade questo? Si è scoperto che le chiome degli alberi sono in grado di ostacolare le alte frequenze delle antenne a banda larga della 5a generazione, detta anche “l’Internet delle cose” e pubblicizzata come “la  tecnologia del Futuro”. Gli alberi fermano le frequenze, così, senza pensarci due volte, si procede alla loro eliminazione.


D’altra parte, si sa, gli alberidanno fastidio”: vengono accoppati a caterve anche  per un nuovo capolinea di  filobus,  senza nemmeno cercare delle altre soluzioni, come spostare lo stesso (Verona) e nonostante le vive proteste dei cittadini:

via fra Giocondo, Verona  


...  o  con il pretesto che rovinano l’asfalto: eppure ci sarebbero state  delle alternative,  per  salvaguardare la ricchezza arboricola, la loro importanza da tanti punti di vista: ancora a Verona, 15 pini abbattuti in via Pontida, a dispetto di proteste e petizioni contrarie e del parere della minoranza comunale, secondo  cui: Intervento era  assolutamente procrastinabile. Innesti in tartan nell'asfalto, restringimento delle carreggiate ed altre misure avrebbero potuto salvare gli alberi...  


 
via Pontida, Verona


... nonostante  il taglio avvenisse nel periodo di nidificazione degli uccelli, e la consapevolezza che ...gli alberi sono patrimonio di tutti ed un aiuto per mitigare le estati sempre più torride. Inoltre siamo sempre sopra i valori di polveri sottili nell'aria e togliere verde non aiuta certo la salute



Sembra una gara a chi più taglia: immagini traumatizzanti a Villanteri, Lambro: 


Pavia:  

    

Firenze,  v.le Matteotti:


           a Cerveteri e Marina di Cerveteri


       


arrivando a quelle ancor sconvolgenti di Montegiordano, (Cosenza), dove sono stati abbattuti ben 115 pini secolari.     Riportiamo uno stralcio dalla lettera di protesta dell’avv.Carlo Salvo, pubblicata su Il Fatto di Calabria, in cui si evidenzia come:



“A differenza della totalità dei Comuni impegnati sul fronte Covid 19, quello di Montegiordano ha preferito adoperarsi ed ingegnarsi al taglio degli alberi.
 Con grandissimo stupore gli abitanti di Montegiordano Marina, piccolo centro in provincia di Cosenza, hanno assistito all’abbattimento di tutti i pini piantati da quasi cento anni sul lungomare e come se non bastasse anche a quello  della pineta all’interno della villetta comunale...
 L’amarezza per lo scellerato e disgustoso gesto, compiuto dall’amministrazione comunale, rappresentata dal Sindaco dott. Rocco Introcaso, non viene certamente nascosta alla popolazione, rimasta attonita e sbigottita per un sì grave gesto, dettato sicuramente dalla pochezza ed irresponsabilità politico-amministrativa.
 E pensare che la tutela dell’ambiente ha rappresentato da sempre una delle priorità amministrative di un comune, così come l’abbattimento ed il taglio degli alberi è un vile atto da condannare senza se e senza ma...
      








Richiesta di moratoria


In molti di questi casi, gli alberi vengono eliminati per favorire il passaggio del 5G, "L'internet del futuro".Ma come mai tutto tace, sia riguardo all’ìnstallazione delle antenne, sia al taglio degli alberi? Si tratta in realtà di un business molto redditizio, e le multinazionali del settore versano cifre notevoli per l’installazione delle antenne e per i relativi permessi.
Eppure molti comuni hanno detto NO all’installazione di antenne e conseguente sperimentazione delle nuove reti sulla popolazione, spesso inconsapevole
https://www.agi.it/economia/comuni_no_5g-6544533/news/2019-11-16/

Nel 2019  molti comuni  hanno emanato un'ordinanza che vieta l'installazione di antenne e la sperimentazioni delle nuove reti. Il gruppo si infoltisce e non si ferma ai municipi: tra parlamentari, regionali, provinciali e comunali, ci sono stati 165 atti che hanno chiesto (ma non sempre ottenuto) di bloccare la tecnologia o approfondire i suoi effetti. L'elenco viene aggiornato dall' “Alleanza italiana stop 5G”, nata con l'obiettivo di una “moratoria nazionale in difesa della salute pubblica”.


Il principio di precauzione  e le ricerche esistenti

Le ordinanze si rifanno al principio di precauzione sancito dall’Unione Europea e vietano le sperimentazioni o l'installazione di infrastrutture, in attesa della nuova classificazione della cancerogenesi annunciata dall’International Agency for Research on Cancer
I sostenitori del 5g asseriscono che “ non ci sono prove certe che faccia male” ma il ragionamento corretto è  che bisogna provare l’innocuità dell’elettromagnetismo spinto: peccato che le aziende si siano ben guardate dal fare una verifica preventiva e veritiera, anche perché hanno avuto un' idea eccezionale: sarà la popolazione stessa a lasciarsi fare addosso la spereimentazione: suo malgrado, e senza nemmeno esserne informata, dunque senza permetterla : Più GENIALE DI COSì!

Invece, gli studi accreditati ci sono, eccome: ad esempio quella della dott.ssa Fabiana Belpoggi, direttore del  Centro di ricerca sul cancro Maltoni - Istituto Ramazzini di Bologna. Ne ho estrapolato le  dichiarazioni  da un video-servizio trasmesso di recente su Rai 1, alle 2 di notte. Belpoggi fa riferimento alla sperimentazione compiuta dal 2005 al 2008, in connessione con l’NTP, National Toxicology Program ( leader mondiale nella ricerca tossicologica:  fondato negli USA nel 1978, l’NTP gioca un ruolo critico nella produzione, interpretazione e condivisione delle informazioni sulle sostanze potenzialmente  rischiose nell’ambiente). 
Sono stati studiati gli effetti delle emissioni radio su cavie:  2448 animali sono stati sottoposti ad un'intensità di radiofrequenze di 1,8 gigahertz,  le stesse del 2G e del 3G. Lo studio è stato compiuto sui ratti,  che  sono omo-equivalenti, cioè rispondono agli stimoli in maniera molto simile agli umani. Irraggiati per 19 ore al giorno, dalla fase prenatale alla morte, hanno generato dei tumori rarissimi nel cuore.
 La dottoressa Belpoggi riferisce che gli stessi risultati sono stati confermati  nella  conferenza stampa dall’ NTP.

Nessuno ce l'ha chiesto
“Ci dicono che per il 5G passa il futuro del mondo – continua Belpoggi -    ma non ce l'hanno chiesto. Sulle onde del 5G è il buio completo:  siamo in balia di un'industria che non ha investito un centesimo nella sicurezza dei prodotti e questo è illegale. Il 5G deve passare uno scrutinio sulla sicurezza. Oggi si cerca di fuorviare in tutti i modi un'evidenza oramai consolidata perché il business è enorme.

Di seguito il video integrale:
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  Teri Volini, artista biofila