domenica 29 ottobre 2017

L’angolo delle erbe della Strega Tegiumaro: l‘EQUISETO



Articolo di Teri Volini pubblicato su La Grande Lucania  di Ottobre 2017

Premessa per i distratti: il termine Strega è ovviamente da intendere nel suo originario significato di conoscitrice di erbe, raccoglitrice, esperta di semplici preparati, e molto, molto  di più ….
Verrà in seguito pubblicata un’estrapolazione, dalla ricerca della prof.ssa Volini sul tema, tratta dai suoi studi di risemantizzazione,  ovvero il contributo che ognuno/a di noi può dare per "rimettere in piedi il mondo a testa in giù";  ripristinare il giusto significato delle parole, spesso corrotto  nel tempo ad uso e abuso della cultura dominante 

Ed ora: 


Grazie ai poteri magici in mio possesso, condurrò

 lettori e lettrici in un percorso  di riavvicinamento 

alla natura...


Esplorando dall’alto dei millenni il vostro strano mondo,
mi sono resa conto che la maggior parte di voi si è talmente allontanata dalla natura che non riconosce nemmeno le sue prime figlie, uno dei suoi primi doni: le erbe più semplici, salvo quelle che vede mettere nel suo piatto: figurarsi quelle con proprietà terapeutiche. Addirittura c’è chi le schernisce…

Ehiii, vi ho sentito, vi state chiedendo a quali poteri io mi riferisca?
Eccone alcuni: amore per la conoscenza, plurimillenaria esperienza sul campo, sapienza e una grande passione per la Terra, di cui riconosco la priorità e l’incredibile generosità nei confronti di voi umani, benché sfruttatori e ingrati. 

Ho osservato i vostri bambini, specie quelli molto urbanizzati,e sono rimasta inorridita dalla scarsità o nullità della loro esperienza naturale, il che li porta poi a diventare gli aridi adolescenti e i giovani per cui tremate …

Nell'attesa che si ponga rimedio a tutto ciò, creando una nuova cultura che dia alla natura il posto che merita, e a voi umani il piacere del riavvicinamento ad essa, contribuirò al nuovo fermento che comunque percepisco in giro per il mondo, in Italia a cominciare dagli input ultraventennali
di Antonio D’Andrea, fondatore del Movimento Uomini Casalinghi, poi diventato Donne e ragazzi casalinghi, autore di VIVERE CON CURA,
e  con le Amiche delle Erbe, i laboratori e Festival delle erbe, le Scuole delle raccoglitrici e le Case delle Erbe in Molise, a Capracotta e a Triora, e anche piano piano in Basilicata con i tentativi di Antonella Romaniello a Satriano, di Maria Rivecca a Pomarico, di Teri Volini a Potenza e Castelmezzano),
 cominciando a parlarvi delle “vostre”erbe.

Poiché c’è da strabuzzare gli occhi di fronte a quanto state permettendo che si faccia al territorio in termini altamente distruttivi, forse conoscere la preziosità delle erbe potrà contribuire a un risveglio delle vostre coscienze sopite, e magari al formarsi di gruppi con raccoglitrici – insegnanti,  e di “custodi” del territorio, consapevoli di cosa perdete a causa dell’ignoranza e dell’indifferenza.


L’erba di oggi: l'EQUISETO




Conosco molto bene questa pianta: abbiamo quasi la stessa età, io e questo“fossile vegetale”, una delle piante più antiche al mondo.

Centinaia di milioni di anni fa, la terra era popolata da Equiseti giganteschi, alti come alberi. Conosciuto ed utilizzato-fin dai tempi preistorici, l’ Equisetum arvense era usato per favorire la cicatrizzazione delle ferite e per fermare l’epistassi. Nota anche come anche “coda cavallina”, predilige i luoghi umidi; l’ideale sono le sponde di un ruscello o di un torrente. Comune nelle zone di montagna e di campagna, cresce anche ai bordi dei campi coltivati, lungo i fossi e le scarpate.

Ricco in ferro, zinco, selenio, antiossidanti, vitamine, sodio, magnesio, rame, potassio, acidi, sostanze nutrienti, oli volatili e di enzimi naturali, ha proprietà diuretiche e un alto contenuto di silice, perciò è utile soprattutto per il tessuto osseo; oltre all’accrescimento delle ossa, .favorisce quello di unghie e capelli e la dentizione.
La raccolta della coda cavallina si fa solitamente all'inizio dell'estate,  ma a seconda delle zone e del clima, si può arrivare anche a fine estate. Bisogna saper riconoscere bene la pianta officinale, perché ce ne sono diverse specie, e alcune sono  tossiche.

La pianta va seccata, privata dei rametti e conservata in luogo asciutto. I rametti possono essere usati, una volta bolliti e filtrati, per pediluvi, semicupi e bagni completi, oppure per arricchire il terreno. Quello che si usa è il fusto sterile, che va sminuzzato per preparare tisana o infuso. Con una macinazione più fine si ottiene la polvere,  ottima per il mantenimento dei  sali minerali. Per sfruttare al meglio le proprietà e i benefici di questa pianta,  è bene assumere la tisana una volta al giorno, per  almeno un mese.

La tisana di equiseto è controindicata durante  gravidanza e allattamento; gli ipertesi devono far attenzione al rischio di interazione con i medicinali.

Il problema oggi, quando si fa raccolta di erbe, è che bisogna assicurarsi della non contaminazione del luogo: se avviene nei pressi di campi coltivati, bisogna essere informati sull’uso di-pesticidi o concimi chimici. 
Non si raccoglie nulla ai bordi delle strade, tranne che dei sentieri di campagna; la stessa cura deve esserci per la provenienza dell’ acqua ai bordi della quale cresce la pianta, specie quando il territorio è sottoposto a estrazioni petrolifere: e tutto ciò rende la raccolta una vera impresa! 


Ma questo, ricordatevelo, l’avete combinato voi, cari Umani.
Nel vostro stesso interesse, fate marcia indietro!

Tegiumaro, la Strega delle Erbe

I
             




martedì 24 ottobre 2017

Il Cerchio della Luna: La Ruota dell'Anno - Il ciclo delle stagioni

 

 

Il Cerchio della Luna: La Ruota dell'Anno - Il ciclo delle stagioni e le feste del Sole - Samhain - Hallowen

domenica 15 ottobre 2017

martedì 10 ottobre 2017

180 IInchiesta La Nuova: Vita dura per le artiste in Basilicata ,dall’intervista di Totaro Ziella

 

182
Inchiesta La Nuova
Vita dura per le artiste in Basilicata
Estrapolazione dall’intervista di Totaro Ziella,
stampata in cartaceo digitale,  pagg.  11-14  con link issuu dell’erbook