mercoledì 14 aprile 2021

LE PIETRE VISIONARIE della Casa Contadina di Teri Volini - scaffale acquisti




 pagina in allestimento 

Gli insoliti, prodigiosi modi
in cui si può manifestare la Creatività

 

Una casa pareidolitica

La pareidolia traduce in immagini e/o suggestioni le nostre conoscenze, le esperienze, le ansie, i sogni, i desideri, la genialità; arricchisce e rende più stimolante una realtà spesso troppo razionale e ordinaria.

Una simile propensione, se non è mortificata o trascurata, può svelare tutto un mondo di connessioni tra soggetti, oggetti o idee che corrispondono ai nostri mondi segreti.

La disposizione a vedere più di quanto appare ad uno sguardo sciatto e superficiale, ci riporta a immagini, paesaggi volti e oggetti, che a loro volta si apparentano alle nostre acquisizioni esperienziali o culturali, se non al déjà vu, ai sogni o al vissuto di altre esistenze, ignote al livello razionale.

Un ritrovamento archeologico, concreto e dell’anima

“Talvolta accade che questo si ritrovi sorprendentemente concentrato in un unico, insospettabile luogo, e ritrovarle, riconoscerle e catalogarle, elargisce il brivido gioioso di un ritrovamento archeologico, concreto e dell’anima, con in più la constatazione che le immagini riportate alla luce non sono state eseguite da mano umana, bensì dalla pietra stessa: dalla Natura come prima Maestra.

Le pietre in questione, da me definite “visionarie” in senso attivo, cioè che donano visioni a chi le scopre, fanno parte della mia Casa Contadina a Castelmezzano, in Basilicata. Il loro fortuito recupero è avvenuto nel corso dei lavori di ristrutturazione di un’abitazione posta in alto sul paese, nelle vicinanze della cappella dell’Annunziata e prospiciente le spettacolari Rocce Dolomitiche. Le pareti erano da secoli ricoperte da diversi strati d’intonaco: una volta raschiata via la pluriennale copertura, sono venute fuori le pietre, e con esse le Opere naturali di una fabulosa galleria finora segreta, una sorprendente miniera di impressioni da cogliere, frammenti di energia terranea e celeste, forme astratte, riconoscibili o bizzarre, “affreschi” in ocra rossa e chiara, bassorilievi e molto altro ancora. Non è un caso che tutto ciò sia avvenuto nel luogo più caratterizzato da quella proprietà visionaria, le Piccole Dolomiti lucane, e in stretta connessione con gli studi di approfondimento sulla qualità pareidolitica della mia arte”-
vedi Una PANORAMICA DELL'ARTE DI TERI VOLINI IN SCAFFALE ACQUISTI BLOG 


lunedì 12 aprile 2021

Una panoramica dell'arte di Teri Volini tra Serendipità Apofenia Pareidolia Metamorfosi

 

Non è da tutti possedere la facoltà d’intravedere figure d’ogni tipo, nel paesaggio o in ambiente urbano, in oggetti, pietre, alberi, costellazioni, elementi naturali... In nuvole, rocce, sabbia, macchie di umidità, ruggine, nella maggior parte degli oggetti in natura e in certe opere d’arte, si possono scoprire immagini impreviste e straordinarie.

                                                                               Teri Volini


pagina in allestimento 

 estratto
Una naturale magia

Molto presente nei miei quadri l’aspetto arcano, ancor più chiara quando in essi si è evidenziata quella caratteristica singolare: l’apparire di immagini non disegnate progettualmente, ma che venivano fuori dall’incontro/scontro dei profìli e del colore.

Una naturale magia è presente in questo mio sentire e fare, anche perché fa parte della cultura ancestrale del sud. La nostra è una terra che - a seguito dell’ammiccante impulso alla modernizzazione, troppo spesso selvaggiamente imperante”, ha rinnegato l’aspetto magico ed esoterico, che invece fa parte della sua tradizione, e di quella delle popolazioni più antiche del pianeta.

Esso emerge prepotentemente dalle mie tele: un impulso profondo mi porta a tirar fuori tutto un universo di creature primordiali, archetipiche, fantastiche, favolistiche, folletti, gnomi e fate; un mondo che, pur strutturatosi anche nei ricordi, e nei racconti ascoltati tra veglia e sonno, curiosità e paura nelle sere d’estate della mia infanzia, è un patrimonio comune, seppure rimosso dal dominio del razionalismo spinto della cultura ufficiale.

Il tutto, in parallelo con l’espressione visiva del “mio” mondo, i ricordi, i sogni, le sensazioni: nella mia pittura c’è il vissuto della prima infanzia, di quando avevo tre – quattro anni e giocavo con l’argilla nel letto di un torrentello, fabbricando spontaneamente delle figurine di creta, sotto lo sguardo vigile della tata; ci sono le ombre dell’albero attraverso le cui foglie passano lame di sole, gli insetti, le farfalle, le libellule... e le fate dell’aria e della terra che ho dipinto nei miei quadri più intensi, o che spesso si sono “formate” in essi, insieme agli gnomi e a mille altre creature misteriose …






giovedì 1 aprile 2021

Arte Involontaria di teri Volini in articolo su Il Lucano magazine n.149, ge - fe 2021

 


  
 clik sull'img. per ingrandire 









            articolo su Il Lucano magazine n.149