sabato 24 ottobre 2020

Dubbia validità del test PCR e Cicli di amplificazione

 



 
Parola dell’inventore stesso della PCR (Polymerase Chain Reaction)
, Kary Mullis, premio Nobel per la chimica
  


Tra quanti vogliono far luce sulla reale situazione “contagi”  in  Italia e nel mondo,  si discute energicamente sull’effettiva validità del test PCR,  in quanto da esso dipende la gravità o meno della realtà virale, con tutte le conseguenze sociali  non irrilevanti,  specie  riguardo alla  valutazione di provvedimenti governativi di estrema gravità, tra cui l’emergenza sanitaria, la chiusura parziale o totale del Paese  e il grande spettro della crisi economica spinta.

Sulla  scarsa validità del  test PCR già si erano espressi negativamente diversi  esperti a livello nazionale e mondiale:

il candidato Nobel ricercatore prof.  Stefano Scoglio 
 link.https://terivolini.blogspot.com/2020/09/la-nuova-patologia-dellasintomaticita-e.html

- il nanopatologo dott. Stefano Montanari, ostracizzatissimo per la sua estrema onestà intellettuale

- il prof.
 Giorgio Palù,  fondatore della società italiana di virologia
video https://www.facebook.com/websocialtv/videos/3372385679507661
e numerosi altri, anche a livello internazionale, come l’avvocato tedesco Rainer Fuellmich, che indaga sulle azioni fraudolente, che generano panico ingiustificato. https://terivolini.blogspot.com/2020/09/il-messaggio-di-reiner-fuellmitch.html

Le loro informazioni  erano state praticamente sottaciute e ignorate.


Poco o niente era valso l’intervento autorevole del  prof. Giulio Tarro, che solo dei soggetti la cui stoltezza è pari all’ignoranza e alla malafede,  potevano pensare di  denigrare, evidentemente proprio per la sua scarsa o nulla propensione  al compromesso.  
 video   "Chi li ha inventati  diceva di non usarli per la diagnostica” 
  Link
https://www.youtube.com/watch?v=VrMZZHDS5hg

Cicli di amplificazione

Ad essi si aggiunge nell’esemplificazione il  francese Durocher:  i  cicli di amplificazione della catena di reazione della polimerasi  sono differenti   tra i  vari paesi che hanno adottato la PCR : La Germania usa 25 cicli di amplificazione, e i suoi positivi sono 7 mila.
Con 40 cicli di amplificazione  si trovano 20 mila positivi.
 Con 45 cicli di amplificazione, i  positivi diventano  30 mila.
A noi le conclusioni!

Un trucco sporco

Nei  paesi che adottano 40-45 cicli di amplificazione,  il test PCR “vede”  residui di virus morti, ed anche di più.  Se si amplifica il segnale PCR, poniamo, 60 volte, si rilevano  residui di DNA di  qualunque virus  avuto negli anni scorsi,  l’influenza di anni fa, e anche i virus del vicino.

Facendo una semplice analogia con l’ottica, con un binocolo a 5 ingrandimenti si vedono un buon numero di stelle, ma col telescopio a  500 ingrandimenti,  le galassie, gli anelli di Saturno e la macchia di Giove.

 

“Rilevano  praticamente qualunque cosa”..


Lo asseriva  l’inventore stesso della PCR (Polymerase Chain Reaction
, Kary Mullis, premio Nobel per la chimica, asserendo che: “Col test PCR, chiunque può essere testato positivo a praticamente tutto,  se lo fate abbastanza a lungo (ossia moltiplicando i cicli di amplificazione). 

Il Nobel raccomandava di  non  usare il suo test come mezzo diagnostico, ma solo per la ricerca, ed è possibile ascoltarlo dalla sua viva voce in una sua intervista:

Dr. Kary Mullis, PhD (Nobel Prize Winner for inventing the PCR test) https://twitter.com/brigade_health/status/1311908699741413382

Il prof. Mullis è morto nel 2019: chissà come si sta rigirando nella tomba, vedendo l’uso distorto e contraffatto che si sta facendo della sua scoperta!

 

Post scripta:  

1)
Ovviamente subito si sono scatenati sul web i simpatici debunkers,
 e, nel tentativo di sconfessare la notizia, hanno iniziato miseramente ad arrampicarsi sugli specchi,  mettendo in mezzo il tampone,   che ovviamente è solo lo strumento  necessario per attivare in seguito il test PCR, e che altrettanto  ovviamente viene svalutato in automatico dall’inefficacia del PCR. 
Evidentemente non sanno o fingono di non sapere dell esistenza del video in cui Mullis fa delle sue affermazioni  e raccomandazioni sul non - uso  del PCR come mezzo diagnostico...

Ecco le farneticazioni debunkeriane:  “Kary Mullis non ha mai parlato del PCR (che i complottisti confondono col tampone???) come uno strumento inutile per il rilevamento di malattie infettive; tampone e PCR non sono la stessa cosa; è chiaro che il tampone non sia uno strumento diagnostico, cosa che invece è il PCR, essendo lo step successivo al tampone”
Della serie: ma questi ci sono o lo fanno ???

per conoscere meglio i debunkers, vedi:   https://www.talentilucani.it/anatomia-di-un-debunker/?fbclid=IwAR2Xq_-9vKpUOKrtTYNgdEnP1SD6VrY-w7Hy-yTeo4Ucm8p-nivU3_5D3HU


 Teri Volini

 Articolo /ricerca di Teri Volini  sui cacciatori di falsi, in realtà creatori di fake essi stessi, vedi  Anatomia di un Debunker   

link :  https://www.talentilucani.it/anatomia-di-un-debunker/?fbclid=IwAR2Xq_-9vKpUOKrtTYNgdEnP1SD6VrY-w7Hy-yTeo4Ucm8p-nivU3_5D3HU



 
Il debunker “professionista” ha molte qualità:
Aspetto psichico: scagnozzo dei potenti. Azione fisica:
difendere a spada tratta l’ufficialità, indipendentemente dalle prove e dal buon senso. Mansione: distruggere – negando, denigrando o ridicolizzando – qualsiasi idea alternativa. Missione: tranquillizzare le persone, specie quelle psicologicamente fragili Interesse: mentire spudoratamente, con la certezza di copertura di protettori ai quali la sua azione è favorevole: dunque non scopritore di verità, semmai il contrario . Perizia: essere in grado, ove occorra, di confezionare la “verità” più congeniale al suo scopo, e, magari con l’aiuto della grafica digitale, creare menzogne ad hoc, spacciandole come verità, e trasformando quest’ultima un falso: ne mostreremo degli esempi esilaranti nella 2 ͣ parte di questa inchiesta.