lettura integrale dell'articolo pubblicato sul mensile La Grande Lucania bus.
periodo 27 marzo-27 aprile 2015
periodo 27 marzo-27 aprile 2015
Una delle affermazioni storicamente più perentorie è che la Guerra esista “dall’inizio
dei tempi” Un’affermazione così assoluta ha avuto, nel corso dei millenni,
effetti deleteri: l’indebolimento dell’Esigenza di Pace come Ordine Prioritario
dell’umanità, oltre l’imperversare di conquiste, violenze, sopraffazione ed
ogni sorta di orrori, di cui nemmeno il XX secolo è stato avaro, con due micidiali guerre mondiali.
Ritenuta “insita” nel codice genetico umano, la guerra diventava meno inaccettabile, quasi una Fatalità. E tuttora i venti di guerra non smettono di soffiare!
Scopriamo che l’ontologica affermazione era degli antichi Greci, che - nonostante la loro magnifica cultura-erano dei guerrieri conquistatori di popoli, preceduti da popoli anche più feroci, seguiti a ruota dai Romani, che, oltre a conquistare con le armi tutte le terre intorno al mediterraneo- da essi definito Mare Nostrum- avevano persino imposto con il sangue il timbro PAX Romana!
Tutto il tempo storico è un trionfo di orrori, e si continua a parlare di guerra come di una “soluzione”.
Noi cittadini/e dobbiamo esprimerci al riguardo, specie se abbiamo maturato un’opinione indipendente, non allineata con le mistificazioni retoriche delle culture dominanti di ogni tempo e luogo, per scoprire se c’è una visione diversa .
Noi cittadini/e dobbiamo esprimerci al riguardo, specie se abbiamo maturato un’opinione indipendente, non allineata con le mistificazioni retoriche delle culture dominanti di ogni tempo e luogo, per scoprire se c’è una visione diversa .
OLTRE LA NECROFILIA
Ed esiste, questa grande novità, tuttora sconosciuta ai più, e la cui scopritrice, invece di essere gratificata, si è vista quasi mettere da parte, “forse” perché la sua rivoluzionaria scoperta rompeva un “equilibrio” infame, utile ai giochi di potere o economici: la guerra è per molti un affare, fonte di enormi guadagni. Dal loro bacato punto di vista, coloro che abbracciano la mission della pace sono scomodi, e quanti sono stati uccisi! Conviene dunque “armarsi” di coraggio e diffondere una simile scoperta!
Ed esiste, questa grande novità, tuttora sconosciuta ai più, e la cui scopritrice, invece di essere gratificata, si è vista quasi mettere da parte, “forse” perché la sua rivoluzionaria scoperta rompeva un “equilibrio” infame, utile ai giochi di potere o economici: la guerra è per molti un affare, fonte di enormi guadagni. Dal loro bacato punto di vista, coloro che abbracciano la mission della pace sono scomodi, e quanti sono stati uccisi! Conviene dunque “armarsi” di coraggio e diffondere una simile scoperta!
L’autrice è la dott.ssa Marija Alseikaté Gimbutas, studiosa e ricercatrice. Costretta a fuggire dalla Lituania nel 1944 , “con la figlioletta su un braccio e la sua tesi di laurea sotto l’altro” , vivrà negli Stati Uniti, dove fonda il dipartimento di studi indo-europei all’University of California-Los Angeles, insegnandovi fino al 1989.
- Come eminente archeologa, Marija sarà fedele alla sua intuizione ed ai suoi ideali di pace, che la porteranno - dopo trent’anni di scavi in cui trovava “armi, armi e ancora armi”- a scoprire le prove dell'esistenza di civiltà millenarie matrilineari e pacifiche, precedenti quelle “storiche che caratterizzano gli ultimi 5 millenni “di quello che James Joyce ha definito - un incubo di contese determinate da interessi tribali e nazionali - da cui è sicuramente giunta l'ora che questo pianeta si desti”, come ci ricorda lo studioso di miti e simboli dell'antichità, Joseph Campbell.
- In quelle culture il valore dominante era la vita e non la necrofilia che avrebbe in sèguito imperversato-come tragico filo rosso di guerra e di sangue-in tutto il periodo storico, trovando il suo culmine nel XX secolo con la 2a guerra mondiale.
UN INDICATORE DI SPERANZA
Tale
scoperta impagabile vanifica la forza distruttrice di quell'affermazione
sconsolata “da che mondo è mondo”, che aveva fiaccato qualsiasi tentativo di
vedere nella "pacificanza" una
via davvero percorribile, proprio perché
non si conosceva un' esperienza significativa in tal senso.
Era pre-istorica (!) la cultura della “Vecchia Europa”, e vi prevalevano i valori della Vita e il rispetto del Femminile.
Era pre-istorica (!) la cultura della “Vecchia Europa”, e vi prevalevano i valori della Vita e il rispetto del Femminile.
Oltre al rilievo culturale e archeologico specifico, tali scoperte sottolineano una visione del mondo basata sul vivere pacifico, sulla bellezza e sulla creatività. Marija Alseika Gimbutas ha documentato che quella cultura “trasse intenso piacere dalle meraviglie naturali di questo mondo. La sua gente non produsse armi letali, né costruì forti in luoghi inaccessibili-come avrebbero fatto i successori-neppure quando conobbe la metallurgia. Eresse invece magnifiche tombe-santuari, templi, case confortevoli in villaggi di modeste dimensioni e creò superbe ceramiche e sculture. Fu un periodo di notevole creatività e stabilità, un'età libera da conflitto
(Marija Gimbutas, Il Linguaggio della Dea, 1989).
L’ineguagliabile scoperta - tuttora incredibilmente sottaciuta o ignorata dalla cultura ufficiale - riattualizza soprattutto nei giovani la speranza che quella modalità possa ancora realizzarsi, aprendo prospettive per il futuro del genere umano e del pianeta
Al di là del proporre un ritorno al passato, ne facciamo
tesoro nel presente: per produrre uno
scatto di pensiero, un cambio
sostanziale di paradigma; per offrire
una speranza all’umanità prossima ventura, di cui la cultura nazionale,
europea e mondiale possano farsi vettori.
Prof.ssa Teri Volini
Presidente Centro d’Arte e Cultura Delta di
Potenza