sabato 28 maggio 2016
martedì 24 maggio 2016
CONVEGNO: L’ARTISTA DI FRONTE ALLA NATURA
24 Maggio -
CONVEGNO
L’ARTISTA DI FRONTE ALLA NATURA
Nell’ambito della doppia mostra /
evento Percorsi d’arte in bilocazione
di Teri Volini
10 maggio- 23 giugno 2017
lunedì 23 maggio 2016
Onorare la Vita – Onorare la Morte - Un poemetto di Teri Volini in onore di Falcone e Borsellino.
Un omaggio all'eroismo silente di uomini (e donne) nei tempi
Onorare la Vita – Onorare
la Morte
I
Sulla
costa occidentale dell'antica Trinacria
lungo
la baia di Guidaloca
in
un soleggiato pomeriggio di prima estate
sugli
scisti taglienti c’inerpicammo
per
raccogliere le cime piumate dell’elicriso
sature
di sole. All’ombra di un arco naturale
formato
da alti pini
dominanti lo scosceso sperone
dominanti lo scosceso sperone
ne
facemmo – insieme a Trixi –
ritorte corone
ritorte corone
con fili d'erba fiordalisi color del cielo
e
margherite selvatiche
II
Dall'alto
del promontorio biancorosato
le
offrimmo poi alle onde irrequiete
del mare spumeggiante
del mare spumeggiante
per
onorare l'Eterno Movimento
la
Bellezza e la Sacralità
dell'Esistente
Altre
due ancora ne andammo intrecciando
con
delicati papaveri dal cuore d’ebano
ranuncoli
ibiscus e anemoni rossi
un
ciuffo di velenosi oleandri
dello stesso colore
dello stesso colore
fiori
della passione e una carnosa euforbia
dalle
temibili spine
III
Verso
Palermo le portammo con noi
la
prima posando nei pressi di Capaci
sull'autostrada
dell’infamia e del tritolo
che
voleva ridurre uomini troppo alti
La
seconda deponemmo
sul
gradino più basso di una torre antica
da
allora insanguinata
nella
fortezza medievale di Carini
in
ricordo di Laura
la Baronessa uccisa per onore
la Baronessa uccisa per onore
e
di tutte le donne oltraggiate
dagli
infami uomini-Orco.
Dalla
raccolta Universi -2015
domenica 15 maggio 2016
Una torta come strumento di distrazione di massa - articolo SU La Grande lucania - maggio 2016
Una torta come strumento di distrazione di massa
pubblicato su La Grande Lucania maggio 2016
Di tanto in tanto
notiamo - con un misto di stupore
e di sgomento – che nonostante le tecnologie
avanzate e le sempre maggiori possibilità
d’informazione e di comunicazione,
persiste o aumenta significativamente l’ignoranza. Ce ne accorgiamo in particolare in momenti delicati, come le votazioni, quando di fronte a scelte importanti, non
riusciamo ad usare bene lo strumento
democratico per eccellenza, in cui avere idee chiare è basilare.
Ci rendiamo conto di non essere capaci, se non a “discernere il Bene dal Male”, almeno a distinguere l’utile
dal superfluo; ciò che fa bene da ciò
che può danneggiare, a livello personale e planetario. Molto dipende dalla pigrizia,
dalla mancanza di un impegno mirato a una corretta conoscenza, all’acquisizione
di dati da più fonti poi da approfondire,
evitando l’informazione mordi e fuggi, il copia - incolla, e l’abitudine
di guardare in superficie, sostando frastornati sul futile, invece d’ inquadrare
le Priorità.
Ma anche se rispettiamo l’impegno
personale, auto-educativo e formativo al pensiero critico, resta tuttavia da
non sottovalutare l’influsso potente che
esercita su di noi la cultura in cui viviamo. É un grosso rischio, quest’intervento
- non sempre positivo - dissimulato,
semi occulto o sfacciatamente palese - di vere e proprie “strategie”, messe in atto dal sistema
politico-culturale, che non contribuisce né alla presa di coscienza né alla
“conoscenza”, ma è un modo per tenere “tranquilli” i cittadini.
Lo studioso Noam Chomsy ne fa oggetto di attento studio, producendo a tal proposito un interessante quanto sconvolgente “decalogo”… Da esso risulta che siamo vittime di una pratica che distoglie la nostra attenzione dall’essenziale, distraendoci dai problemi reali, dalla loro gravità. Una saggia amministrazione non dovrebbe - in nome dei sani valori della polis e del bene dei cittadini - tenere in primis allo sviluppo della conoscenza e della coscienza? All’impietosa luce dei fatti, ciò rimane un’utopia.
Azioni distrattive
Di fatto, veniamo inondati da “azioni distrattive”, che guidano tutte le nostre scelte quotidiane, spingendoci all’acquisto compulsivo, non favorendo la soluzione delle problematiche più urgenti né la riflessione sugli argomenti di interesse comune.
Un continuo plagio a favore del
sistema consumistico, che ne trae vantaggi, essendo basato sul potere delle
merci e del denaro, al quale ogni in-formazione è piegata, a cominciare dalla
dilagante pubblicità.
C’è di più: la menzogna è sottesa alle informazioni stesse e anche i
programmi mediali seguono questa regola. Le trasmissioni tv in particolare finiscono
per avere un effetto ipnotico, frastornante, diseducativo e corruttivo. Paradossalmente,
anche i programmi “di svago” sono zeppi di rischi in tal senso.
Chef e ricette
Uno degli esempi più insospettabili quanto eclatanti si trova neiin quelli d’“Alta cucina”, con gare di abilità; c’è persino una sezione dedicata ai ragazzini. Protagonisti, dei cuochi, i “Capi”, detti anche “Boss”, quasi tutti rigorosamente maschi, che poi ritroviamo anche come ospiti in altre trasmissioni come “opinionisti”, testimonial del “buon mangiare”, in furibonda lotta contro i vegetariani o i vegani, accusati di non si sa cosa, e comunque rei di nutrirsi in modo semplice e il meno dannoso possibile.
Gli chef-divi appaiono anche in mega cartelloni pubblicitari, grazie alla fama acquisita soprattutto grazie a ben studiati comportamenti, non molto edificanti ma di grande attrattiva presso il pubblico più grossolano. In questo sono in linea con tutta una valanga di trasmissioni simili - gare canore, a premi, a rischio etc. - seguitissime e con la stessa linea competitiva, con un sovrappiù di arroganza, che prevede anche l’ “umiliazione” dei concorrenti da parte del Capo di turno: il successo è assicurato!
E d’altra parte è sperimentato
che l’aggressività e l’egocentrismo becero
in questa “cultura” sono vincenti: gli sgarbi han fatto scuola, ed è
spiegabile: la gente comune, quella più frustrata, si sente meno inadeguata se
i modelli proposti sono mediocri, simili a loro nel lato peggiore; si rilassa,
ben contenta di poter rimanere com’è, senza bisogno d’impegnarsi e migliorare …
Messaggi subliminali
Come nelle scatole cinesi, le implicazioni negative di simili programmi si aprono una dopo l’altra: l’azione distrazione di massa è intensiva, ad esempio quando tutta l’attenzione viene fatta convogliare sui maltrattamenti o l’agognata premiazione dei concorrenti, sul pianto, sull‘emozione dell’ultimo momento. In realtà, tutto è studiato da staff di esperti della comunicazione per veicolare messaggi subliminali, funzionali al sistema.
In sintesi: che quel
comportamento è ottimale, quel cibo
è sano, così come sono buoni i prodotti industriali usati, e
non ci sono problemi di alcun genere; a seguire, nemmeno la povertà esiste,
guardate che abbondanza, che magnificenza!
No problem
Nelle ricette, vengono utilizzati normalmente dei prodotti del tutto inadeguati per la corretta alimentazione, sia dal punto di vista nutrizionale in sé che della loro “derivazione”; nessun riferimento a luoghi di produzione, uso di prodotti chimici, contaminazione dei terreni, ogm, etc.
Dal modo in cui sono confezionate le trasmissioni (evidentemente sovvenzionate dai produttori industriali) sembra non esista alcun problema. In quella profusione di ricette si bada all’aspetto estetico e al gusto finale, ma viene ignorato qualsiasi riferimento alla qualità dei cibi, al fatto che quasi tutti gli ingredienti – e i metodi stessi di cottura usati – di per sé non sono l’ideale da offrire come esempio a una popolazione affetta dai mali della cattiva o eccessiva alimentazione: diabete, allergie, cardiopatie, ipertensione, circolazione, tumori etc.
Eppure è da tempo acclarato che zuccheri bianchi, farine
raffinate, grassi saturi, insaccati con nitriti e nitrati, margarine, latte,
burro, carni e uova da allevamenti industriali intensivi, prodotti ogm o con
pesticidi e concimi chimici, fritture, oli idrogenati, oli di palma, conservanti
etc. sono dannosissimi per la salute!|
Nel paese di Bengodi
Ma niente paura! La trasmissione è tutta un’euforia d’ abbondanza e di fervore creativo; sembra di essere in un posto fatato, dove non esiste problema: davanti a una torta superba, o a un manicaretto artisticamente apparecchiato, mentre col fiato sospeso si attende il severo Verdetto dello chef di turno, a chi verrebbe in mente di pensare che oggi la maggior parte del territorio è avvelenato, insieme al cibo prodotto; che meravigliosi terreni agricoli sono ormai rovinati dalle discariche o trivellazioni petrolifere; che su quelli che erano dei biondi campi di grano o dei boschi di castagni noci, mandorli e noccioli, oggi scende la cenere degli inceneritori e le piogge acide?
Che nelle più ridenti regioni, specie del sud Italia
- ma anche il nord non scherza - sono
sepolti rifiuti d’ogni genere, compresi quelli radioattivi? E non parliamo
nemmeno di cosa succede nel mare, che il cuore rischia di spezzarsi ...
Grazie ai messaggi implicitamente rassicuranti, visualizzabili nel premiato dolce in bella vista, a nessuno verrebbe in mente di cambiare programma e di seguire quelli che invece informano sulle buone scelte, in questo caso alimentari, utili alla propria salute, in stretto collegamento con la salvaguardia del pianeta.
Cosa ci si può aspettare da persone tanto lobotomizzate da non badare nemmeno alla propria salute e a quella dei loro figli?
È scontato che poi al momento di votare,
neanche ci vanno o lo fanno confusamente, senza nemmeno capire bene di cosa si
stia trattando: l’importante è che una
volta a casa, preparino “con amore” una bella torta decorata con glassa, e
tutto passa…
Teri
Volini, artista biofila
giovedì 5 maggio 2016
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