sabato 22 aprile 2017
domenica 9 aprile 2017
LA SCIENZA CHE LAVORA PER LA NOSTRA SALUTE - ARTICOLO
A seguito della lettura del precedente articolo “E non c’indurre in tentazione”, pubblicato a gennaio, mi hanno contattato dei lettori colpiti dalla mia insistenza sui rischi delle proteine animali.
Essendo, come tutti, interessati alla salute, mi chiedono prove scientifiche a supporto della tesi per cui tali alimenti non sono benefici.
Aderisco alla loro richiesta, considerando che ciò che era la norma nelle più antiche culture orientali vegetariane, viene oggi accertato dalle più attuali e autorevoli ricerche scientifiche: fra esse
“Lo Studio China”, compiuto dallo scienziato statunitense Colin Campbell e dal suo team, mettendo sotto esame gli usi alimentari degli abitanti di oltre 2400 contee cinesi e studiandoli comparativamente. Lo studio si è protratto per lungo tempo e i risultati hanno evidenziato i rischi non solo della carne, ma di tutti i cibi di origine animale – latticini, burro, strutto, uova etc. - e sono accessibili in un best seller noto in tutto il mondo.
Dalla
lettura vengono fuori dei dati che capovolgono ciò che finora era consigliato
quanto al cibo, spiegandone o con chiarezza i meccanismi d’azione nel nostro
organismo, i danni prodotti, le temibili malattie che ne derivano, e le motivazioni
socio/politico/economiche alla base di quegli errori e di una reiterata, grande
mistificazione, proseguita nel tempo e indotta da grandi interessi economici.
Verità sconvolgenti
Dalla
Ricerca di Campbell, professore emerito alla Cornell University, NY, risulta addirittura
che il danno dei suddetti alimenti è in
se stesso superiore a quello provocato dall’inquinamento,
o ne è – a seconda dell’apporto o meno di essi e della loro quantità, determinante nel favorire o meno gravi patologie, tra cui cancro, diabete, malattie cardiache etc .
In poche parole, le proteine animali agiscono come fattori predisponenti.A parità di assunzione d'inquinanti assai pericolosi (come l’aflatossina) il non mangiare proteine animali fa la differenza, “proteggendo “ l’organismo, mentre, al contrario, il mangiarne funziona da Fattore Attivante.
o ne è – a seconda dell’apporto o meno di essi e della loro quantità, determinante nel favorire o meno gravi patologie, tra cui cancro, diabete, malattie cardiache etc .
In poche parole, le proteine animali agiscono come fattori predisponenti.A parità di assunzione d'inquinanti assai pericolosi (come l’aflatossina) il non mangiare proteine animali fa la differenza, “proteggendo “ l’organismo, mentre, al contrario, il mangiarne funziona da Fattore Attivante.
Significativi
erano già stati i risultati ottenuti nelle Filippine (1965!), quando Campbell
comprese che la causa del cancro al fegato osservato nei
bambini - fino a quel momento ritenuto l'effetto di carenze alimentari proteiniche - era al contrario diffuso nelle famiglie più benestanti , che potevano permettersi
un uso notevole di carne!
Un analogo risultato veniva comunicato da ricercatori in India, su sperimentazione animale. L’effetto tali studi fu dirompente; enormi le opposizioni dell’establishment medico e soprattutto dei produttori degli alimenti incriminati, base alimentare della società statunitense.
Rischiando grosso, lo scienziato proseguì con coerenza e competenza sulle linee guida di quella prima scoperta, che portò poi alla monumentale indagine cinese.
Valutare
l’attendibilità
Mi
risulta molto difficile sintetizzare in un articolo una ricerca enorme e ultra
decennale come quella di Campbell: un solo libro conta 400 pagine fitte! Mi
limiterò quindi a dire che oggi finalmente esiste la possibilità di accedere a informazioni
molto importanti, direi vitali, probabilmente ostiche da accettare, date le
nostre abitudini e la resistenza che in genere opponiamo al cambiamento.
Tuttavia , nel nostro interesse, per cominciare a scalfirle, potremmo considerare due semplici punti:
Veridicità dell'informazione
1) nella grande confusione che caratterizza i nostri tempi anche nella comunicazione, è essenziale valutare la Veridicità dell'informazione , e in Campbell - oltre all’attendibilità del suo status di ricercatore accreditato, tale credibilità viene confermata dall’onestà intellettuale e dalla coerenza di vita: cresciuto in una Farm tipica americana, benestante grazie agli animali e ai prodotti caseari che venivano prodotti e venduti, abbandonò tale redditizia fonte di guadagni, rinunciando, insieme a quella, alle proteine animali.
Tuttavia , nel nostro interesse, per cominciare a scalfirle, potremmo considerare due semplici punti:
Veridicità dell'informazione
1) nella grande confusione che caratterizza i nostri tempi anche nella comunicazione, è essenziale valutare la Veridicità dell'informazione , e in Campbell - oltre all’attendibilità del suo status di ricercatore accreditato, tale credibilità viene confermata dall’onestà intellettuale e dalla coerenza di vita: cresciuto in una Farm tipica americana, benestante grazie agli animali e ai prodotti caseari che venivano prodotti e venduti, abbandonò tale redditizia fonte di guadagni, rinunciando, insieme a quella, alle proteine animali.
Il nostro potere
2) Quando
si tratta della nostra salute, è conveniente sapere esattamente i punti su cui abbiamo
il potere di agire nell’immediato, e uno di questi è il cibo, che ogni giorno
coinvolge il complesso sistema corporeo, mettendolo spesso a dura prova: e dal
momento che è meglio prevenire che curare, ci conviene prendere informazioni
aggiornate, sostituendole a quelle, zeppe di pregiudizi e menzogne, finora propinateci.
Molte di esse provengono da fonti non attendibili, essendoci di continuo comunicate tramite la pubblicità direttamente dalle ditte produttrici, che badano ai loro interessi economici, mentre per noi è la salute il bene primario.
Molte di esse provengono da fonti non attendibili, essendoci di continuo comunicate tramite la pubblicità direttamente dalle ditte produttrici, che badano ai loro interessi economici, mentre per noi è la salute il bene primario.
Ad ogni
modo, le cose stanno cambiando, ormai anche i supermercati vendono prodotti
appropriati al nuovo stile di vita, crescendo il numero di coloro che compiono
scelte in senso vegetariano, vegano e crudista, anche per la rivalutazione di
sapori, odori e in generale di cibi che fino a quel momento sono stati ignorati
o trascurati.
Si attiva la ricerca e la richiesta di qualità e di giusto prezzo, e dal momento che l’unico potere che abbiamo come consumatori è indirizzare gli acquisti secondo una più alta consapevolezza, i produttori devono per forza adeguarsi...
Si attiva la ricerca e la richiesta di qualità e di giusto prezzo, e dal momento che l’unico potere che abbiamo come consumatori è indirizzare gli acquisti secondo una più alta consapevolezza, i produttori devono per forza adeguarsi...
Prof.ssa Teri Volini
terivolini.art@gmail.com
terivolini.art@gmail.com
giovedì 6 aprile 2017
sabato 1 aprile 2017
Pale eoliche e pannelli solari. Senso di responsabilità versus mostruose proliferazioni
Cum grano salis, prego!
Un pizzico di sale
nella minestra la rende più gustosa e apporta elementi di cui il corpo ha
bisogno: ma cosa succede se invece ne
mettiamo di più? Anche solo un mezzo cucchiaino, e il cibo diventa immangiabile. Figurarsi se ve ne aggiungessimo
un cucchiaio intero, una tazza o
più, insomma una quantità eccessiva: sarebbe la saturazione, dannosa o fatale per qualsiasi essere vivente.
L’esempio - in apparenza modesto e "casalingo" - mi è
stato suggerito dal detto latino.
Cum grano salis (un po’ di discernimento) è un monito alla saggezza dei comportamenti, alla prudenza che in ogni atto, personale o collettivo - e istituzionale - è d’obbligo, se non vogliamo trovarci in grosse difficoltà
Cum grano salis (un po’ di discernimento) è un monito alla saggezza dei comportamenti, alla prudenza che in ogni atto, personale o collettivo - e istituzionale - è d’obbligo, se non vogliamo trovarci in grosse difficoltà
Tenere alto il senso della misura vale per ogni cosa, e, nello specifico, per le energie rinnovabili, per le quali abbiamo tanto lottato e che ora - cadute nelle mani rapaci di multinazionali che mettono al primo posto il loro profitto, non esitano a trasformare un mezzo, buono in partenza, in un danno, “saturando” il territorio con le loro “Imprese”
Succede con le pale
eoliche e con i pannelli solari, che, salutati all’inizio come una fonte di
salvezza dal nucleare o dal petrolio, si rivelano adesso dei mostri tentacolari nella realtà del proliferare
indisturbato, dell’invasione ad oltranza
del territorio, della sostituzione - forzata
col danaro - dei fertili campi che si dovrebbero invece salvaguardare e di cui incentivare la
coltivazione come preziosa risorsa - con l’avanzata dei giganti di cemento e
delle luccicanti distese riflettenti..
Una sorta di nuova colonizzazione …
Una sorta di nuova colonizzazione …
Il
carattere intensivo degli interventi e le alternative ignorate
Il problema non è il
pannello solare o la pala eolica in sé, ma il carattere intensivo degli interventi e – a causa dei forti interessi a monte - l’arretramento o l’annullamento della ricerca di
ulteriori modalità per produrre energia, o per il perfezionamento di quelli
esistenti, come succede in altre società civili.
In Germania o comunque in molti paesi più responsabili,
pannelli solari vengono man mano sostituiti da congegni simili che, partendo dallo
stesso favoloso principio di catturare il sole per produrre energia, riducono
sempre più le loro dimensioni, ad esempio diventando una “piastrella” murale o
una tegola, o un vetro per finestra, adempienti alla stessa funzione in maniera
sostenibile.
Senza contare che
esistono tanti altri modi per contribuire
all’approvvigionamento energetico, tra cui il recupero degli olї esausti grazie a speciali
macchinari che li trasformano in ottimo carburante dopo aver fatto evaporare
l’acqua ed filtrato i residui solidi!
Vedi articolo alternative al petrolio: La rivincita del Pyrococcus furiosus, ovvero: è possibile fare a meno del petrolio? Già pubblicato su La Grande Lucania maggio/ giugno 2015 - su blog Teri Volini: http://terivolini.blogspot.it/2015/07/la-rivincita-del-pyrococcus-furiosus.html
Vedi articolo alternative al petrolio: La rivincita del Pyrococcus furiosus, ovvero: è possibile fare a meno del petrolio? Già pubblicato su La Grande Lucania maggio/ giugno 2015 - su blog Teri Volini: http://terivolini.blogspot.it/2015/07/la-rivincita-del-pyrococcus-furiosus.html
Da anni si sente parlare di alternative, di cui non
solo abbiamo poca conoscenza a causa dello scarsa informazione mediale, ma che poi
scompaiono nel nulla.
Che i grandi interessi ormai cristallizzati sulle “tradizionali” fonti di energia, petrolio in primis, c’entrino – e non poco - è ipotesi non peregrina! Esistono situazioni al limite dell’incredibile, in cui persone geniali, che si adoprano per il bene comune e per l’ecosostenibilità, non solo non vengono prese in considerazione, ma addirittura boicottate perché “disturbano” gli interessi precostituiti.
Basilicata,
Piani del Mattino, 2017
Già nel 2014, a novembre, nei pressi di Potenza vicino
Potenza, in una fredda ma splendida giornata di sole, un drappello di cittadini
interessati alla salvaguardia del territorio e della salute pubblica e del
paesaggio manifestava sotto la prima delle 8 pale di 40 metri
previste lassù e già in corso di installazione.
Il luogo è bello,
importante dal punto di vista faunistico, tra l’altro sede del passaggio degli aironi
cinerini, di grandi uccelli dal piumaggio bianco e nero, che lo hanno scelto per nidificare. Anche il Nibbio
reale è di casa da queste parti, in
tutta la sua fiera bellezza. L’altopiano, molto ventoso, si trova a ridosso
della Costa della Gaveta che è praticamente la periferia di Potenza, ed era stato
scelto per l’installazione delle gigantesche pale, che seguivano le tantissime
già presenti dappertutto in Basilicata, come si può osservare un po’su tutti i
profili collinari ..
Le manifestazioni avvenivano
mentre già la prima torre si ergeva nel
bel mezzo di un vasto terreno agricolo, arato e pronto per la semina. Si parlava allora di un lotto di otto aerogeneratori da realizzare uno
vicino all’altro nello spazio di circa 400 metri, alcuni dei quali vicinissimi
alle abitazioni ed alle strade, a formare un vero e proprio parco eolico
Oggi, a distanza di
soli tre anni, ne stanno “ignobilmente” installando 51, in prossimità di
abitazioni dove vivono stabilmente famiglie, donne, anziani, bambini …
Ecco un altro territorio destinato alla desertificazione, deprivato della sua capacità produttiva per ospitare – con pagamento compensativo - i giganti di cemento che – tolta ogni precauzione e senso della misura – da produttori di un’energia utile alla comunità diventano produttori di danni.
Ecco un altro territorio destinato alla desertificazione, deprivato della sua capacità produttiva per ospitare – con pagamento compensativo - i giganti di cemento che – tolta ogni precauzione e senso della misura – da produttori di un’energia utile alla comunità diventano produttori di danni.
Comunicato 2014
Già nel novembre 2014 il Comitato di cittadini
stilò un comunicato, facendo notare che:
“Dal
punto di vista ambientale e paesaggistico, la presenza – allora - di
otto pale eoliche della altezza di circa 40 mt (quanto un palazzo di 13 piani!)
rappresentava un vero e proprio scempio;
Dal punto di vista della sicurezza, la presenza di tante pale eoliche in prossimità di strade, abitazioni e impianti sportivi rappresentava un rischio da non sottovalutare, tra cui i casi di rotture di pale e incendio del rotore
Dal punto di vista della sicurezza, la presenza di tante pale eoliche in prossimità di strade, abitazioni e impianti sportivi rappresentava un rischio da non sottovalutare, tra cui i casi di rotture di pale e incendio del rotore
Già
nel 2014 si faceva notare che, dal punto
di vista energetico, la realizzazione di 8 aerogeneratori da 60 Kw era operazione superabile da una sola pala da 1Mw, che, ubicata
secondo principi di compatibilità ambientale, paesaggistica e di sicurezza,
genererebbe energia equivalente a oltre
16 aerogeneratori.
Si
faceva anche notare che, dal punto di vista economico, i proprietari
terrieri sono allettati da compensi immediati, mentre in realtà vanno incontro a pesantissimi inconvenienti economici.
I proprietari terrieri, per la presenza della pala, vanno incontro alla
svalutazione della loro proprietà, al fatto che sulla loro terra non si potrà
più costruire, che dovranno pagare le tasse non più come zona agricola, e
soprattutto si dovranno accollare gli elevatissimi costi di rimozione e
smaltimento della pala dopo che la stessa sarà usurata
Tenere alto il senso della misura
Il Comitato chiedeva con forza alle istituzioni Regionali e Comunali ed alla Magistratura di intervenire immediatamente per fermare operazioni inutili da un punto di vista energetico e distruttive del paesaggio e dell’ambiente le cui conseguenza sarebbero ricadute per anni sul territorio comunale e sulle generazioni future. Invece oggi, non solo a quelle rimostranze non è stato dato alcun peso, ma le pale si sono moltiplicate mostruosamente.
Diventa
davvero urgente pensare e agire con sale in zucca:
discernimento, senso di responsabilità. una
maggiore e libera informazione, lo
sguardo verso il bene comune e le generazioni future, il tutto alla luce
dell’Etica e della prudenza nelle decisioni istituzionali: solo questo potrebbe evitare danni in progress, e non
solo agli abitanti di Piani del Mattino …
Prof.ssa Teri Volini
Artista biofila
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