Articolo di Teri
Volini pubblicato su La Grande Lucania di Ottobre 2017
Premessa per i distratti: il termine Strega è ovviamente da intendere nel suo originario significato
di conoscitrice di erbe, raccoglitrice, esperta di semplici preparati, e molto, molto di più ….
Verrà in seguito pubblicata un’estrapolazione,
dalla ricerca della prof.ssa Volini sul tema, tratta dai suoi studi di
risemantizzazione, ovvero il contributo che ognuno/a di noi può
dare per "rimettere in piedi il mondo a testa in giù"; ripristinare il giusto significato delle
parole, spesso corrotto nel tempo ad uso
e abuso della cultura dominante
Ed ora:
Grazie ai poteri magici in mio possesso, condurrò
lettori e lettrici in un percorso di riavvicinamento
alla natura...
lettori e lettrici in un percorso di riavvicinamento
alla natura...
Esplorando dall’alto dei millenni il vostro strano
mondo,
mi sono resa conto che la maggior parte di voi si è talmente allontanata dalla natura che non riconosce nemmeno le sue prime figlie, uno dei suoi primi doni: le erbe più semplici, salvo quelle che vede mettere nel suo piatto: figurarsi quelle con proprietà terapeutiche. Addirittura c’è chi le schernisce…
mi sono resa conto che la maggior parte di voi si è talmente allontanata dalla natura che non riconosce nemmeno le sue prime figlie, uno dei suoi primi doni: le erbe più semplici, salvo quelle che vede mettere nel suo piatto: figurarsi quelle con proprietà terapeutiche. Addirittura c’è chi le schernisce…
Ehiii, vi ho sentito, vi state chiedendo a quali
poteri io mi riferisca?
Eccone alcuni: amore per la conoscenza, plurimillenaria esperienza sul campo, sapienza e una grande passione per la Terra, di cui riconosco la priorità e l’incredibile generosità nei confronti di voi umani, benché sfruttatori e ingrati.
Ho osservato i vostri bambini, specie quelli molto urbanizzati,e sono rimasta inorridita dalla scarsità o nullità della loro esperienza naturale, il che li porta poi a diventare gli aridi adolescenti e i giovani per cui tremate …
Eccone alcuni: amore per la conoscenza, plurimillenaria esperienza sul campo, sapienza e una grande passione per la Terra, di cui riconosco la priorità e l’incredibile generosità nei confronti di voi umani, benché sfruttatori e ingrati.
Ho osservato i vostri bambini, specie quelli molto urbanizzati,e sono rimasta inorridita dalla scarsità o nullità della loro esperienza naturale, il che li porta poi a diventare gli aridi adolescenti e i giovani per cui tremate …
Nell'attesa
che si ponga rimedio a tutto ciò, creando una nuova cultura che dia alla natura
il posto che merita, e a voi umani il piacere del riavvicinamento ad essa, contribuirò
al nuovo fermento che
comunque percepisco in giro per il mondo, in Italia a cominciare dagli
input ultraventennali
di Antonio D’Andrea, fondatore del Movimento Uomini Casalinghi, poi diventato Donne e ragazzi casalinghi, autore di VIVERE CON CURA,
e con le Amiche delle Erbe, i laboratori e Festival delle erbe, le Scuole delle raccoglitrici e le Case delle Erbe in Molise, a Capracotta e a Triora, e anche piano piano in Basilicata con i tentativi di Antonella Romaniello a Satriano, di Maria Rivecca a Pomarico, di Teri Volini a Potenza e Castelmezzano),
cominciando a parlarvi delle “vostre”erbe.
di Antonio D’Andrea, fondatore del Movimento Uomini Casalinghi, poi diventato Donne e ragazzi casalinghi, autore di VIVERE CON CURA,
e con le Amiche delle Erbe, i laboratori e Festival delle erbe, le Scuole delle raccoglitrici e le Case delle Erbe in Molise, a Capracotta e a Triora, e anche piano piano in Basilicata con i tentativi di Antonella Romaniello a Satriano, di Maria Rivecca a Pomarico, di Teri Volini a Potenza e Castelmezzano),
cominciando a parlarvi delle “vostre”erbe.
Poiché
c’è da strabuzzare gli
occhi di fronte a quanto state permettendo che si faccia al territorio in
termini altamente distruttivi, forse conoscere la preziosità delle erbe potrà
contribuire a un risveglio delle vostre coscienze sopite, e magari al formarsi di
gruppi con raccoglitrici – insegnanti, e
di “custodi” del territorio,
consapevoli di cosa perdete a causa dell’ignoranza e dell’indifferenza.
L’erba di oggi: l'EQUISETO
Conosco molto bene questa pianta: abbiamo quasi la stessa età, io e
questo“fossile vegetale”, una delle piante più antiche al mondo.
Centinaia di milioni di anni fa, la terra era
popolata da Equiseti giganteschi, alti come alberi. Conosciuto ed utilizzato-fin
dai tempi preistorici, l’ Equisetum
arvense era usato per favorire la cicatrizzazione delle ferite e per fermare
l’epistassi. Nota anche come anche “coda cavallina”, predilige i
luoghi umidi; l’ideale sono le sponde di un ruscello o di un torrente. Comune
nelle zone di montagna e di campagna, cresce anche ai bordi dei campi
coltivati, lungo i fossi e le scarpate.
Ricco in ferro, zinco,
selenio, antiossidanti, vitamine, sodio, magnesio, rame, potassio, acidi,
sostanze nutrienti, oli volatili e di enzimi naturali, ha
proprietà diuretiche e un alto contenuto di silice, perciò è utile soprattutto
per il tessuto osseo; oltre all’accrescimento delle ossa, .favorisce quello di unghie
e capelli e la dentizione.
La raccolta della coda cavallina si fa solitamente
all'inizio dell'estate, ma a seconda
delle zone e del clima, si può arrivare anche a fine estate. Bisogna saper
riconoscere bene la pianta officinale, perché ce ne sono diverse specie, e
alcune sono tossiche.
La pianta va seccata, privata dei rametti e
conservata in luogo asciutto. I rametti possono essere usati, una volta bolliti
e filtrati, per pediluvi, semicupi e bagni completi, oppure per arricchire il terreno. Quello che si usa è il fusto sterile, che va
sminuzzato per preparare tisana o infuso. Con una macinazione più fine si
ottiene la polvere, ottima per il
mantenimento dei sali minerali. Per sfruttare al meglio le proprietà e i benefici di
questa pianta, è bene assumere la tisana
una volta al giorno, per almeno un mese.
La tisana di equiseto è controindicata durante gravidanza e allattamento; gli ipertesi devono
far attenzione al rischio di interazione con i medicinali.
Il problema oggi, quando si fa raccolta di erbe, è
che bisogna assicurarsi della non contaminazione del luogo: se avviene nei
pressi di campi coltivati, bisogna essere informati sull’uso di-pesticidi o
concimi chimici.
Non si raccoglie nulla ai bordi delle strade, tranne che dei sentieri di campagna; la stessa cura deve esserci per la provenienza dell’ acqua ai bordi della quale cresce la pianta, specie quando il territorio è sottoposto a estrazioni petrolifere: e tutto ciò rende la raccolta una vera impresa!
Non si raccoglie nulla ai bordi delle strade, tranne che dei sentieri di campagna; la stessa cura deve esserci per la provenienza dell’ acqua ai bordi della quale cresce la pianta, specie quando il territorio è sottoposto a estrazioni petrolifere: e tutto ciò rende la raccolta una vera impresa!
Ma questo, ricordatevelo, l’avete combinato voi, cari Umani.
Nel vostro
stesso interesse, fate marcia indietro!
Tegiumaro, la Strega
delle Erbe