Nella Body Art il corpo dell’artista diviene Evento Creativo in
sé stesso. Il corpo dell’artista
é l’Opera d’arte stessa.
Può semplicemente essere contemplata, anche se preferisce andare
in mezzo alla gente, con discrezione o meno a seconda dei casi, ne esige
l’attenzione,può provocare reazioni, domande e comunque non è cosa neutra.
È evidente che, con tali premesse, l’attenzione che richiama è
esente da ogni esibizionismo, da qualsiasi mostrarsi fine a se stesso,
tutt’altro!
Un’attenzione
differenziata al corpo fisico femminile
Nella sua azione
simbolica, il corpo fisico, potente strumento espressivo, dichiara, con il
vestire e con l’atteggiamento, di non corrispondere agli schemi estetici di
certa imperante cultura: quella che prevede l'ossessiva l’omologazione a un
modello imposto e ciecamente accettato.
Esso è invece Opera
vivente che si muove, parla, sorride – come nelle tante performances o negli
happening dell’artista - fin dagli anni ’90, oppure comunica in un’apparente
immobilità, con le immagini fotografiche, che – secondo il progetto
dell’artista – devono attirare l’attenzione per un motivo ben definito
http://www.terivolini.it/html/oneness.htm
www.terivolini.it/performances
Biografia Artistica Ipertestuale di Teri Volini, parte 4a,
L'arte Resiliente
- 2015-2016 – pagg.
422
https://issuu.com/home/published/biografia__parte_4a_pdf_def_x_stampa_e_issuu_25_1_
L’arte si fonde con la vita
nell’azione simbolica
L’artista procede per via Padova, lunghissimo viale che da p.le Loreto porta a
Crescenzago, indossando un cartello con la scritta VENDESI
Guarda
le vetrine, aspetta l’autobus 56, entra nei negozi, passa per il parco, prende
un gelato al pistacchio, si reca presso n un’agenzia immobiliare; va in
biblioteca, chiede informazioni, sorride, chiede ai passanti di scattarle una
foto, dà spiegazioni a che gliene richiede
L’Azione
parte da un intento concreto, quello di vendere casa: è questo il motivo che ha
portato l’Artista in Lombardia, dove negli anni ‘90 ha aperto uno studio e
lavorato tra diverse regioni italiane - Basilicata, Calabria, Sicilia, Lazio,
Lombardia, Piemonte, Marche, etc. nello stato di “transumanza”- per oltre 20
anni, facendo la spola fra nord e sud.
La
fertile ma faticosa doppia residenza Basilicata / Lombardia non esssendo più
funzionale alla dedizione piena che Teri intende dedicare all’arte, né al
completamento dei suoi lavori - anche di compendio e di scrittura, molti dei
quali da editare (ricerche, poesie, pamphlet, articoli, etc..)
Per
questo, riservandosi di tornare a Milano in occasione di mostre o eventi
particolari, ha deciso di vendere la sua casa/studio, che in sua assenza aveva
subito danni ed era stata occupata.
L’Azione potrebbe sembrare
tanto ordinaria da essere definita banale e - allo
sguardo comune - non degna di attenzione artistico/performativa, specie
se paragonata alle altre impegnative performances e installazioni dell’Artista.
Ad
uno sguardo più attento, essa è invece densa
di significati e intriso di una forte carica
emozionale, che Teri cerca di
sostenere e di controllare: lo fa appunto sublimandola tramite l’azione simbolica, modificando la percezione di un atto doloroso e difficile, che
trasforma in un atto quasi ludico.
Azione trasmutativa in Body Art
L’Azione simbolica va ben oltre l’ordinario intento di vendita,
dal momento che coinvolge un vissuto intenso, legato a tutti gli anni di
permanenza a Milano, e attinente sia la vita personale che il percorso
artistico di Teri.
È
in effetti un’azione di trasmutazione,
grazie alla “presenza” dell’Artista in un’azione in Body Artconsapevole e
determinata.
Atto stra-ordinario,
assume un preciso valore testimoniale del rapporto di
Teri con la sua seconda città d’adozione - dopo la Parigi della sua prima
giovinezza - con via Padova in particolare..........................................................................
Durante una straniante
primavera milanese, dove affronta con coraggio situazioni molto difficili,
l’artista rivive tutto un periodo della
sua vita, trasformando il quotidiano in una performance, ne diventa regista e attrice, come stesse osservando e filmando se
stessa.
Prende in tal modo le
distanze da un coinvolgimento emotivo che rischia di pesarle eccessivamente;
facendosi “osservatrice” degli Eventi, ne diviene “conduttrice ” e non succube.
Ecco come
procede:
ü
Prepara innanzitutto una testimonianza scritta e con immagini delle principali
opererealizzate nel tempo in via Padova e dintorni.
ü
La fa precedere da una premessain cui ricorda lo stile di tutte
le sue opere giocate sulla Body Art.
ü
Di seguito si appresta a compiere questa azione simbolica, quale
commiato dalla strada e dalla città – sebbene non definitivo, s’intende!
ü
Infine, giocaauto-ironicamente persino sull’adombrare per un
attimo il “Vendesi” del cartello come fosse riferito al corpo fisico femminile - tanto in auge nel
nostro tempo – ma ne distoglie immediatamente ogni dubbio - distrattivo
dall’intento che si è proposto - tramite le scritte sottostanti, informative,
pur non disdegnando una trasversale attenzione subliminale sull’argomento, ma
prendendone subito le distanze e mettendola in sottordine.
Così l’arte diventa tutt’uno con la vita, stimolo attivo per nuovi
modi di affrontare con intelligenza e coraggio le difficoltà che potrebbero crearci
disagi anche grandi, se non sostenuti con distacco e ironia, mettendo sempre al
primo posto la persona umana e la creatività.
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