lunedì 19 aprile 2021
mercoledì 14 aprile 2021
LE PIETRE VISIONARIE della Casa Contadina di Teri Volini - scaffale acquisti
pagina in allestimento
Gli insoliti, prodigiosi modi
in cui si può manifestare la Creatività
Una casa pareidolitica
La pareidolia traduce in immagini e/o suggestioni le nostre
conoscenze, le esperienze, le ansie, i sogni, i desideri, la genialità; arricchisce
e rende più stimolante una realtà spesso troppo razionale e ordinaria.
Una simile propensione,
se non è mortificata o trascurata, può svelare tutto un mondo di connessioni
tra soggetti, oggetti o idee che corrispondono ai nostri mondi segreti.
La disposizione a
vedere più di quanto appare ad uno sguardo sciatto e superficiale, ci riporta a
immagini, paesaggi volti e oggetti, che a loro volta si apparentano alle nostre
acquisizioni esperienziali o culturali, se non al déjà vu, ai sogni o al vissuto di altre esistenze, ignote al
livello razionale.
Un
ritrovamento archeologico, concreto e dell’anima
“Talvolta accade che
questo si ritrovi sorprendentemente concentrato in un unico, insospettabile
luogo, e ritrovarle, riconoscerle e catalogarle, elargisce il brivido gioioso
di un ritrovamento archeologico,
concreto e dell’anima, con in più la constatazione che le immagini riportate
alla luce non sono state eseguite da mano umana, bensì dalla pietra stessa:
dalla Natura come prima Maestra.
Le pietre in questione, da me definite “visionarie”
in senso attivo, cioè che donano visioni
a chi le scopre, fanno parte della mia Casa Contadina a Castelmezzano, in
Basilicata. Il loro fortuito recupero è avvenuto nel corso dei lavori di
ristrutturazione di un’abitazione posta in alto sul paese, nelle vicinanze
della cappella dell’Annunziata e prospiciente le spettacolari Rocce Dolomitiche.
Le pareti erano da secoli ricoperte da diversi strati d’intonaco: una volta
raschiata via la pluriennale copertura, sono venute fuori le pietre, e con esse
le
Opere naturali di una fabulosa galleria finora segreta, una sorprendente miniera di impressioni
da cogliere, frammenti di energia terranea e celeste, forme astratte,
riconoscibili o bizzarre, “affreschi” in ocra rossa e chiara, bassorilievi e
molto altro ancora. Non è un caso che tutto ciò sia avvenuto nel luogo più caratterizzato
da quella proprietà visionaria, le Piccole Dolomiti lucane, e in stretta
connessione con gli studi di approfondimento sulla qualità pareidolitica della mia arte”-
vedi Una PANORAMICA DELL'ARTE DI TERI VOLINI IN SCAFFALE ACQUISTI BLOG
lunedì 12 aprile 2021
Una panoramica dell'arte di Teri Volini tra Serendipità Apofenia Pareidolia Metamorfosi
Non è da tutti possedere la facoltà d’intravedere figure d’ogni tipo, nel paesaggio o in ambiente urbano, in oggetti, pietre,
alberi, costellazioni, elementi naturali... In nuvole, rocce, sabbia, macchie
di umidità, ruggine, nella maggior parte degli oggetti in natura e in certe opere
d’arte, si possono scoprire immagini impreviste e straordinarie.
Teri Volini
pagina in allestimento
estratto
Una naturale magia
Molto
presente nei miei quadri l’aspetto arcano, ancor più chiara quando in essi si è
evidenziata quella caratteristica singolare: l’apparire di immagini non
disegnate progettualmente, ma che venivano fuori dall’incontro/scontro dei
profìli e del colore.
Una
naturale magia è presente in questo mio sentire e fare, anche perché fa parte
della cultura ancestrale del sud. La nostra è una terra che - a seguito
dell’ammiccante impulso alla modernizzazione, troppo spesso selvaggiamente
imperante”, ha rinnegato l’aspetto magico ed esoterico, che invece fa parte
della sua tradizione, e di quella delle popolazioni più antiche del pianeta.
Esso
emerge prepotentemente dalle mie tele: un impulso profondo mi porta a tirar
fuori tutto un universo di creature primordiali, archetipiche, fantastiche, favolistiche,
folletti, gnomi e fate; un mondo che, pur strutturatosi anche nei ricordi, e
nei racconti ascoltati tra veglia e sonno, curiosità e paura nelle sere
d’estate della mia infanzia, è un
patrimonio comune, seppure rimosso dal dominio del razionalismo spinto della
cultura ufficiale.
Il
tutto, in parallelo con l’espressione visiva del “mio” mondo, i ricordi, i
sogni, le sensazioni: nella mia pittura c’è il vissuto della prima infanzia, di
quando avevo tre – quattro anni e giocavo con l’argilla nel letto di un
torrentello, fabbricando spontaneamente delle figurine di creta, sotto lo
sguardo vigile della tata; ci sono le ombre dell’albero attraverso le cui
foglie passano lame di sole, gli insetti, le farfalle, le libellule... e le
fate dell’aria e della terra che ho dipinto nei miei quadri più intensi, o che
spesso si sono “formate” in essi, insieme agli gnomi e a mille altre creature
misteriose …