Anna Mollica’s review for Teri Volini's Glifi sept. 22
Written by Lucanian Teri Volini, artist, performer,
linguist, mythoarchaeologist, poet... the book reports on the more than 20 years
study she conducted in Croccia locality, in the park of Gallipoli Cognato, the
green lung of Basilicata, between the provinces of Potenza and Matera.
Discovered in the second half of the nineteenth
century by Michele Lacava and later expande, with five excavation campaigns, by
Vittorio De Cicco, the site stands 1150 meters above sea level, and was
described as a fortified city of the fourth century before Christ.
Her investigations lead to a
peaceful civilization, totally ingrained with what was around it, to
which it attributed sacredness. A people who understood the vital symbiosis
with nature and the necessary peaceful coexistence ...
The Absence of barriers between people and other
living beings was the basis of this prehistoric civilization subjugated to a
sense of the Sacred of which women were the highest
expressions: hence the so-called matrist societies that survived for
centuries until another thought turned that whole world upside down, veering
toward a masculinist conception of communities, generating new priorities new
ideas and new needs not always consonant with the civil and harmonious progress
of humanity.
The research thus starts from these simple
signs (Glyphs precisely) to get to the point of explaining the
deeper and more complex meaning of what are considered true "codes"
Having looked up allowed the author to obtain that overview that avoids sectoralisms, that are not very
exhaustive on the explanatory level...
A method that Teri borrowed from other national and
international scholars, including above all Maria
Gimbutas, considered her teacher of choice and to whom Potenza dedicated,
on Volini's own initiative, a Rotonda in Via del Gallitello. on the 25th anniversary
of the Lithuanian archaeologist and linguist's passing.
The highly colorful text is presented as an Art Book,
thanks to the presence of more than 70
drawings and photographic elaborations made by the essayist author herself, and
most of the photos.
Anna Mollica, for Lucano magazine
La giornalista Anna Mollica, in una sua recente recensione, scrive che “una ricerca può avere diversi approcci: Glifi, edito da Hermaion, è il saggio che prova a fare sintesi tra discipline, al fine di spiegare il significato di evidenze giunte a noi da epoche lontane
Scritto dalla lucana Teri Volini, artista, performer, linguista,
mitoarcheologa, poeta... il libro riporta lo studio ultraventennale da lei condotto in località Croccia, nel parco di Gallipoli Cognato, polmone verde
della Basilicata, fra le province di
Potenza e Matera.
Un luogo dal fascino particolare che la studiosa ha indagato per anni, attratta dai misteriosi
segni incisi sulle grandi rocce lì presenti. Si tratta di figure geometriche
antiche, resistite all'incedere del tempo che - benché poco leggibili- non sono
sfuggite all'occhio attento dell'autrice, che ha voluto saperne di più.
Scoperto nella seconda metà dell'Ottocento da Michele Lacava e di seguito
ampliato, con cinque campagne di scavo, da Vittorio De Cicco, il sito si erge
su 1150 metri slm, ed era descritto come
città fortificata del IV secolo avanti
Cristo.
La conclusione non ha soddisfatto la ricercatrice, che accantonando la versione
ufficiale si è inoltrata in un cammino
investigativo basato su metodi comparativi e multidisciplinari... Raffrontando analogie
con luoghi, culture ed epoche diverse, e avvalendosi del supporto di studi
etnologici, archeologici, artistici, storici, antropologici, psicologici e
filologici, la professoressa Volini ha ridisegnato i margini temporali e
sostanziali di questo sito a suo avviso comparso millenni prima e con un
diverso intento.
Le sue indagini conducono a una civiltà pacifica, totalmente connaturata
con quanto le stava intorno, a cui aveva attribuito sacralità. Una popolazione
che aveva compreso la vitale simbiosi
con la natura e la necessaria coesistenza pacifica ...
L’Assenza di barriere fra persone e altri esseri viventi era alla base di
questa civiltà preistorica assoggettata a un senso del Sacro di cui le donne
erano le massime espressioni: da qui le cosiddette società matriste sopravvissute
per secoli fino a quando un pensiero altro capovolse tutto quel mondo, virando
verso una concezione maschilista delle comunità, generando nuove priorità nuove
idee e nuovi bisogni non sempre consoni al progresso civile ed armonico
dell'umanità.
La ricerca parte dunque da questi semplici segni (Glifi appunto) per
arrivare a spiegare il senso più profondo e complesso di quelli che vengono
considerati veri e propri “codici”
Aver alzato lo sguardo ha permesso all'autrice di ottenere quella visione
d'insieme che evita settorialismi poco esaudienti sul piano esplicativo...
Un metodo che Teri ha mutuato da altri studiosi nazionali e internazionali tra
cui soprattutto Maria Gimbutas considerata sua maestra di elezione e a cui a
Potenza ha dedicto, per iniziativa della stessa Volini, una rotonda in via del
Gallitello nel XXV della scomparsa dell'archeologa e linguista lituana.
Il testo, molto colorato, si presenta come libro d'arte grazie alla presenza
di oltre 70 disegni ed elaborazioni fotografiche realizzate dalla stessa
autrice saggista, e di gran parte delle
foto.
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