dei simboli archetipi
Lo studio
ultraventennale dei simboli archetipi incisi sulle antiche pietre del sito
lucano di Croccia Cognato, in Basilicata,
GLIFI, culminato nella inedita decifrazione degli stessi, non si
limita alla loro descrizione in ambito
accademico tradizionale, ma si arricchisce della presenza di ampie “Finestre”.
In esse vengono sviluppate tematiche
attinenti, in una panoramica interdisciplinare di ampio respiro, che arriva a
comprende riti, miti, folklore della
Basilicata, in connessione con quelli di diversi altri
luoghi del mondo, conducendoci in un
vero e proprio viaggio nel tempo e nello
spazio, che, dal nostro territorio, ci
porta in volo fino a scorgere interessanti e inusuali collegamenti con le
culture del vasto mondo.
Uno dei
simboli presenti sulle antiche mura
dell’Acropolis di Croccia è la croce.
La Croce a braccia uguali
Due linee che
s’incrociano ad angolo retto, dividendosi reciprocamente a metà: la croce a
braccia uguali è una immagine
ancestrale, che ha conosciuto nel tempo molte e diverse declinazioni.
Raffigurazioni a forma di croce erano diffuse fin dalle origini della presenza
umana sulla terra. Simbolo cosmico per eccellenza, elemento di comunicazione
fra Cielo e Terra; Centro del mondo, Asse Celeste, condivide i caratteri e le
allegorie della Montagna e dell'Albero cosmico: l’Essere Umano universale,
archetipico, capace d’infinita, armoniosa espansione, sia sul piano orizzontale
che su quello verticale.
Una
delle più antiche raffigurazioni di croce a braccia uguali si trova in
Australia, nelle pitture rupestri aborigene, risalenti a ca. 40.000 anni fa. Al
centro dell'Australia, nel deserto Simpson, si erge l’Uluru, una gigantesca
cupola di roccia color ruggine, il monolite naturale più grande al mondo. Per i
nativi, che già nel nome portano la loro origine ancestrale, è un luogo sacro,
sede degli Spiriti del Tempo del Sogno, autori della creazione del mondo:
esseri soprannaturali, per metà uomini e per metà animali. Attorno
all’Uluru vi sono 12 grandi pitture rupestri e un centinaio di gruppi minori,
specie in ripari sotto rocce e ingressi, e altre sui monti del Kata Tjuta: per
gli aborigeni sono opera degli Spiriti del Sogno. Alcune vengono datate
2000-3000 a.f., ma se il primo popolamento di quella terra risale a oltre
40.000 anni, possono essere molto più antiche, come la raffigurazione di una
croce a braccia uguali in una delle grotte rupestri.
Nel sito archeologico
di Croccia Cognato, tra i simboli archetipi (Glifi) presenti sulle antiche
pietre ciclopiche, risalenti presumibilmente
al 4 millennio a.C , figura anche
la croce a braccia uguali. Poco visibile
per il passare del tempo, la corrosione degli elementi atmosferici e
l’invasione di muschi e licheni, è formata dall’intersezione di due linee delle
stesse dimensioni, ad angolo retto,
caratteristiche che condivide con la croce celtica, quella templare e
con la croce irlandese di Birghit
La
croce irlandese è fatta tradizionalmente
con dei giunchi, vimini, o della paglia, intrecciati
dopo un ammollo in acqua per non spezzarsi, fino a formare una croce. Una tradizione la collega
alla ruota dell'anno, che coincide con i "cicli della natura", dove
le quattro braccia raffigurano i quattro aspetti della dea ancestrale, la
vergine, la madre, la strega e la vecchia saggia; essa viene posta sulla porta per benedire tutte le
persone che entrano o escono dalla stessa, e per proteggere la famiglia dagli
spiriti e dalle energie malevoli.
La divinità irlandese Birghit, discendente diretta dell’ancestrale Madre paleolitica, collegata a funzioni sacerdotali, magiche e di preveggenza, era celebrata come divinità primaverile della luce, del fuoco, del sapere, delle arti e della fertilità. Si festeggiava a inizio febbraio: presso i popoli nordici (Irlandesi, Celti), Imbolc segnava l’inizio della nuova stagione, divenendo poi la Candelora... In seguito, l’antica dea fu sostituita dall’omonima santa, che porta gli stessi simboli, il fuoco e la croce ...
Cornovaglia, Scozia, Galles e Bretagna
A delineare territori
campestri, cittadini e monastici d’Irlanda grandi croci cerchiate in pietra, a
braccia” arrotondate. Scolpite in arenaria, altre se ne trovano in Cornovaglia,
Scozia, Galles e Bretagna: la più antica, rinvenuta in una grotta dei Pirenei
francesi, risale a 10.000 anni fa.
Anatolia
A Çatal Hüyük fu ritrovata una piccola scultura in
calcare: una dea assisa in trono, con una croce a braccia uguali sulla veste;
una croce quadrata decora le gambe di un’altra statuina
(entrambe ca.
6000/5500 a.C.).
La Croce solare.
La croce solare
rappresentava l’eterno divenire, quando ancora non era in auge il tempo lineare
ma quello ciclico, determinato dal susseguirsi delle stagioni nell’anno, come
una ruota, un cerchio su cui segnare
i quattro passaggi fondamentali del Sole, solstizi ed equinozi, così come si
presentano realmente sull'ellisse che la Terra disegna intorno al Sole.
Lo schema, antichissimo, era usato per indicare il corso del Sole e la
devozione umana verso la sua imprescindibile presenza
Da “Glifi”, una
ricerca mitoarcheologica in Basilica, Teri Volini, 2022
Disegni dell’autrice
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