Intervento di Teri Volini al vernissage della mostra collettiva
L'Arte del nuovo tempo
Entrare nel nuovo tempo con il piede giusto è, credo, l'intento di chiunque voglia perseguire una vera realizzazione nel personale e nel sociale, riscoprendo il senso e lo scopo della vita contribuendo anche in piccolo alla elevazione del pianeta e dell'umanità.
In questa “rinascita” planetaria, l'Arte, quella con la maiuscola, può avere un ruolo molto importante: grazie infatti al suo magnifico privilegio di vedere ciò che all'occhio comune spesso sfugge, essa può mostrare- con i più vari, liberi, maturi e originali linguaggi che le sono propri- - essere esemplare di nuovi modi di di testimoniare la nostra presenza su questa terra, lasciandosi dietro i vecchi, inutili, deleteri schemi che l'hanno spesso caratterizzata nei tempi storici. Indispensabile e improrogabile è, ad esempio, una diversa sensibilità nei confronti dell'ambiente, che proprio all’artista consapevole - spesso in anticipo sui tempi – tocca testimoniare sottolineando l’urgenza di un cambiamento di rotta nel rapporto con la Terra e con tutti gli esseri.
Intendo dire che insieme al rinnovamento radicale della società
nel nuovo tempo avverrà un eguale
rinnovamento nell'arte, che si auto ridefinirà,
in relazione con i tempi speciali che vivremo.
Faccio a questo riguardo un particolare riferimento a Joseph Beuys che parlava di un'arte che formi la
cultura e la vita.
Il grande maestro tedesco esprimeva un concetto allargato di arte, un concetto di
cultura sociale come l'arte più importante; un sistema
che trasformi tutto l'organismo sociale in un'opera d'arte, dove sia incluso
tutto il processo di lavoro, sia quello di Goya, che dell'agricoltura, delle
scienze, dell'educazione, della tecnologia...
Dove il principio di
produzione e consumo prenda una forma veramente di qualità.
Egli diceva: “Si deve trasformare non solo il fare quadri e
sculture, ma tutta la forma sociale. E' un programma gigantesco”.
Si comprende la grandezza e la preveggenza del pensiero di Beuys, che proponeva ciò sin dagli anni '70, quando già parlava di
difesa dell'individuo e dei valori umani e della libera creatività, di avere un
senso della vita, di difesa della natura contestuale alla difesa dell'individuo.
Il mio auspicio è che gli artisti del nuovo tempo facciano la loro parte nell'azione di costruzione dei
nuovi mondi,
divenendo realizzatori e comunicatori
attivi di nuove prospettive, scegliendo modalità alternative rispetto alla mercificazione e
al cinico conformismo che ha prevalso fino ad ora, in parallelo con le regole folli di una
società immatura.
Non più fatui, autocentrati, in
concorrenza per conquistare fama,
successo e ricchezza, ferocemente o subdolamente nemici tra loro come erano
stati i loro "padri" nel
vecchio tempo, i Protagonisti della nuova Arte saranno
compagni di viaggio e soggetti attivi di strategie comunicative che
esaltino il bene comune.
Finalmente
consapevoli del grande privilegio che offre
il "fare arte in una forma più nobile", contribuiranno a che Far pace con la terra e con l'umanità" diventi lo scopo dei nuovi abitanti del Pianeta.
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