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Biografia Artistica
Ipertestuale di Teri Volini, parte 4a,
https://issuu.com/home/published/biografia__parte_4a_pdf_def_x_stampa_e_issuu_25_1_
Parlare di arte involontaria sembra una contraddizione; tuttavia, c’è solo un cambio di prospettiva: al ruolo abituale di realizzatore dell’opera, l’artista ne assume un altro, non meno importante, di scorgere l’arte in ciò che osserva, evidenziarla e riconoscerne dignità, originalità e bellezza. Il sottrarsi dell’artista alla realizzazione dell’opera, permette un modo diverso – forse più acuto e altamente consapevole - di osservare la realtà e di concepire la creazione artistica.
È una forma privilegiata di “visione”, che rende più stimolante
una realtà spesso troppo razionale e ordinaria. Si tratta di una propensione,
che, se non mortificata o trascurata, può svelare tutto un mondo di connessioni
tra soggetti, oggetti o idee, che a loro volta corrispondono ai nostri mondi
segreti. Significa anche fare un passo indietro e riconoscere l’Arte
Involontaria come frutto non solo della casualità, ma della natura stessa. Talvolta la bellezza e suggestione
delle immagini “pareidolitiche”, sia quelle riferite alla grandiosità della
natura che a situazioni più usuali, è straordinaria, e non ha niente da
invidiare alla “creatività” umana ufficiale
Non è forse in grado, la
natura matrix, di creare qualsiasi forma, compresa quella umana, e per di più di
una varietà, perfezione e bellezza ineguagliabili?
A
rigore, essa è non solo artefice ma artista
per eccellenza, che si ipotizzi o meno una metafisica alla base della
creazione stessa.
A
differenza di tempi più oscuri in cui il formulare ipotesi non conformi alla
cultura dominante avrebbe procurato seri danni al libero pensatore, è oggi
possibile un pensare 'alternativo', che vede la Terra non come un oggetto
inerte alla mercè degli umani, bensì come un organismo vivente e attivo: realtà
ormai confermata non solo da filosofi ma da scienziati e ricercatori...
Vedi
anche ricerca: Il Sentiero della luce,
dall’arte involontaria alla ierofania - 2000 Pubblicazione 2004
Anche Umberto Eco si pose, già negli anni '60, il problema dell'opera
d'arte 'casuale' e del suo eventuale valore. Nello specifico, egli faceva
riferimento alla forma estetica dell'oggetto, a un qualcosa di ‘ritrovato’
dall'artista, che lo sceglie e decide di conferirgli dignità di Opera. Eco si
chiedeva quale fosse la differenza tra l'opera d'arte e la scoperta di qualcosa
che sembra tale. Nel cercare una risposta a tale interrogativo, egli fa ricorso
alle tesi del suo maestro Luigi Pareyson, rimandando all'analisi del processo
di interpretazione della forma in cui Pareyson asseconda un paradigma
fondamentalmente estetico, avente alla base un progetto, una precisa volontà
creativa, per cui interpretare una forma vuol dire guardare, capire, ‘gustarla’, cioè ricorrere a un processo che
vi ha posto capo: individuare all'origine della forma una ‘’intenzione’
formativa e seguirne l'avventura, il decorso, il successo
Arte Involontaria
L’argomento
ha sempre intrigato molto anche me, e feci al proposito diversi reportage
fotografici in giro per l’Italia; ne realizzai uno studio originale e un prototipo
molto interessante nel tempo delle mia ultraventennale “transumanza” tra
Lombardia e Basilicata, con il rilevamento, nel 2004, di alcuni importanti simboli
archetipi sui tombini della società elettrica a Milano, mettendoli in
relazione con altri simboli ben più antichi, da me scoperti in Basilicata, in
un sito archeologico non ancora noto, su cui realizzai una ricerca secondo la
metodica Gimbutas. www.terivolini.it/sentieroluce/Default.htm
link art IL LUCANO - schermata:
http://www.terivolini.it/html/illucano.html
Programmazione
di un libro illustrato
e di una mostra fotografica
Man mano ho raccolto
tantissime immagini di “arte involontaria”, dapprima per il piacere di farlo,
poi nell’intento di renderne partecipi gli estimatori e le estimatrici della
bellezza che da esse si sprigiona.
Fanno parte a buon titolo
della composizione del libro e della mostra in programmazione, anche i
“tombini” di cui sopra, insieme alla altre immagini, riprese nei più diversi luoghi
della penisola, a partire dalla Basilicata, passando per Calabria, Sicilia, Puglia,
Umbria, Lazio, Lombardia, etc.
Alcune sono estrapolazioni di ambienti naturali, altre di ambienti urbani,
casalinghi, industriali; di molte sarà difficile definire la provenienza, forse
sarà indicata sommariamente in un apposito indice.
Le foto non sono accompagnate da didascalie, per lasciare spazio alla libera interpretazione delle immagini agli osservatori e delle osservatrici, e perché siano degli stimoli alla loro immaginazione
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